Sette storie ambientate in sette angoli diversi del globo: da New York agli slum di Medellín, da Teheran a un minuscolo villaggio di pescatori in Australia, Nam Le mette in scena vicende di famiglia e di immigrazione, di dolore e di crescita.
Un giovane scrittore di origine vietnamita viene spinto dagli amici a raccontare l’esperienza drammatica di suo padre durante la guerra del Vietnam, e nel processo di scrittura finisce per riallacciare i legami con il passato; un anziano pittore di New York si confronta con il proprio decadimento fisico nel momento in cui si prepara a incontrare per la prima volta la figlia, che sta per debuttare alla Carnegie Hall; a Hiroshima, una bambina vive ignara la giornata che si concluderà con lo sganciamento della prima bomba atomica; nel mare della Cina, a bordo di un barcone di profughi disperati, una giovane donna si prende cura di un bambino sofferente, arrivando a una decisione drammatica.
Legati da un vissuto comune di isolamento e alienazione, i protagonisti di queste storie restano sospesi in un limbo tra sentimenti contrastanti: amori che non consolano, ma amplificano le paure di sempre; vendette che non portano sollievo, ma scatenano sensi di colpa; il miraggio della fuga che si scontra con la durezza di un destino segnato.
I fuggitivi di Nam Le (pagg. 304 Edizioni Guanda – Narratori della Fenice).