5° puntata delle nostre “pillole”
di cartografia e orientamento.
È possibile partecipare alle nostre
lezioni e/o escursioni
anche ai camperisti. Nello stesso
tempo, gli appassionati di
montagna, possono avvicinarsi
al mondo itinerante
noleggiando un camper.
Soddisfazioni e divertimento sono
assicurate ad entrambi.
di Mario Rosa
Salve, spero abbiate fatto buone vacanze, magari in montagna di cui il nostro paese è ricco di quelle belle (nella foto in alto Bormio)! Noi anche quest’anno di Dolomiti ne abbiamo fatto una scorpacciata e se verrete, vi faremo scoprire certi posticini con annessi ristorantini tipici o panorami da foto infinite.
Infatti quando si comincia a conoscere zone montane, si frequentano sempre più spesso per l’aria pura e fresca, verdi scenari rilassanti che se percorsi a piedi convincono a sostituire la frequentazione delle palestre.
E a proposito di percorsi a piedi, vorremmo parlarvi della componente che più delle altre incide sulla fatica e quindi sulla velocità.
Un percorso pianeggiante anche se molto lungo è alla portata di tutti ma appena inizia un pendio anche scarso, ritirasi è normale in quanto in pianura pochi sono i muscoli impegnati ma in salita (pensate alle scale) occorre alzare le ginocchia e poi il corpo con notevole impegno dei grossi muscoli di gambe e glutei.
È quindi fondamentale individuare (saper leggere) sulle carte topografiche (carte con scale inferiori a 1:100.000) come si rappresentano gli incrementi di quota.
Un secolo fà, i colori più scuri servivano ad evidenziare quote maggiori, poi arrivarono le curve di livello o isoipse (stessa quota), ideate nel costruire modellini di montagne usando “fettine/tavolette” di legno sovrapposte che creano gradini (dislivelli) costanti tra loro.
Quindi nelle carte topografiche le curve di livello sono essenziali per capire da quale parte/direzione salire un monte senza stancarsi nè correre il pericolo di scivolare.
Questi segni o simboli sono linee curve parallele tra loro, tanto che a prima vista potrebbero sembrare sentieri vicini. Ma è proprio la loro vicinanza che deve preoccuparci perchè tanto minore è questa distanza/spazio tra loro chiamata intervallo, tanto maggiore sarà la pendenza o ripidità di quel tratto.
Sarà quindi opportuno scegliere come via di salita e discesa una direzione in cui le curve sono tra loro distanti invece che vicine.
Il dislivello nelle carte topografiche in scala 1:25.000 tra 2 curve di livello adiacenti, è di 25 metri ed è chiamato equidistanza anche se sarebbe meglio ridefinirlo equidislivello.