Fra la caduta dell’Impero romano e la città comunale non esiste, storicamente, una codificazione degli spazi urbani. Nell’assenza di convenzioni cartografiche condivise fondate sull’oggettivazione di uno spazio, le scritture cercano di ancorare i dati alla tradizione orale.
Il testo prende in esame scritture di vario tipo, composte con diversi linguaggi in un lungo arco di tempo, e cerca di metterle in relazione con le strutture materiali cui sono riferite.
Analizza, dall’alto Medioevo all’inizio dell’età moderna, le carte che hanno descritto Roma per orientare i pellegrini, le scritture legislative e quelle celebrative che hanno accompagnato l’ascesa del Comune e i trattati teorici di architettura che elaborano nuovi modelli astratti di spazio urbano.
Cartografie senza Carte di Lucia Nuti (pagg. 192 Editore: Jaca Book).