Nei pensili, nei gavoni, nelle cassapanche, nell’armadio!
Pochi ma validi accorgimenti per sfruttare gli spazi a bordo del camper.
di Franco Liboa
In ogni veicolo ricreazionale esistono vani di carico diversi: pensili, armadi, cassapanche, gavoni, portabombole, mobili di vario genere, ecc. Sono spazi indispensabili; preziosi se il mezzo è piccolo, perché necessari per dotazioni permanenti di bordo ed attrezzature stagionali. Il loro numero e la relativa capienza è subordinata alle dimensioni del veicolo; ma dovrebbero essere sufficienti a contenere almeno l’indispensabile, se il numero dei componenti l’equipaggio è adeguato, e se non esistono esigenze particolari. Naturalmente i mezzi più grandi offrono maggiori possibilità, anche se la regola non è così rigorosa, perché gli svariati letti che si vogliono inserire a tutti i costi non di rado penalizzano gli spazi disponibili.
In ogni caso i ripostigli spesso sono simili a scatoloni vuoti, la cui cubatura è difficile da sfruttare in toto, razionalmente, salvo non riempirli alla rinfusa. Poi però si impazzisce rovistando per trovare quanto si cerca, e rischiando di far cadere il contenuto se è in un pensile. Migliorare modificando Così, dopo i malumori iniziali, l’utente deve provvedere a colmare queste lacune, creando divisori di vario genere per stivare al meglio e con ordine le proprie cose. In effetti non si tratta di lavori complicati da realizzare, anche se richiedono un certo tempo. L’inconveniente principale è reperire materiali uguali a quelli originali, se si vuole un risultato giustamente estetico. Di conseguenza si può chiedere alla casa, tramite concessionario, di avere il necessario, magari già tagliato a misura, su dimensioni fornite da noi. L’unico inconveniente potrebbe essere il prezzo, non di rado piuttosto “salato”.
Altrimenti, ad una brutta imitazione conviene preferire qualcosa di totalmente diverso. Per semplicità di lavorazione si può impiegare del compensato con spessori tra i 6 e i 10 mm, in base al peso da sopportare ed alla superficie da coprire. Diciamo che 6-8 mm sono idonei per creare un ripiano divisorio in un pensile e 8-10 per uno entro l’armadio, o in un mobile base, per reggere un carico maggiore. Fra l’altro ricordiamo che le cornici perimetrali su cui vanno ad appoggiare e la battutina di tenuta anteriore ne rinforzano la struttura ed incrementano la rigidità.
Vediamo dove intervenire. I pensili Sono i ripostigli ideali per biancheria e vestiario in genere; tutte cose leggere, quindi giustamente collocabili in alto e senza rischio di rotture in caso di caduta.
Ma spesso sono solo un contenitore vuoto, raramente provvisto di un ripiano intermedio, che invece sarebbe indispensabile, perché l’altezza interna, pur essendo eterogenea, varia da un minino di 25-30 cm, per arrivare anche ad oltre 40. Invece un normale cassetto domestico mediamente ha un altezza di 10-12 cm. e le cose che contiene sono in ordine e tutte a portata di mano. Ecco quindi la necessità del divisorio intermedio, che sarebbe preferibile mobile, facile da asportare, e non fisso. Così se dovessimo riporvi qualcosa di voluminoso, un cuscino ad esempio, basterebbe sfilarlo e magari appoggiarlo sul fondo del pensile stesso. In fase di progettazione, se non esistono ostacoli di sorta per introdurlo ed estrarlo (attenzione a compassi di apertura dello sportello, o altri restringimenti interni del vano) si può costruirlo della stessa larghezza del mobile. Se invece ci sono impedimenti, anziché entrare in orizzontale dovremmo inclinarlo, tenendolo più alto da un lato e più basso dall’altro, e poi raddrizzarlo.
Di conseguenza occhio alle misure, considerando anche gli ingombri dei sostegni sui quali appoggerà. Per i supporti laterali un profilato ad “L” in alluminio anodizzato, di 1 cm per lato è la soluzione ideale, perché robusto, leggero, inalterabile nel tempo e disponibile in vari colori. Si fissa facilmente alle pareti con due o tre piccole viti, ottime quelle per i truciolati, avendo la filettatura molto sporgente. Infine non manchi la battuta di tenuta anteriore, che evita sia le possibili flessioni del piano sia l’eventuale caduta del contenuto. Anche qui è utilissimo un profilato analogo, ma con almeno un lato alto 3cm. Se il piano è in compensato grezzo, conviene scurirlo con gli appositi preparati per il legno, al fine di renderlo simile alla tinta del mobilio. Poi una o due mani di “turapori”, intervallate da una leggera smerigliata, con carta a vetro a grana fine, per togliere la ruvidità superficiale creatasi con i precedenti trattamenti. Anche nei pensili sovrastanti la cucina sono necessari dei divisori, che potrebbero essere pure verticali, in base a ciò che si vuole riporre. L’armadio Nella maggior parte dei mezzi è uno solo ed in genere sufficiente alle necessità. Spesso nello spazio sottostante alloggia la stufa e magari anche il boiler. Invece nella parte bassa è opportuno un cassetto, ove riporre pigiami ed asciugamani, da avere piacevolmente caldi al momento. Purtroppo questo accorgimento non sempre esiste, anzi… Non di rado l’armadio è solo un grosso parallelepipedo vuoto, di notevole altezza ( anche cm 135 o più) per il vestiario dell’equipaggio, considerando che normalmente non si usano abiti lunghi, vestiti da sera, cappotti, ecc. Invece almeno un ripiano, diciamo a circa 20cm dal fondo, sarebbe comodissimo e sostituirebbe il famoso cassetto.
Come sempre il requisito della mobilità è da adottare, per la versatilità di impiego. Le cassapanche Essendo a livello di pavimento sono indicate per oggetti più pesanti e di vario genere. La loro praticabilità e le dimensioni delle cose da riporvi è vincolata dall’ampiezza dell’apertura e dalla possibilità di accesso esterno. Qui si presenta un problema diverso: bloccare il carico, eliminando qualsiasi spostamento in marcia. Quindi creare un gioco di incastri tramite divisori verticali, oppure cinghie di ritenuta, cestelli mobili, magari pieghevoli, per ridurre drasticamente gli ingombri quando non in uso. I gavoni Di solito sono pensati per accogliere particolari attrezzature voluminose e/o lunghe, come: gommoni, sci, tavole da surf, canne da pesca, biciclette, ecc. E qui, a maggior ragione, si impone la necessità di bloccare al meglio qualsiasi possibile “mercanzia”. Pertanto il primo requisito da soddisfare è scoprire dei punti di buona robustezza per creare gli ancoraggi delle cinghie per il carico e per gli eventuali contenitori. In questo specifico settore, quanto mai eterogeneo in base alle singole esigenze, è difficile codificare il da farsi. Però si impone una particolare attenzione ai pesi che si imbarcano, sia per l’ubicazione dei gavoni stessi, non dimenticando che quelli di maggior cubatura (i cosiddetti “garage”) sono in coda, su sbalzi accentuati, sia sulla struttura sottostante che deve sopportare il tutto. La prudenza obbliga alla massima cautela, per la nostra e l’altrui sicurezza. Buon viaggio!