Nuovi percorsi nascosti e curiosità
per veri viaggiatori Alla scoperta
delle eccellenze nascoste
del cuore verde d’Italia.
di Andrea Fioretti
L’Umbria non è solo Perugia o Assisi, Orvieto, Spoleto. Ci sono tante realtà che oggi hanno le carte in regola per attirare turisti.
Proprio alla scoperta di queste “eccellenze nascoste” vi invitiamo a trascorrere qualche giorno nel cuore verde d’Italia per capire come questa regione, pur se ben nota ai turisti itineranti, possa incantare non solo per i suoi paesaggi, ma anche per la sua capacità di mantenere viva l’identità delle cose e delle persone di questa terra. Prima tappa del nostro tour è Bettona, borgo in altura di origini medioevali.
Percorriamo la Strada dei Vini del Cantico ed in particolare, la Strada del Vino e dell’Arte, lungo la quale, sulla collina di Brufa, frazione del comune di Torgiano, luogo di elezione per la coltivazione della vite, sono esposte, in via permanente, le sculture realizzate in occasione dell’annuale manifestazione Scultori a Brufa.
Un percorso dove en plein air si possono ammirare opere di artisti contemporanei che hanno interpretato il paesaggio agrario e l’ambiente rurale.
A Bettona, unico insediamento etrusco sulla riva sinistra del Tevere Umbro, scopriamo gli affreschi custoditi nelle sale del Palazzetto del Podestà del XIV secolo quali la Madonna della Misericordia e Santi di Pietro Vannucci detto il Perugino (1450-15239), nonché opere di Jacopo Siculo, Dono Doni, Fiorenzo di Lorenzo e del Della Robbia.
A pochi passi da piazza Cavour si trova la Chiesa di San Andrea, posta di fronte alla porta principale della Chiesa di Santa Maria Assunta, oratorio della Confraternita dei Disciplinati di S. Andrea Apostolo, la cui costruzione si può far risalire agli inizi del 1300.
All’interno si può ammirare un artistico soffitto ligneo a cassettoni, adornato di rosoni di buon intaglio, opera di Benedetto da Montepulciano.
L’altare maggiore è opera pregevole del 1700, con la particolare mostra a stucco a sembianze di fine drappeggio. Il ciclo pittorico, che si può ammirare integralmente sulla parete sinistra, ed in modo frammentario su quella destra, è dedicato alla passione di Cristo.
Merita una visita la Chiesa di San Onofrio annessa all’omonimo monastero, oggi di proprietà comunale. Dal 1869 la chiesa funge da cappella per il camposanto monumentale di Bettona.
Torgiano, borgo medioevale dominante la confluenza dei fiumi Tevere e Chiascio, famoso per la sua vocazione vitivinicola. Qui in Piazza della Repubblica la nuova Biblioteca Comunale ospita la ricca Collezione delle vaselle d’Autore per il Vino Novello. Non perdete la mostra permanente dei Vinarelli, acquerelli realizzati con colori diluiti nel vino durante la Festa dell’Agosto Torgianese.
Interessante anche la Collezione Nino Caruso, importante corpus di opere donate dallo scultore alla città. Da visitare anche il seicentesco Palazzo Graziani Baglioni, con annesso giardino.
Ancora, il Museo del Vino, con annessa biblioteca e una raccolta di disegni, incisioni e ceramiche, che vanta fama di essere tra le più complete. Annessa al Museo l’Osteria del museo, dov’è possibile degustare l’olio prodotto sulle colline circostanti e naturalmente, i vini D.O.C. torgianesi, legati ad una tradizione che risale al XIV secolo.
Città di Castello, per apprezzare il raffinato artigianato locale. Qui è nato Alberto Burri (e non Monica Bellucci, come erroneamente molti credono), medico diventato poi protagonista dell’arte italiana del Novecento.
Alcune sue opere sono raccolte nello spazio espositivo agli Ex Essiccatoi del Tabacco, a completamento della collezione di Palazzo Albizzini.
La città è legata ad un’importante e prestigiosa tradizione della tipografia e dell’editoria dal XVI secolo. Proprio nei locali del Museo della Tipografia Grifani-Donati, – che hanno sede, dal 1799, nei locali soprastanti l’antica chiesa di San Paolo – è possibile riscoprire le antiche tecniche artigianali dell’arte della stampa.
Nella tipografia, il cui titolare continua la tradizione di famiglia, sono conservati il torchio ottocentesco, i banchi della composizione a mano, altre macchine da stampa di varie epoche.
A pochi passi di distanza, il Laboratorio Tela Umbra fondato nel 1908 dai Baroni Franchetti, per contribuire al miglioramento delle condizioni di arretratezza in cui vivevano le famiglie dell’epoca e che ancora oggi continua l’antica arte della tessitura con telai a mano.
È meta ideale per gli acquisti di qualità: tovaglie, asciugamani, fazzoletti, coperte da letto e bomboniere tutti prodotti in puro lino lavorato esclusivamente a mano. Oltre alla visita al laboratorio di tessitura, al secondo piano di Palazzo Tomassini troviamo la Collezione Tessile di antichi manufatti.
Vallo di Nera, libero castello fondato, su concessione della città di Spoleto nel 1217, sopra un colle a dominio della valle del Nera.
Oggi inserito nel Club dei Borghi più belli d’Italia, Vallo di Nera è un borgo d’altura che conserva intatto un tessuto edilizio da fortezza medioevale con impianto urbanistico a pianta ellittica cinto da mura e da torri di difesa con case in pietra addossate le une sulle altre, interrotte da ripide viuzze, archi e sottopassaggi.
I suoi edifici costituiscono uno dei migliori esempi di restauro e conservazione dell’aspetto urbanistico originario. La Chiesa di Santa Maria, a navata unica vanta affreschi di notevole bellezza e pregio.
La Casa dei Racconti, nei locali del Palazzotto di Portella, raccoglie ed espone materiale cartaceo, audiovisivo e digitale prodotto dalle ricerche di studiosi di cultura popolare.
Ferentillo. Immersa in un fitto bosco si trova l’Abbazia San Pietro in Valle, all’interno del Parco Naturale del fiume Nera.
Da scoprire il chiostro, il portale, la torre campanaria e la chiesa.
Ci dirigiamo verso la zona vulcanologica di San Venanzo, alle pendici del Monte Peglia, conosciuta per la presenza di tre piccoli vulcani attivi più di 265 mila anni fa, uno dei quali ha prodotto una colata lavica chiamata Venanzite caratterizzata da minerali rari, unica al mondo.
È stato qui creato il Parco Vulcanologico, composto da un museo e un sentiero didattico, sviluppato all’interno dell’ex cava di Venanzite; si possono ammirare le strutture vulcaniche.
Perugia. Per spostarci verso il centro storico ci serviamo del minimetrò che collega la zona periferica della città con l’acropoli.
Per vedere Perugia da una prospettiva diversa percorrere tutti i tre chilometri della linea, da Pian di Massiano fino a Pincetto.