9° puntata delle nostre “pillole” di
pronto soccorsoAttenzione al
colpo di sole ed ai colpi di
calore, sono provocati
dall’eccessiva esposizione al sole.
di Mario Rosa
Questa volta a proposito di primo soccorso, l’associazione Azimuth www.asiea.it propone come intervenire su colpi di sole e di calore.
Il colpo di sole è una patologia derivante dall’eccessiva esposizione al sole della testa all’interno della quale arterie e vene del cervello si dilatano per effetto dell’aumento della temperatura del cranio.
Ciò determina un notevole calo della pressione sanguigna che limita il passaggio dell’ossigeno del sangue attraverso i pori dei capillari arteriosi alle cellule circostanti provocando una diminuzione dell’alimentazione cellulare, infatti l’ossigeno è il principale nutrimento delle cellule e quelle del cervello ne hanno molto più bisogno delle altre.
Quindi l’effetto del riscaldamento della testa è sbandamento, nausea, disturbi della vista, difficoltà cognitiva.
L’immediato intervento prevede di portare all’ombra l’infortunato e se non ce ne fosse nei dintorni, è opportuno crearla con teli, vestiti, ecc…
Poi sdraiarlo e alzargli le gambe (posizione antishok) per diminuire la pressione ematica in queste, aumentando quella alla testa. Importante è che anche sotto l’infortunato ci sia fresco, non sdraiarlo quindi su superfici calde, eventualemente isolarlo da dove è poggiato.
Rinfrescare capo, fronte e nuca per diminuire la temperatura del cervello e per aumentare ulteriormente la pressione, meglio anche freddare polsi e caviglie per produrre emocostrizione a queste zone periferiche sottraendo sangue, utile al cervello.
Così facendo, normalmente dopo 20 minuti circa, i sintomi passano.
Il colpo di calore è un malore provocato da una eccessiva esposizione al sole o calore di tutto il corpo al quale oltre all’aumento di temperatura, quindi calo pressorio con stessi effetti del colpo di sole, è stata sottrata molta umidità cioè disidratazione con enorme prostrazione e recupero molto più lento del colpo di sole -alcune ore-.
Non serve alzare le gambe ma rinfrescare e idratare tutta la superficie corporea, non far bere e nei casi gravi (circa il 50%) data la semincoscienza, è meglio porre l’infortunato in posizione laterale di sicurezza per evitare che il frequente rigurgito possa entrare in trachea, quindi nei polmoni provocando soffocamenti.
Questa posizione si attua inginocchiandoci verso l’infortunato supino a terra, tirandolo a noi “prendendolo” all’anca e alla spalla per i vestiti se ne ha, si “poggia” sulle nostre gambe e lo “puntelliamo” col ginocchio della sua gamba opposta al terreno che gli piegheremo a 90° con l’altra stesa a terra.
Faremo poi lo stesso col gomito del braccio opposto a terra mettendo il pugno del primo braccio, sotto la faccia per tenergli la bocca aperta e il capo iperesteso all’indietro per facilitare la respirazione. Buoni viaggi in camper!