La scrittrice Ana Tortajada, affronta un tema importante e spesso sottovalutato in questi anni, in cui sembra essere dato più spazio agli uomini che combattono al fronte, piuttosto che alle donne che coraggiosamente lavorano perché la vita possa andare avanti.
Così è per le donne sahrawi, le figlie del deserto, che costruiscono gli accampamenti, gestiscono le scuole attraverso le quali hanno portato il tasso di alfabetizzazione al 95 %, discutono di politica su Internet e allevano i propri figli. Figlie loro stesse di un popolo che rischia l’estinzione, costretto a vivere nell’hammada, una distesa sassosa fra Algeria e Mauritania, faticosamente sono riuscite ad entrare nel terzo millennio.
“Il pastore non deve mai sedersi”, afferma un proverbio sahrawi: e infatti queste donne vivono in piedi.
Figlie del deserto di Ana Tortajada. (Sperling & Kupfer Editore).