6° puntata delle nostre “pillole” di pronto soccorso.
La profondità e l’estensione della superficie
corporea colpita determinano la gravità dell’ustione.
di Mario Rosa
Continua la serie delle “lezioni” di primo soccorso a cura dell’associazione di escursionismo Azimuth www.asiea.it con le Ustioni.
L’ustione è una ipertermia locale (limitata come superficie) o diffusa (oltre il 10% del corpo) che provoca dolore, eccessiva disidratazione della parte, eritema (variazione di colore del derma) nel I° grado della scala di 3 gradi.
L’intervento comporterà un raffreddamento e idratazione della parte con acqua fresca e pulita o quel che si ha (vino, latte) applicando un panno morbido bagnato (ad esempio una maglietta) fino a quando l’infortunato smette di avvertire la dolorosa sensazione di scottatura.
L’ustione facilita la penetrazione di germi, batteri, virus quindi in ogni intervento occorre mantenere grande igiene. Dopo lo spegnimento dell’ustione, ulteriore beneficio si produce applicando sulla parte il bianco dell’uovo battuto-mischiato con acqua o olio di oliva. Anche tagliare una patata fresca e strofinarla sul punto, oppure applicare il dentifricio, soprattutto quelli ricchi di menta, steso sul punto, rinfresca e idrata (meglio se diluito in acqua). La zona, che diviene cosparsa di bolle o vesciche piene di siero (parte liquida del sangue), è detta Flittene e rappresenta l’ustione di 2° grado.
È facile che la pellicola ricoprente le vesciche possa rompersi scoprendo strati del derma e vasi sanguigni capillari in cui le infezioni possono facilmente penetrare. Il trattamento sarà come nel I° grado: raffreddare e idratare richiederà un tempo maggiore visto che l’ustione è più profonda stando attenti a non strofinare troppo che potrebbe provocare la rottura delle vesciche. Il 3° grado è la morte cellulare detta necrosi; la parte appare molto scura e và asportata da personale specializzato al più presto per evitare l’insorgenza della cancrena. Nel frattempo, oltre al raffreddamento della parte (evitando sbalzi superiori a 25° e mai ghiaccio direttamente sulla parte ustionata ma coperto da tessuto pulito), la forte idratazione limita la possibile patologia.