Noto, Modica, Ragusa e tutto il barocco.
La famosa Villa del Casale di Piazza Armerina
con i suoi preziosi mosaici romani vale da sola il viaggio.
di Andrea Fioretti
La Sicilia merita ben più di un frettoloso giro primaverile o estivo con la mente rivolta principalmente ad un pur meraviglioso mare.
Quello che stavolta vogliamo ricordarvi è la Sicilia barocca, frutto di una sapiente ricostruzione dopo il terremoto del 1693. Prendiamo avvio da Siracusa, ove, prima di addentrarci in un giro del centro storico sull’Isola di Ortigia, non avremo mancato il Parco Archeologico della Neàpoli, e le Latomie.
La città ci porterà via oltre una giornata per una visita non superficiale al tanto che offre, compresa una escursione, col mezzo o in barca, alla Fonte Ciane ove, malgrado il notevole degrado, riesce ancora a crescere il papiro. Altra escursione di buon interesse è quella al Castello di Eurialo, gioiello di ingegneria militare del V sec. a.C. Uscendo dalla città verso sud, dopo Cassibile (il paese dell’armistizio del 1944), superato il ponte sul fiume Cassibile, una strada alla vostra sinistra vi porterà alla Spiaggia della Marchesa, una delle più belle dell’isola, sabbia dorata, nessun affollamento, acqua turchese calma e limpidissima.
Altri due di questi… paradisi terrestri li troverete subito di seguito e rispondono ai nomi di Gallina e Chiusa di Carlo; non vantatevi troppo della scoperta, siate egoisti e potremo conservarli nel loro stato. Se riuscite a staccarvi da questa immersione nella natura, le prossime tappe ci porteranno a conoscere il più bel barocco siciliano ad Avola e Noto. Per la visita niente di meglio della nostra guida ma, sulla costa, cerchiamoci le trattorie che cucinano l’omai raro tonno rosso. Proseguiamo verso Modica ma prevediamo una sosta per visitare la Cava d’Ispica, una stretta gola nel calcare con segni di presenza umana dalla preistoria agli inizi dello scorso secolo, gli urutti caruti (abitazioni trogloditiche ad alveare), catacombe cristiane, chiese bizantine scavate nella roccia, insediamenti medievali. A Modica vale soffermarsi al Museo Ibleo delle Arti e Tradizioni Popolari con una fedele ricostruzione di botteghe artigianali e di una antica masseria. Visitiamo Ragusa, passando da Ragusa Superiore con una passeggiata sul Corso Italia (la zona barocca) e Ragusa Iblea, la zona più antica, anch’essa ricostruita dopo il tragico terremoto ma sul precedente impianto medievale.
Deviamo ora vers sud-ovest pre non perdere il Castello di Donnafugata, la dimora più imponente della Sicilia sud-orientale, fatta erigere dal barone e senatore del Regno Corrado Arezzo de Spuches nella seconda metà dell’800 in stile gotico veneziano. 122 stanze con affreschi ed arredi originali, parco con grotte artificiali e giochi d’acqua, il tutto recentemente riaperto al pubblico dopo un accurato restauro.
Ancora indietro nel tempo e raggiungiamo il parco archeologico di Kamarina, antica città siracusana. In rapida successione passiamo per Comiso, Vittoria (i camminamenti bizantini sotto p.za del Popolo), Gela, l’acropoli, le fortificazioni di Capo Sporano, il centro, per portarci a Caltagirone a cui dedicheremo del tempo non solo per il molto che la città barocca offre ma anche per i molti negozi e laboratori di ceramiche smaltate a vivaci colori e figurine di terracotta, una tradizione millenaria ancor oggi viva. Prima di arrivare a Piazza Armerina, una breve deviazione ci porta alla Villa Romana di Casale, edificio patrizio del IV sec. d.C. I suoi mosaici e lo stato di conservazione delle strutture sono già ragione per questo viaggio. Non tralasciata Piazza Armerina, costeggiato il lago di Pergusa, giungiamo ad Enna, tappa finale del nostro viaggio e meritevole di attenzione.
Notizie pratiche
Itinerario:
Siracusa-Avola: SS 115; Km 24 più le deviazioni per le spiagge. Avola-Noto: SS 115; Km 10. Noto-Cava d’Ispica: SS 115 fino a Rosolini poi prov.le a dx; Km 26. Cava d’Ispica-Modica: Ancora sulla provinciale; Km 11. Modica-Ragusa: Riprendiamo la SS 115; Km 22. Ragusa-Cast. di Donnafugata: Strada prov.le ben segnalata, Km 14. Cast. di Donnafugata-Kamarina: Stessa provinciale; Km 13. Kamarina-Comiso: Stessa prov.le fino a Contrada Rabbitto, poi a sx direz. Comiso; Km 20. Comiso-Vittoria: SS 115; Km 8. Vittoria-Gela: SS 115; Km 41. Gela-Caltagirone: SS 117 bis fino al bivio di P.te Tavole, poi dx SS 417; Km 38. Caltagirone-Villa di Casale: SS 124 fino ad incrociare la SS 117 bis, attenzione alla segnaletica a sx per la villa; Km 31. Villa di Casale-Piazza Armerina: torniamo sulla SS 117 bis; Km 8. Piazza Armerina-Enna: SS 117 bis fino al bivio Ramata poi a dx sulla SS 561; Km 32. Km totali circa 276.
Anche il palato vuole la sua parte (ed anche questo è cultura). Siamo spesso sulla costa ed il pesce la fa da padrone, fresco e conservato ma non trascurate gli arancini, la frutta martorana, i formaggi, le salcicce, i “dolci Iblei” di mandorle e carne e per finire i vini dal Nero dAvola, al Cerasuolo Rosso.
Indirizzi ghiotti: Di Pasquale a Ragusa, c.so Vittorio Veneto 104, arancini, torte salate, timballi, semifreddi, torroni. Caffé Sicilia a Noto, c.so Vittorio Emanuele 125, confetture di fichi d’India e gelsi neri, crema di mandorle di Avola. Di Bellina a Ragusa, via Traspontino 32, eden dei buongustai.