È quel semplice strumento
essenziale per potersi spostare
e sapere dove ci si trova.
di Mario Rosa
Buon 2007 a tutti i lettori de “i Timoni”.
Eccovi la seconda lezione di cartografia ed orientamento a cura dell’associazione Scuola Italiana di Escursionismo Azimuth (www.asiea.it), che dal 1976 svolge, in Italia, corsi di formazione all’escursionismo e alpinismo per i propri iscritti e per università, corpi di polizia, protezione civile, Croce Rossa, Club Alpino, gruppi e associazioni.
La bussola è quel semplice strumento essenziale per potersi spostare e sapere dove ci si trova se non è deviata da antenne trasmittenti, metalli o pile/batterie, telefonini, elettrodotti.
Le tacche della sua scala graduata detta quadrante, è opportuno non rappresentino più di due gradi sui 360 in cui è suddivisa la circonferenza, diversamente la precisione delle operazioni diminuirà troppo, sommandosi alle imprecisioni causate delle condizioni in cui si opera nell’ambiente naturale.
Le carte geografiche rappresentano grosse porzioni della superficie terrestre (adatte per gli spostamenti automobilistici) e quelle topografiche zone molto più piccole (adatte per gli spostamenti pedonali), quindi le scale topografiche (topos = luogo, in geografia sinonimo di piccolo) sono rapporti tra una grandezza sulla carta (solitamente centimetri) e nella realtà (solitamente metri), moltiplicata per il valore della scala indicata nella carta che stiamo usando.
Ad esempio alla scala 1:25.000 (valore delle carte topografiche dell’I.G.M.-istituto geografico militare-), 1 cm sulla carta rappresenta 25.000 cm della realtà, cioè 250 metri.
I simboli che occorre conoscere con cui si rappresentano sentieri, fonti, boschi, confini e rilievi sono contenuti in quelle parti delle carte dette legende (allegato alla prossima “lezione”) il cui etimo è “da legere”, scritta latina presente in fondo alle antiche carte per richiamare sui simboli l’attenzione del fruitore.
Importante è considerare che i simboli poche volte corrispondono per forma e dimensioni a quel che rappresentano, infatti quelli dei fontanili e dei rifugi, sono normalmente molto più grandi.
L’errato rapporto di forma e dimensioni tra simbolo e realtà diviene un problema ad esempio nel caso del sentiero che se tortuoso nella realtà, non permette di rappresentare in carta tutte le sue curve e quindi la sua reale estensione.