La Strada del Prosecco va da Valdobbiadene fino
a Conegliano attraversando le zone di produzione.
Qui passava la via romana Augusta-Altinate.
di Andrea Fioretti
Niente motivazioni culturali; questa volta, in periodo di vendemmia, la nostra “zingarata” prende motivo dalla ricerca di vini prelibati che potranno esserci utili per gli aperitivi ma anche per i brindisi delle feste natalizie che non sono poi così lontane. L’itinerario alla scoperta di questa zona, poco frequentata turisticamente ma famosa per i suoi vini, parte da Valdobbiadene, grande centro agricolo immerso tra i vigneti mollemente adagiati sui colli morenici ai piedi delle Alpi Bellunesi. Il cuore della cittadina è Piazza Maggiore, sulla quale affacciano il palazzo municipale, palazzo Della Costa De Mucis e la Parrocchiale di Santa Maria Assunta, risalente al 1155, ornata di un colonnato neoclassico, racchiude dipinti di Palma il Giovane. Non mancate anche di visitare la chiesa di S. Gregorio ed il santuario di S. Floriano.
A Farra di Soligo la chiesetta di S. Vigilio con affreschi del 1400 e l’ottagonale tempietto di S. Martino. Caratteristica del paese le case in pietra tra stretti vicoli. Attardiamoci nei dintorni per ammirare alcune delle molte ville tra le quali ricordiamo le settecentesche Villa Caragiani-Ricci con parco e piccola pieve e Villa Caragiani-Gradenigo, entrambe in stile palladiano. Ancora nei dintorni una collina chiamata tomba di Attila, sulla quale è stata edificata la chiesa di S. Lorenzo. Pieve di Soligo è un piccolo borgo con una chiesa del 1300 e nei dintorni diverse ville signorili di notevole impatto quali la seicentesca Villa Morona, Villa Ghetti-Ciassi con una torre affrescata, la settecentesca Villa Brandolini a Solighetto, sede del Consorzio per la tutela del famoso Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene. Proseguendo per la strada per S.Pietro di Feletto, sostiamo a Refrontolo, patria di un famoso Passito e del Marzemino. Il centro del paese è dominato dall’ottocentesco “tempietto Spada” che, distrutto dai cannoneggiamenti della prima Guerra Mondiale, è stato di recente ricostruito e donato al Comune. Si apprezza il bel panorama sulla valle del fiume Soligo.
Attrattiva di Refrondolo è il “Molinetto della Croda”, località Valle di Lierza. La sua costruzione risale al 1541 ed ha lavorato fino al 1953. Più volte restaurato dalla passione del vecchio proprietario, è oggi del comune che lo ha affidato ad una associazione culturale. San Pietro di Feletto, dove non mancheremo di visitare la Pieve del VII secolo, ricostruita nel 1100, notevoli gli affreschi e la cappella del fonte battesimale (1400).
Giungeremo a Conegliano, seguendo la SS 635, non facciamoci fuorviare dalla disordinata espansione della città moderna che ci accoglie arrivando da nord: potremo notare la felice disposizione del centro antico che ha sfruttato in modo sapiente le pendici di un colle. Il cuore della città è diviso in due nuclei: il Castello, sulla cima del colle ed il Borgo nella pianura. Il primo, detto “Castelvecchio”, fu eretto nel X secolo e modificato più volte; della costruzione originaria rimangono due torri la “Mozza” e quella detta “Della Campana”, sede del Museo Civico con collezioni di armi antiche e dipinti del Parmigianino. Il Borgo, attraversato dalla via XX Settembre, comprende la medievale Contrada Granda sulla quale si affacciano diversi antichi palazzi ed il Duomo con la famosa “Madonna in Trono” di Cima da Conegliano ed esternamente, affreschi del Pozzoserrato e della Scuola dei Battuti.
Notizie pratiche
Itinerario:
Valdobbiadene-Farra di Soligo: attraverso tranquille strade provinciali, ben segnalate; Km 12. Farra di Soligo-Pieve di Soligo: seguire segnalazioni; Km 5. Pieve di Soligo-Refrontolo: sempre sulle provinciali; Km 8. Refrontolo-San Pietro di Feletto: provinciale; Km 3. San Pietro di Feletto-Conegliano: per una panoramica strada tutta curve, raggiungiamo la SS 653; Km 11. Km totali circa 39. In tempi di crisi e di caro carburanti, meglio fare poca strada e magari investire una parte di quanto risparmiato in buoni acquisti perchè…:
Anche il palato vuole la sua parte (ed anche questo è cultura). Dei vini della zona abbiamo già accennato nel testo e sarà ben difficile resistere agli assaggi dei grandi Prosecco, del Marzemino e per concludere un buon pasto del Passito. Parlando di specialità, ai più verrà subito in mente la verdura principe della Marca trevigiana, il radicchio, sia quello attentamente sbiancato che quello allegramente variegato di rosso. Non scordiamoci i funghi, anche quelli “alternativi”, di non grande nome ma di eccelso sapore dei quali, alcuni ristoranti riuniti in associazione (il Cocofungo) hanno fatto una bandiera di eccellenza. Sempre tra i vegetali indimenticabili gli Sciopeti, teneri e croccanti germogli della Silene Vulgaris, i bruscandoli, germogli del luppolo e tante erbe che troverete solo nei mercatini all’aperto, magari conservate sott’olio.
Indirizzi ghiotti: Latteria Perenzin a Bagnolo S. Pietro di Feletto Via Cervano 85. Il Castel, definito “formaggio medievale”perchè fatto con un particolare procedimento risalente a tempi antichissimi (provatelo con un buon passito). Anche ricotta, robiola, primo sale e caciotte. Azienda El Canevon a Conegliano Veneto Strada dei Biadene 14. degustazione e vendita di Prosecco; qualità a prezzi invitanti. La Casearia di A. Carpenedo a Povegliano Via Santandrà, 17. Tra le specialità di questo piccolo produttore, il classico formaggio ubriaco, stagionato nelle vinacce ed il nuovo brillo di Treviso, da consumare fresco dopo essere stato aromatizzato per alcuni giorni per immersione nel vino giovane. Azienda Agricola Toffoli a Refrontolo Via Liberazione, 26. produzione e vendita di Verdiso dei colli Trevigiani, Prosecco, Passito di Refrontolo, nonché una ragguardevole grappa di Passito. Azienda Agricola Le Bertole a Valdobbiadene Via Europa, 20. Produzione di Superiore di Cartizze, Collinaris e Foresto, vini da assaggiare e portare a casa.