Dai luoghi natali del Masaccio
a quelli di Giotto.
Prati, boschi, abbazie
benedettine, panorami e…
di Andrea Fioretti
Usciti dal casello Valdarno, prima meta è San Giovanni Valdarno, luogo natale di ser Giovanni Mone, detto Masaccio.
Sulla piazza che porta il suo nome, i principali motivi di interesse nel medievale Palazzo Pretorio, anche conosciuto come palazzo d’Arnolfo dall’architetto Arnolfo di Cambio, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie (terracotta invetriata di Giovanni della Robbia), nella chiesa di San Lorenzo (affreschi) nel Palazzaccio (rinascimentale con un triplice ordine di loggiati).
Loro Ciuffenna conserva in parte l’impronta medievale, da vedere la chiesa di S. Maria Assunta ed il Museo V. Venturi. Proseguendo, Castelfranco di Sopra parzialmente cinto di mura turrite e l’ex badia di Soffena, affiancata da quello che era il monastero vallombrosano.
Pian di Scò tra vigneti ed uliveti si segnala per la Parrocchiale romanica del XII secolo. Costeggiamo le pendici del Pratomagno, la dorsale tra il fiorentino Valdarno e l’aretino Casentino, dolci pendii di coltivo e prati ma anche la fitta Foresta di Vallombrosa.
Abbazia di Vallombrosa, fondata nel 1050 il suo aspetto attuale risale ad un rifacimento nel corso del 1600 anche se tuttora conserva alcune strutture di impronta romanica.
L’interno della chiesa, la sacrestia, il chiostro, la cucina, i refettori ma anche solo la bellezza e serenità del luogo (ho passato una bellissima notte nella pace più assoluta parcheggiato col camper fuori dalle mura dell’abbazia) meritano la visita, magari corollata dall’escursione al Paradisino, detto anche eremo delle Celle e da qui, poco più di un’ora di passeggiata (500 m di dislivello!) alla cima del Monte Secchieta.
Al Passo della Consuma arriviamo per una strada panoramica da centellinare lentamente per non perdere ogni singolo quadro che ci si apre, per cocludere, al passo, con la vista sul Monte Falterona.
Scendiamo a Vicchio, per la visita al Museo Beato Angelico e nella frazione Vespignano a quella che la tradizione indica come la casa natale di Giotto.
A Borgo San Lorenzo, siamo ormai nel Mugello, una passeggiata ci porta alla chiesa di S. Lorenzo, al Palazzo Pretorio e nei giardini al monumento a Fido, il cane che per anni, tutte le sere, aspettò il padrone, morto sotto un bombardamento, alla fermata dell’autobus.
Scarperia, per il centro storico con palazzi trecenteschi, le botteghe dei coltellinai che fanno lame eccezionali, l’Autodromo. Passiamo per la pieve romanica di S. Agata per giungere al convento Basiliano di Bosco ai Frati ed alla villa medicea di Cafaggiolo, antica fortezza trasformata dal Michelozzo in residenza di campagna per Cosimo dé Medici. Sulla strada per Firenze una breve deviazione per il Convento di Monte Senario (splendido panorama ed il liquore “gemma d’abete”) per poi giungere a Pratolino, ove, iperdibile, il parco della cinquecentesca Villa Demidoff ove ammirerete la fontana dell’Appennino del Giambologna, la peschiera e la cappella del Buontalenti.
Notizie pratiche
Itinerario:
San Giovanni Valdarno-Loro Ciuffenna: SS 69 fino al bivio a sx per Terranova Bracciolini poi indicazioni; Km 13. Loro Ciuffenna-Pian di Scò: provinciale per Castelfranco di Sopra; Km 15. Pian di Scò-Abbazia di Vallombrosa: provinciale per Reggello, Pietrapiana; Km 20. Abbazia di Vallombrosa-Passo della Consuma: provinciale per S. Miniato in Alpe poi fino alla SS 70; Km 10. Passo della Consuma-Vicchio: indietro sulla SS 70 fino a Borselli, qui a dx sulla prov.le per Cigliano fino a trovare la SS 67, a dx fino a Dicomano e qui a sx per la SS 551; Km 33. Vicchio-Borgo San Lorenzo: ancora sulla SS 551; Km 7. Borgo San Lorenzo-Scarperia: ancora la SS 551 fino a S. Piero a Sieve, poi a dx per la SS 503; Km 10. Scarperia:-S. Agata: strada provinciale seguendo le indicazioni; Km 4. S. Agata-Cafaggiolo: ancora la provinciale seguendo le indicazioni Galliano, qui a dx per 4 Km e troviamo il bivio per Bosco ai Frati, torniamo sulla prov.le ed imbocchiamo la SS 65 a dx; Km 11. Cafaggiolo-Conv. Monte Senario: SS65 fino a Vaglia, qui a sx, indicazioni; Km 15. Conv. Monte Senario-Pratolino: provinciale panoramica, indicazioni; Km 6. Altri 13 Km ci conducono a Firenze.
Km totali circa 160 con una spesa di gasolio intorno ai 25 Euro.
Anche il palato vuole la sua parte (ed anche questo è cultura). Le pietanze dell’economia contadina. Le carni non hanno bisogno di presentazioni, tutti conoscono la fiorentina di chianina ma, se vi fidate del fornitore, non rinunciate a coniglio e pollo fritti per poi tuffarvi nelle varie preparazioni del maiale, meglio se allevato allo stato brado sulla Consuma; cercate nell’autunno-inverno i fegatelli tritati, si trovano solo qui. Per i dolci basta citare cantuccini e buccellati, obbligatoriamente accompagnati da un buon Vinsanto.
Indirizzi ghiotti: Bar Consumi a Consuma Via Casentinese 307. Non fatevi ingannare dal nome.
Questo esercizio offre anche pane, focacce e dolci di produzione propria, i favolosi salumi dai maiali
della Consuma, superlativo prosciutto, salsicce, rigatino (la pancetta tesa in Toscana), la sbriciolona,
un salame morbido molto aromatico. Anche piatti pronti da asporto.