Le punture delle Api, fanno più morti
delle Vipere forse per il numero maggiore
in circolazione e perchè l’infortunato viene
spesso punto da più di un’insetto.
di Mario Rosa
Stavolta gli istruttori di primo soccorso dell’associazione di escursionismo-alpinismo Azimuth esporranno come intervenire nei casi di avvelenamenti per ingestione o per puntura-morso.
I primi relativamente agli ambienti naturali, riguardano sopratutto i funghi e le possibilità di 1° soccorso sono l’espulsione (vomito) efficace se effettuata prima dell’inizio della digestione cioè entro 40 minuti circa dall’ingestione facendo bere acqua e sale all’infortunato oppure la diluizione cioè far bere diversi litri di acqua per diminuire e rallentare gli effetti del veleno.
Utile anche in questo caso, provocare il vomito ma sempre entro circa 40 minuti dall’ingestione del veleno, diversamente l’iniziata digestione rende inutile e anche dannosa l’espulsione in quanto debilita ulteriormente l’infortunato senza eliminare la sostanza già entrata nell’intestino per essere digerita. In ospedale la lavanda gastrica è diluizione (con 1° tubo si immette molta acqua nello stomaco) e contemporaneamente l’espulsione (aspirazione con un 2° tubo) senza far contrarre artificialmente lo stomaco con acqua e sale o con caffè e sale.
Ovviamente se l’infortunato manifesta chiari e forti sintomi di avvelenamento è inutile prodigarci nei suddetti interventi di primo soccorso ma dobbiamo ospedalizzare al più presto possibilmente in un centro antiveleni.
Circa i morsi di Vipera, và considerato che dal 1995 è cessata la libera vendita del siero antivipera che ha creato più danni del morso stesso e si tenga conto che un’adulto non cardiopatico morso da Vipera non muore se resta calmo (non aumenta la frequenza cardiaca), si siede al fresco e costringe (non blocca) i vasi sanguigni a monte del morso ad esempio con una cravatta per circa un’ora e mezza in modo da diluire lentamente il veleno in tutto il quantitativo ematico corporeo.
Dopo può recarsi in ospedale per controllo, sicuro che l’evoluzione dell’avvelenamento non potrebbe essere più contenuta.
Statisticamente le punture delle Api, fanno più morti delle Vipere forse per il numero maggiore in circolazione e perchè l’infortunato viene spesso punto da più di un insetto.
L’intervento di 1° soccorso è di versare immediatamente alcune gocce di una soluzione a base di Ammoniaca (sono in vendita appositi “pennarelli”) sul foro provocato dal pungiglione, freddare il punto con ghiaccio, un grosso pezzo di metallo o altro e togliere il pungiglione (con pinzetta o ago sterile) che resta conficcato nel 70% dei casi con possibile infezione.
È frequente per puntura d’Ape, l’insorgenza dello schok anafilattico (impazzimento e inefficacia del sistema di difesa immunitario) con febbre e gonfiore notevole e veloce dell’intera zona circostante la o le punture ed anche di parti ricche di ghiandole come ascelle o collo fino all’asfissia.
In questi casi occorre utilizzare immediatamente un cortisonico iniettabile intramuscolo da avere sempre con sè a casa, nello zaino, in auto, nel camper.
Solo recentemente alcune aziende farmaceutiche hanno realizzato anche cortisonici orali ovviamente più semplici e veloci da assumere ma per ora più lenti come azione di quelli iniettabili.
Buone vacanze e ottimi viaggi a tutti.