Sospensioni ammortizzatori e sbalzi posteriori 2° parte Sospensioni pneumatiche supplementari Offrono sempre un buon comfort di marcia, in modo particolare se abbinati agli ammortizzatori per camper.
di Franco Liboa
Per le sospensioni non modificare più le balestre, ma installare un complesso pneumatico supplementare. Questo sistema, da decenni in uso su tutti i veicoli per il trasporto pesante, da anni viene utilizzato pure sui camper, anche se raramente si trova all’origine sulle meccaniche. In genere è un optional da aggiungere a veicolo allestito. L’elemento principale è costituito da due “barilotti” in gomma speciale, uno per lato, contenenti aria compressa, con possibilità di gonfiaggio alla pressione più idonea tra quelle previste. Viene interposto tra l’assale posteriore, al centro della balestra, ed il telaio; è fissato tramite “cravatte”: staffe apposite, costruite per essere imbullonate nei punti previsti, senza ricorrere a fori, saldature o modifiche. Questo impianto contrasta e limita la flessione delle balestre. I principali vantaggi sono i seguenti. 1)Aiuta il lavoro delle sospensioni originali, riducendone il carico e senza indurirle troppo. Se montato a veicolo nuovo evita che le balestre si snervino e si deformino permanentemente. Inoltre non arriveranno più a fondo corsa. 2) Offrono un buon comfort di marcia, avvertibile specialmente da chi viaggia nella cellula abitativa e non in cabina. 3) Consente di correggere l’assetto longitudinale, riportando il veicolo orizzontale, particolare importante specie per i mezzi a trazione anteriore, che se viaggiano “seduti” hanno minor aderenza sulle ruote motrici e direzionalità sullo sterzo.
Per essere più precisi alcuni modelli con forte sbalzo e notevole peso in coda, avendo un assetto piuttosto “cabrato”, ad elevata velocità tendono a sollevare ulteriormente il muso, perché la superficie inferiore della mansarda crea un effetto “portante”, proprio come l’ala di un aereo. Di conseguenza diminuisce il contatto delle ruote con il terreno e lo sterzo diventa pericolosamente leggero. Perciò le sospensioni pneumatiche, riallineando il veicolo, aumentano il carico e quindi la presa delle ruote motrici sul terreno (importantissima specie su sterrati, erba, neve, ghiaccio) offrendo pure un’ulteriore precisione di traiettoria, specialmente in curva. 4) Essendo indipendenti permettono differenti pressioni di gonfiaggio. Quindi possono variare anche l’assetto trasversale, correggendo e talvolta eliminando scompensi dovuti ad errate, o non uniformi distribuzioni dei pesi a bordo. Ma attenzione a non eccedere nella differenza di gonfiaggio, altrimenti si ottengono anomali comportamenti del veicolo su strada, specie in curva, perché una sospensione è più rigida dell’altra. 5)Infine, ma non meno importante, in occasione di passaggi critici, come imbarco e sbarco da traghetti, o superamento di forti sconnessioni sul terreno, se si ha la possibilità di gonfiare al momento alla massima pressione, ma solo per l’occasione, si solleva notevolmente la coda del veicolo, evitando il rischio di urtare al suolo con lo sbalzo posteriore, eliminando danni a valvole di scarico, piedini, serbatoi ed altro. Ma subito dopo occorre ripristinare il normale valore di esercizio.
Queste, in sintesi, sono le sospensioni pneumatiche, che si applicano all’assale posteriore. Sono disponibili in varie tipologie, con elementi gonfiabili che possono avere diverse forme: alcune simili a sfere singole o sovrapposte, altre assimilabili a barilotti quasi cilindrici. La sagoma dipende dal produttore dei kit, in base al veicolo a cui sono destinate. Sono venduti set di varia completezza. I più semplici comprendono gli elementi da gonfiare, con le relative staffe, le tubazioni, le valvole per l’aria e (non sempre) i relativi manometri. I prezzi oscillano in base a diversi fattori, quali: marca, modello, possibili promozioni del momento ed installatore. Molto orientativamente potremmo dire da 650 a 800 euro circa, IVA e montaggio compresi. Invece per avere una dotazione completa, con: compressore autonomo, serbatoio dell’aria in alluminio, gruppo elettrovalvole per il funzionamento di scalini, valvole di scarico dei serbatoi idrici, trombe pneumatiche, presa d’aria, con tubo e pistola per gonfiare i pneumatici ed altri usi, pulsantiera di comando e controllo, ecc. bisogna aggiungere altri 1500 euro circa al kit di base. Queste sono le sospensioni pneumatiche supplementari, delle quali abbiamo visto i compiti ed i pregi, ma che non devono essere confuse assolutamente con gli ammortizzatori, come purtroppo ancora avviene. Ammortizzatori normali e per camper Come già anticipato gli ammortizzatori hanno il compito di frenare la sospensione, soprattutto in fase di ritorno verso l’alto, limitando i movimenti di tutta la scocca. Quindi ridurre al massimo le oscillazioni dovute ad irregolarità del terreno, buche, colpi di vento, “schiaffi” in fase di sorpasso e coricamento laterale in curva. Di conseguenza se la scocca è meno soggetta a dondolio, in viaggio il mezzo è più stabile, offre una buona tenuta di strada ed un miglior comfort a bordo. Gli ammortizzatori, per loro costruzione, in fase di chiusura (in compressione) hanno una bassa resistenza, che invece è enorme in apertura (in estensione), quando esercitano il maggior lavoro.
Ovviamente questi organi sono dimensionati e tarati per assolvere il compito che il veicolo deve svolgere secondo i piani costruttivi, di norma in origine decisamente inferiori a quelli di un autocaravan, molto pesante, voluminoso e con altezza notevole. Quindi sono già insufficienti in partenza. Se poi si adotta il dovuto rinforzo delle sospensioni (prescindendo dal metodo impiegato), i nostri poveri ammortizzatori vedono drasticamente ridotta la loro esistenza. In ogni caso nell’arco della loro breve vita offrono prestazioni ben inferiori al previsto, specie in fatto di tenuta di strada. Le aziende che allestiscono i veicoli ricreazionali partono dalle meccaniche di serie e di solito non sostituiscono gli ammortizzatori originali, progettati per oneri più leggeri rispetto a quelli specifici per i nostri impieghi. Però occorre precisare che oggi alcuni modelli di veicoli di base, possono già avere ammortizzatori maggiorati, o si possono richiedere all’allestitore all’ordine del mezzo.
Ma per il momento si tratta di una percentuale molto bassa. Inoltre occorre precisare che quelli di serie e quelli commerciali, a prescindere dalle tarature più basse, sono sigillati ermeticamente e non possono essere aperti per nessuna forma di controllo, revisione e manutenzione. Pertanto, volendo incrementare decisamente sia la sicurezza in viaggio che il comfort di marcia non rimane che provvedere alla sostituzione degli ammortizzatori. In commercio non c’è una grande scelta in merito. Comunque la OMA (Officina Meccanica Ammortizzatori) di Prato, costruisce da decenni ottimi prodotti specifici, per qualsiasi veicolo ricreazionale. Sono tutti molto robusti, con diametri maggiori, già riconoscibili a vista, con tarature specifiche verificate singolarmente al banco dinamometrico, per ottenere un’assoluta identicità di rendimento. Sono tutti apribili e revisionabili, decisamente affidabili per lunghissime percorrenze e tanti anni di esercizio. Personalmente ho effettuato un lungo e scrupoloso test (tre mesi e 3.475 Km), i cui esiti sono stati pubblicati sul n° 207 di Plein Air (ottobre 89) e da allora li ho montati sempre sui quattro camper che ho avuto, usandoli a tutt’oggi con piena soddisfazione. Quattro ammortizzatori di questi (non è pensabile montarne solo due, il veicolo sarebbe scompensato) costano orientativamente da 960 a 1100 euro circa, in base alla meccanica alla quale sono destinati. Ma un set di tali componenti, realmente validi, non richiede ulteriori sostituzioni per tutta la vita del mezzo, compensando ampiamente la spesa iniziale. Infine è opportuno ricordare che l’adozione di sospensioni pneumatiche supplementari e/o la sostituzione degli ammortizzatori originali, con quelli speciali, non richiedono alcuna visita presso l’Ispettorato della Motorizzazione, né annotazioni sulla Carta di Circolazione del veicolo. Per concludere ritengo che prima di spendere soldi in una pletora di accessori vari, più o meno utili, sarebbe meglio pensare a componenti fondamentali come ammortizzatori e sospensioni. Certo la cifra non è indifferente, ma può essere ripartita in due momenti, acquistandoli separatamente. Comunque la nostra sicurezza ed il comfort di viaggio meritano ampiamente la spesa; anche il veicolo ne trarrà sicuro beneficio. Buon viaggio!