1° puntata delle nostre “pillole” di pronto soccorso.
Anche ai camperisti può capitare di trovarsi in situazioni particolari di 1° soccorso, specialmente quando viaggiano in paesi o luoghi isolati e
lontani da strutture sanitarie. È importante
dotarsi di una cassetta di pronto soccorso
e di un prontuario 1° intervento.
di Mario Rosa
L’associazione Azimuth, sempre contenta di essere ospitata da “iTimoni”, ha deciso di presentare delle “pillole” di 1° Soccorso tramite il nostro istruttore nazionale di 1° soccorso della Croce Rossa. L’importanza del 1° soccorso cresce continuamente tra chi conosce le statistiche del settore, le quali dimostrano che entro 20 minuti dal trauma serio o dall’inizio della patologia acuta (crisi) si decide la vita o la morte nell’80% dei casi.
Significa che un’emorragia arteriosa, un soffocamento da cibo, oggetti od acqua, uno shok anafilattico da puntura d’Ape, un morso di Vipera, un congelamento o ustione o l’arresto cardiaco o respiratorio e altro, può portare molto rapidamente alla morte.
Se ogni anno in Italia muoiono per incidenti stradali 6500 persone, per quelli domestici 8000, causa lavoro 3000, nel tempo libero/sport 750, significa che almeno 9000 persone potrebbero salvarsi se chi si trova nei paraggi fosse capace di intervenire efficacemente sull’infortunato.
Quindi un numero enorme di persone potrebbero sopravvivere se la popolazione, quindi i soccorritori occasionali avessero nozioni d’anatomia, fisiologia e delle manovre efficaci da effettuare per esempio su ferite magari con emorragia. Il 1° soccorso è quell’insieme di manovre, interventi e accorgimenti da eseguire sull’infortunato al fine di non farlo peggiorare, possibilmente migliorarlo, eventualmente stabilizzarlo svolte velocemente, sul posto, con ciò che si ha a disposizione. Le ferite sono interruzioni (tagli o fori; le piccole incisioni sono dette abrasioni) o eliminazione del derma o epidermide dette escoriazioni e provocano perdita ematica e possibili infezioni.
Se la perdita ematica si arresta dopo circa 6 minuti creandosi il coaugulo (aggregazione delle piastrine a contatto con l’ossigeno), la ferita ha un sanguinamento e non un’emorragia e quindi dovremo preoccuparci di prevenire infezioni tramite 1) pulizia meccanica (fazzoletto di carta od altro imbevuto di acqua) della periferia della ferita da sporcizia, 2) pulizia meccanica della ferita da sporcizia usando acqua pulita corrente meglio se ossigenata (stacca la sporcizia e velocizza il coaugulo) escludendo ovatta che potrebbe restare all’interno recando anche gravi danni, 3) disinfezione tramite fazzolettini imbevuti di disinfettante in bustina monouso (Citrosil, Bialcol, Mercurio Cromo, Iodio), evitare l’alcool perchè capace di sciogliere-impedire-rallentare il coaugulo; 4) bendaggio in altre parole protezione dalla sporcizia della ferita in attesa che il tessuto (la pelle) si richiuda (cicatrizzazione) tramite benda da fermare con cerotto adesivo o meglio con “cerottone”, grosso cerotto adesivo (cm 6 x 50) con parte garzata molto più veloce da applicare in qualunque punto del corpo col vantaggio di tenere vicine il labbro della ferita. In caso di grossa escoriazione, utile applicare prima del bendaggio, pomata o garza coadiuvante la cicatrizzazione (Fitostimoline, Connettivina).
Se invece siamo alla presenza d’emorragia venosa (il sangue esce in modo continuo senza getti intermittenti), occorre creare un’emostasi comprimendo fortemente sulla ferita con un fazzoletto o altro (pulito). Si può usare un laccio elastico a valle della ferita (tra la ferita e la periferia del corpo) che và rilasciato ogni 4-5 minuti fino a creazione del coagulo, mai lasciato stretto nello stesso punto per oltre 20 minuti, possono intervenire la necrosi (morte cellulare) per mancanza d’ossigenazione della parte.
Se l’emorragia produce getti di sangue, è stata lesa un’arteria e l’intervento dev’essere velocissimo comprimendo l’arteria stessa a monte della ferita contro un osso usando un oggetto adatto (almeno 3 cm di spessore, telefonino, telecomando, ecc.) fermato con una fettuccia rigida.
Ospedalizzare velocemente per far ricucire l’arteria danneggiata; solo se si tratta di un piccolo foro potrebbe richiudersi da sola. Fate esercitazioni con pennarelli blu e rossi e comprimete l’arteria omerale nella zona dell’ascella (testa dell’osso Omero) fino a sentire la scomparsa della pulsazione al polso (pulsazione radiale -osso Radio-). Saluti alla prossima puntata.