Con una prosa limpida e dai toni profondi Paolo Rumiz ci riporta agli incanti dell’Oriente perduto, da quello dietro l’angolo (il Bosforo, la Sava, il mar Nero) a quello più lontano misterioso, inaccessibile. Alla riscoperta di un modo di viaggiare dimenticato, perchè come l’autore ci fa notare, ormai, “si è smesso di viaggiare: ci si sposta”. L’hanno bombardato a Sarajevo, espulso dal nostro immaginario, poi l’hanno rimpiazzato con un freddo monosillabo astronomico: Est. Ma l’Oriente era un portale che schiudeva mondi nuovi, l’Est è un reticolato che esclude. È Oriente di Paolo Rumiz (pagg. 200, Feltrinelli Editore).
Autore: Francesca Tania Tancredi
La pluripremiata giornalista italiana racconta senza filtri, abbandonando per la prima volta il ruolo del reporter impassibile, pensieri, paure, speranze. In un momento storico cruciale rimane insieme ai suoi colleghi sotto le bombe a testimoniare gli eventi e sfidando il regime intervista: esponenti del governo iracheno, rappresentanti della diplomazia internazionale, ufficiali e soldati americani. Si fa portavoce dei bambini delle donne e degli uomini che ogni giorno lottano contro la povertà e la violenza per sopravvivere. Allontanandomi da Baghdad, penso all’onere e all’onore che ho avuto di testimoniare un evento eccezionale, che avrà un impatto determinante sul futuro del pianeta. Ho imparato…
Brillante autore di viaggi decide di mettersi in gioco ed accetta l’invito, da parte di un’associazione umanitaria, ad andare in Kenya. La sua personale conoscenza dell’Africa sarà messa alla prova dalla dura realtà di questo paese. Il pilota (…) ha fatto notare che era meno intenzionato di noi a schiantarsi, dato che gli sarebbe toccato ripagare l’aereo. La notizia mi ha oltremodo tranquillizzato. Diario africano di Bill Bryson (pagg. 90, Guanda editore).
Per sua stessa ammissione l’autore intende osservare la vita dell’illustre scienziato, artista, matematico come se la vedesse attraverso la lente di un telescopio, per scoprire il momento esatto in cui è iniziata la storia moderna. Ci sono uomini che hanno buon senso, ma poichè sono incapaci di leggere cose che “per loro sono greco”, si convincono che la logica e la filosofia siano al di sopra delle loro possibilità… Ora io voglio che costoro comprendano che come la natura ha dato loro gli occhi per vedere le sue opere, così ha dato loro anche il cervello per approfondirle e comprenderle.…
Mongolia, terra senza tempo Un giovane insegnante di educazione fisica racconta il suo viaggio appassionato fra le steppe, le cime dei monti ed il deserto del Gobi, alla scoperta dell’affascinante cultura tibetana. I mongoli sono ancora nomadi, fieri di esserlo, si spostano secondo le necessità delle loro bestie, vivono all’aria aperta, conservano gli antichi riti… Cieli d’infinito. Mongolia, terra senza tempo di Danilo Di Gangi (pagg. 176, L’arciere editore).
Un’inviata di guerra ci offre la possibilità di fare capolino nell’esistenza di una benestante famiglia afghana con le sue contraddizioni: la cultura occidentalizzata, le convenzioni sociali musulmane, la passione per la letturatura. La famiglia di un libraio è di per sé una cosa fuori dal comune in un Paese in cui tre quarti della popolazione non sa né leggere né scrivere. Il libraio di Kabul di Asne Seierstad (pagg. 324, Sonsogno Editore).
La storia di una grande amicizia fra due scalatori lontani per cultura e per età ma con lo stesso amore per la montagna e per la vita. Simone Moro in questo libro racconta la spedizione sull’Annapurna del 1997 che è costata la vita ai suoi due compagni di cordata e che lo ha visto “miracolosamente” sopravvissuto alla valanga che ha ucciso gli altri e che lo ha fatto volare 800 metri. E così parte dalla sua infanzia e cerca di spiegare come mai ha fatto della montagna il suo mestiere, perché scalare è la sua vita, e che cosa significhi…
Premio Campiello Opera Prima 2004. Un’aspirante “signora bene” appena maggiorenne trascorre il suo tempo in compagnia di un camorrista sognando di gestire una boutique in franchising. Un trentacinquenne cocainomane vive con la mamma e organizza sgangheratissime campagne elettorali. Il progressismo “volteriano” di due genitori è costretto a naufragare davanti allo scetticismo della giovane figlia e alle convinzioni di comari, fattucchiere, bidelle. La Napoli raccontata da Valeria Parrella ha poco della città indolente, statica, incastrata nelle sabbie mobili di un meridione da cartolina. È al contrario un posto febbrile; un vero e proprio “generatore di storie” che contiene appartamenti di lusso…
Il Saladino è la storia del sultano curdo Salah ad-Din, letteralmente “integrità della fede”, che strappò il Santo Sepolcro e Gerusalemme ai cavalieri cristiani e a Riccardo Cuor di Leone. Ma è anche il racconto degli eventi che caratterizzarono la storia del Vicino Oriente nel XII secolo. Era un cavalleresco omaggio a un nemico ammirato e rispettato. Ma fino a che punto il Saladino romantico ed esotico immaginato dal Kaiser tedesco si avvicinava alla realtà storica? E come si era potuto giungere all’elaborazione così profonda – se non a un vero e proprio travisamento – del personaggio? Il saladino di…
Nate sulle colonne del “Corriere della Sera” e per L’Espresso, tra l’82 e l’83, all’indomani dei “Sillabari”, le prose che Parise pubblicava sotto il titolo di “Lontano” sono brevi racconti o piccoli reportages nei quali particolari momenti della vita passata dell’autore si riaccendono come lampi improvvisi. Ecco, ad esempio, l’incontro con una fragile Marylin Monroe, la quale, paragonata a una libellula, emanava un odore molto particolare, qualcosa tra lo zolfo e una capretta di latte. Ed ecco Fidel Castro, incontrato a Cuba, descritto come un fratone barocco, un misto di Fellini e Mussolini. Bastano questi due esempi per far capire…