La nuova Zelanda è uno dei paesi più isolati e meno popolati al mondo ed è, per noi italiani, la meta più lontana; si estende su due isole con un territorio relativamente vasto (poco meno dell’Italia) ma molto vario: spiagge deserte lunghe chilometri, fiordi e baie raggiungibili solo via mare, vulcani attivi, geyser, sorgenti termali, laghi, foreste con alberi grandi come sequoie (kauri), sottobosco fittissimo di enormi felci.
Si può nuotare in compagnia di delfini, osservare rare specie di pinguini, albatros, cormorani, sule e altre svariate specie di uccelli, fra cui il kiwi, che è un’icona neozelandese. C’è inoltre la possibilità di avvicinarsi alla cultura maori, incontrare cittadine stile “Old England” o città modernissime ed efficientissime. Il tutto in un’atmosfera di grande rilassatezza ed incontrando solo facce sorridenti… insomma, è davvero un posto da vedere!
di Anna Maria Cartocci
16/02/07 Arriviamo ad Auckland, una delle città principali della Nuova Zelanda, dove sostiamo un giorno per riprenderci dal lungo viaggio e dove ci rendiamo conto che, col tempo a nostra disposizione, riusciremo a visitare soltanto la North Island.
17/02/07 Primo giro in città, vista del Bush da Queen Street; a Devenport imbarco per una gita di fronte ad Auckland da dove è molto evidente la natura vulcanica del luogo.
18/02/07 Ci incontriamo con Penny, proprietaria della casa dove alloggeremo durante il nostro soggiorno: ci accompagna a vedere una colonia di sule (una specie di uccelli con testa rotonda che nel periodo dell’amore si colora di giallo) che vive sugli scogli a Muriwai beach. Raggiungiamo Piha sul mar di Tasmania che è la spiaggia più famosa per i surfisti, poi ci spostiamo a Karekare spiaggia scura dove hanno girato “lezioni di piano”. Qui, sia per l’estensione dell’arenile che per la mancanza di ogni altro elemento vicino, sembra esistano solo il cielo e il mare. Ma non c’è solo poesia: Penny, donna pratica e buongustaia vuole avvicinarci anche alla cultura gastronomica ed enologica neozelandese conducendoci in un ottimo ristorante nei pressi di un vigneto (l’equivalente di un nostro raffinato agriturismo) dove poi abbiamo dovuto ammettere che i numerosi premi internazionali dati ai vini neozelandesi erano meritati. Infine, volando su un piccolissimo aereoplano, raggiungiamo Wahatane dove alloggeremo in una splendida casa sull’oceano.
19/02/2007 In giro per Wahatane, prove di guida a sinistra, in una cittadina ordinata e sonnolenta ma con scorci panoramici unici.
20/02/2007 Cielo coperto, decidiamo per relax sulla spiaggia davanti casa, con la sola compagnia dei gabbiani. Sera cena in casa, davanti ad un’enorme finestra aperta sul buio: si percepisce solo il rumore delle onde.
21/02/2007 Partiamo in auto per Rotorua che in lingua maori significa due laghi. Qui con un vecchio tank anfibio trasformato in bus turistico, facciamo il giro della città e nei laghi Tarawera e Cawera (vulcanici). È famosa anche per le numerose sorgenti termali dall’odore pungente e per il museo che conserva la canoa che trasportò gli Arawa da cui discende la popolazione di Rotorua. In questa zona c’è la massima concentrazione di popolazione Maori dell’isola; al Maori village di Puja ci offrono un simpatico spettacolo di musica e danza.
Proseguiamo la visita fino al Pohutu (grande schizzo): un geyser alto circa 30 metri e tanti altri, bellissimi e coloratissimi per l’effetto arcobaleno, fra pozze di fango ribollenti. Davvero un paesaggio lunare!
22/02/2007 Tempo incerto. Ne approfittiamo per fare spese e guardarci intorno. Dalla nostra finestra di giorno si gode una meravigliosa vista della Whait Island con il suo perenne pennacchio bianco, che ci attrae e desideriamo visitare…
23/02/2007 Ci organizziamo per raggiungerla con un barcone.
È un’isola formata da un vulcano attivo, ci aspetta quindi una passeggiata con casco da minatore e maschera antigas, fra pozze gialle e strane cavità da cui esce zolfo.
Vi sono panorami lavici dai colori pazzeschi e laghi bollenti seminascosti dal vapore, l’atmosfera è resa fantastica anche dai resti di una miniera per l’estrazione dello zolfo e distrutta da un’eruzione nel 1914 (purtroppo con i minatori!).
24/02/2007 Ore 9 partenza per Opotiki, situata alla confluenza di due fiumi, è la via d’accesso all’East Cape, una penisola terminante con un bel faro. Attraversiamo la riserva naturale e continuiamo per Te Kaha, casa di riunione maori con rosse sculture in legno e Te Araroa, dove vicino alla spiaggia cresce il più grande albero pohutukawa del paese che occupa un posto importante nella mitologia maori, essi infatti credono che le anime dei morti scendano, attraverso le radici, fino alla loro sede finale, Hawaiki. Poi tra le scogliere, Tokomaru bay. I suoi vecchi edifici ospitano pescatori e artigiani. Ceniamo in un pub, dove possiamo verificare che il costume inglese di bere molta birra, qui si è ben radicato. Notte all’Ostello Apot Pruite.
25/02/2007 Mi sveglio prestissimo per fotografare la prima alba; (Tokomaru bay infatti si trova nel punto più ad est di questa penisola ed essendo la Nuova Zelanda il continente più ad est del pianeta…)
Proseguiamo per Tolaga bay (con la sua vecchia banchina, la più lunga del Paese) e le meravigliose scogliere; arriviamo infine a Gisborne una cittadina importante per la sua storia, qui infatti approdò per prima la nave di Cook nel 1769, alla quale seguirono altre di colonizzatori europei a caccia di foche e balene, o per il legname. Facciamo il giro della baia in barca, Mahia beach e Mahia penisola che offrono un panorama incantevole.
26/02/2007 Arriviamo all’elegante Napier, affacciata sull’oceano pacifico, che porta i segni del terremoto del 31: la ricostruzione avvenne in perfetto stile Art Déco, che ne fa oggi, la principale attrazione, assieme ai giardini curatissimi.
Nelle vicinanze il Lago Taupo, qui facciamo una gita in battello per vedere i misteriosi graffiti maori esistenti sugli scogli. Wairakey Park a nord di Taupo, comprende i Craters of the moon (crateri fumanti e cavità ribollenti) e le cascate Huka Falls che si gettano con un salto di 11 metri nel laghetto sottostante.
27/02/2007 Dopo il consueto relax sulla spiaggia di Wahatane, ci arrampichiamo sul promontorio da cui si gode la vista della sterminata spiaggia di Ohope beach lunga 12 km.
28/02/2007 Qualche ora in spiaggia, poi ci gettiamo sugli acquisti di souvenir: deliziosi ciondoli maori in pounamu o pietra verde (cioè giada) e T-Short degli All Blacks, eroi del rugby.
01/03/2007 Lungo il fiume ed al The National Park Urewera, che è la più vasta area di foresta rimasta intatta nella North Island, dove per secoli la vegetazione intensa ha protetto la popolazione dei Tuhoe. Ci accompagna Louis (86 anni, neozelandese, che testardamente prova a pescare, ma non è giornata). Ci offre però un gustoso pic-nic nel parco, con il pesce da lui in altra occasione pescato e poi affumicato.
02/03/207 Partenza per la Penisola Coromandel, visitiamo la famosa Tauranga, Katikati fondata da un irlandese, è nota per essere ornata da originalissimi murales e sculture. Waihi beach dove sostiamo sulla bianca spiaggia. Proseguiamo per Tairua Forest e Wentworth valley, con i sentieri che attraversano ruscelli e boschetti.
03/03/2007 Ferry per la Baia di Whitianga, Cooks beach (dal nome del capitano che per primo vi giunse). Qui prendiamo un gommone e facciamo un emozionante giro per ammirare cormorani e foche. Arriviamo ad Hahei una bellissima spiaggia di colore rosa, che è riserva marina e punto di partenza verso la Cathedral cove la maestosa caverna a forma di cattedrale che resterà per sempre nei miei occhi come l’ultima, ma anche la più bella visione di tutto il viaggio.
04/03/2007 Ritorniamo ad Auckland, per far ritorno in Italia, sostando una notte a Singapore.
Ci basta un giro nella China Town e nei lussuosissimi e avveniristici negozi dei centri commerciali, per rimpiangere la serenità neozelandese appena lasciata…