Stia con il suo centro medievale “set del film il Ciclone”.
Da Firenze ad Arezzo “li ruscelletti che de’ verdi colli
del Casentin discendon giuso in Arno
facendo i lor canali verdi e molli” (Dante).
di Andrea Fioretti
Prendendo per buono che abbiate concluso la vostra visita a Firenze, vi proponiamo un itinerario poco battuto verso il Casentino ed Arezzo.
Prima fermata a Sieci, per vedere la pieve romanica di S. Giovanni Battista a Remole, poi Pontassieve per acquisti di buon chianti e, magari, di una fiorentina di chianina. prima del Passo della Consuma, una deviazione su una bella strada panoramica ci porta all’Abbazia di Vallombrosa, novecentocinquanta anni di storia e d’arte tutti da vedere, incastonati in una delle più belle abetaie d’Italia.
Tornati sulla strada principale prima di raggiungere Stia ed il suo centro storico di intensa atmosfera medievale che è stato il set del fortunato film “Il Ciclone”, una breve deviazione ci permetterà di visitare il castello di Romena ove Mastro Adamo fu ospitato dai Conti Guidi affinché realizzasse un laboratorio di monete fiorentine false; chiedete alla cortesia degli attuali proprietari del castello di poter visitare il piccolo ma interessante Museo Archeologico con reperti che spaziano dal periodo etrusco alle armi ritrovate nella piana di Campaldino a quelle che ci riportano alla seconda guerra mondiale, non trascurando, ovviamente, la documentazione sulla storia del castello.
A Stia potrete poi trovare una delle ultime fabbriche dell’antico tessuto Casentino dal caratteristico colore, una volta usato da contadini e pastori per ripararsi dal freddo e dalla pioggia e con il quale oggi si realizzano modelli di gran classe. A Pratovecchio, dopo aver visitato il seicentesco Palazzo Vignoni, sede del Parco Nazionale del Monte Falterona, di Campigna e delle foreste Casentinesi ove prendere documentazione e spunti per significative escursioni, dirigiamoci verso la duecentesca Pieve di Romena senza trascurare la dantesca Fonte Branda e la Podesteria. Sulla strada che ci conduce a Poppi troveremo, sulla nostra sinistra, sul bivio che porta a Stia, una stele che ricorda la battaglia di Campaldino tra gli Aretini ed i Fiorentini che annoveravano tra le loro file anche Dante Alighieri (1289). Poco oltre, a Ponte a Poppi, la chiesa romanica di Certomondo, eretta a ricordo e ringraziamento della vittoria ghibellina di Montaperti (1262).
A Poppi, che si distingue da lontano sulla piana per l’alta torre del castello puntata come un dito ammonitore verso il cielo, non mancate il Castello Pretorio del XIII secolo con salone affrescato in stile fiorentino (1400) e terracotta robbiana. Non perdete una passeggiata sotto i portici di via Cavour e magari entrate un momento nella chiesa di S. Fedele. Pochi chilometri ci permettono di raggiungere Bibbiena; il borgo antico sorge su un colle lambito dall’Arno che ancora è un piccolo fiume. è da sempre il centro più importante del Casentino, qui arrivavano le derrate agricole che poi confluivano verso Arezzo e gli altri centri. Interessanti il portale di Palazzo Dovizi, le terrecotte robbiane della chiesa di S. Lorenzo, i dipinti, gli affreschi il crocifisso ligneo della chiesa dei SS Ippolito e Donato, l’oratorio di S. Francesco.
Sulla strada che ci porta ad Arezzo attenzione alla vostra carta di credito che sarà più volte sottoposta a serie tentazioni dai grandi magazzini di abbigliamento, calzature, arredamento, antichità ed articoli sportivi, tutti, a loro detta con offerte strabilianti. se arriverete in città nel primo fine settimana del mese, troverete una delle migliori Mostre Antiquarie che non si limita agli oggetti più o meno d’arte ma si estende anche alle auto e moto d’epoca ed ai loro pezzi di ricambio. Per tutto il resto sarebbe velleitario cercare di sostituirsi alla vostra inseparabile guida.
Notizie pratiche
Itinerario:
Firenze-Sieci-Pontassieve: SS 69; Km 18. Pontassieve-Vallombrosa: all’uscita di Pontassieve, un bivio a sx ci immette sulla SS 70, subito prima di Diacceto a dx indicazioni per Vallombrosa; Km 20. Vallombrosa-Stia: seguendo le indicazioni per S. Miniato in Alpe e Consuma, torniamo sulla SS 70 che prenderemo a dx per circa 13 Km fino al bivio a sx verso Stia; Km 26. Stia-Pratovecchio: SS 310; Km 2. Pratovecchio-Pieve di Romena-Poppi: seguire le indicazioni per la Pieve poi proseguire fino alla SS 70 che prenderemo a sx; Km 14. Poppi-Bibbiena: SS 310; Km 6. Bibbiena-Arezzo: SS 71; Km 31. Km totali circa 120.
Anche il palato vuole la sua parte (ed anche questo è cultura). Il Casentino, oltre alla classica cucina toscana è caratterizzato dai prodotti dei boschi, funghi ed in particolare la farina dolce di castagne del Pratomagno, tostate in forni a legna e macinate a pietra; ancora dalla terra i fagioli zolfini dal colore giallino e che si sciolgono in bocca; menzione particolare al prosciutto affumicato del Casentino. Indirizzi ghiotti: Macelleria Del Soldato a Firenze Mercato Centrale box 260, carne toscana lavorata come si deve poi fegatelli, spiedini, cima ripiena. Macelleria Vignoli a Firenze P.za San Pier Maggiore 1r, ancora carne toscana di alto livello ma in particolare la trippa (mitico il lampredotto). L’Osteria a Pratovecchio via Roma 57, non fermatevi all’aspetto di ristorante, qui si produce il raro prosciutto casentinese, salato a secco, insaporito con aglio e pepe quindi affumicato. Forno Pane e Salute ad Arezzo Corso Italia 11, prodotti da forno tipici come il pan di ramerino con rosmarino, uva passa e zucchero o la panina unta. Gastronomia Aligi Barelli ad Arezzo via della Chimera 22b, vari tagli di chianina sia da cuocere che in vari piatti pronti a portar via.