Un percorso ideale attraverso
3 regioni: Umbria, Lazio e Toscana.
Seguendo l’itinerario dell’antico
confine dello stato pontificio.
di Andrea Fioretti
Iniziamo il nostro itinerario uscendo dalla A1 ad Orvieto; la città, arroccata su uno sperone tufaceo, è comodamente visitabile con i minibus del servizio pubblico, partendo dall’arrivo della funicolare in piazza Cahen (gran panorama sulla valle del tevere e Pozzo di S. Patrizio).
Oltre alle mete canoniche: Duomo, Corso Cavour, Palazzo del Popolo, non trascurare, rivolgendosi all’APT, di visitare le grotte scavate nel tufo, una vera città ipogea, che nei secoli furono utilizzate come cisterne, depositi di derrate, frantoi, fornaci o butti (discariche di rifiuti).
Bolsena ed il suo lago sono la nostra prossima tappa. Completata la visita del Castello Orsini e della chiesa di Santa Cristina ove avvenne il “miracolo dell’Ostia” che tutt’oggi si ricorda nel giorno del Corpus Domini, una passeggiata sul lungo lago ci porta all’imbarcadero per una escursione all’Isola Bisentina con il suo borgo ancora medievale. Non è purtroppo visitabile l’isola Martana che fu testimone dell’esilio e dell’assassinio della regina dei Goti Amalasunta, figlia di Teodorico e madre di Atalarico, episodio che condusse alla fine del regno dei Goti.
Proseguiamo poi per Gradoli ed il suo Palazzo Farnese (ma non dimentichiamo l’aleatico) per poi raggiungere Pitigliano. Il paese mantiene l’antica impronta medievale temperata dagli inserti rinascimentali che testimoniano essere stato importante feudo degli Orsini (vedere il Palazzo e l’acquedotto).
Da sempre è conosciuta come la “Piccola Gerusalemme” per il gran numero di Sinagoghe presenti in paese e per il fatto che i rabbini qui vengono per sovrintendere alla produzione del vino, prodotto secondo gli stretti dettami imposti dall’antica religione ebraica. Passiamo per Sorano, alto su una rupe di tufo, un bel borgo medievale circondato da mura e dominato dalla rocca Orsini.
Sovana è l’antica “Sanna” luogo di origine del monaco Ildebrando, asceso al soglio papale come Gregorio VII. Ingresso dai ruderi della rocca aldobrandesca, una strada, due file di antiche case e due chiese ma tanta, tantissima suggestione e se ci capitate in autunno, un inebriante “odor di tini”.
Ma non è solo questa la ragione della nostra sosta: a poco più di un chilometro, con il supporto della cooperativa “La Fortezza”, potremo visitare una necropoli etrusca dei sec. IV III a.C. che presenta notevoli tombe a volta con prospetti architettonici intagliati nel tufo.
Dopo tanta arte e paesaggi, cosa meglio di un bel bagno nelle acque solfuree delle Terme di Saturnia? Rimbalzano in conche e cascate nei pressi di un antico mulino, a breve distanza dal paese omonimo, cinto da mura che i senesi edificarono su quelle romane, a loro volta innalzate su quelle etrusche.
E si vede! Il nostro avvicinarci al Tirreno ci farà ancora attraversare due paesi di antica dignità, Montemerano con la chiesa di S. Giorgio che, come la torre pendente che la affianca risale al ‘300 mentre le mura che cingono il paese sono del secolo seguente; Manciano e la rocca senese del ‘400.
Il nostro punto di arrivo è Orbetello, fino ai primi del 1800 capitale dello “Stato dei Presidi” che gli Spagnoli avevano creato nel 1500 per garantirsi, con una forte presenza militare, il dominio sull’Italia. Visitato il duomo e fatto il giro delle mura spagnole, ci attendono le spiagge del tombolo della Giannella, la lingua di terra a nord che unisce la terraferma al Monte Argentario (ben poco fruibile per i camper specialmente in alta stagione) e magari una visita con escursione guidata all’Oasi del WWF (Casale della Giannella).
NOTIZIE PRATICHE
Itinerario: A1, uscita Orvieto: comodo per la sosta il parcheggio dietro la stazione FS da dove una comoda funicolare ci porta in centro. Orvieto-Bolsena prendiamo la SS 71 per Viterbo fino ad un bivio che, sulla
destra ci porterà a Bolsena, Km 23. Bolsena-Gradoli: SS 2 in direzione Siena costeggiando il lago poi a
sinistra per la SS 489, Km 13. Gradoli-Pitigliano: proseguire sulla SS 489 per circa tre Km fino alla
cantoniera quindi a destra per la SS 74 verso Pitigliano; sosta e possibilità di pernottamento nell’area
attrezzata, Km 19. Pitigliano-Sorano-Sovana: passando per S. Francesco, 19 Km di strada in buona
parte panoramica. Sovana-Saturnia: saliamo ai 446 m di S. Martino sul Fiora e raggiungiamo Saturnia
passando per Catàbbio e Capanne, Km 25. Saturnia-Manciano: seguire la strada fino a Montemerano
da dove prenderemo a sinistra sulla SS 322 fino a Manciano; Km 13. Manciano-Orbetello: sulla SS 74
fino ad Albinia; qui potremo scegliere se proseguire dritti sul Tombolo di Giannella in direzione Porto S.
Stefano ed alla fine della strada prendere a sinistra sulla SS 440; altrimenti ad Albinia volteremo a sinistra
sulla SS 1 Aurelia in direzione Roma ed ad Orbetello Scalo a destra per Orbetello; Km 46. Km totali circa 160.
Anche il palato vuole la sua parte (ed anche questo è cultura). Umbria, Alto Lazio, Toscana; sembra ozioso ricordare la cacciagione, i salumi, i formaggi e l’olio di queste regioni, sotto alcuni indirizzi di qualità.
Indirizzi ghiotti: La norcineria di Sandro Oreto ad Orvieto Scalo, Via Monte Amiata 5, la lavorazione
delle carni ed i sapori di una volta. Drogheria Gli Svizzeri, C.so Cavour 21-25 Orvieto, distilla grappe e
liquori dal 1864; da provare la miscela di puro caffé arabica “Città di Orvieto”. Frantoio Bruno Battaglini,
Viale Santa Maria 25 Bolsena, un olio dal particolare sapore fruttato derivato dalla miscela di olive
Moraiolo, Canino e Frantoio. Az. Agricola “Poggio del Castagno”, Poggio del Castagno Pitigliano, i
prodotti di stagione dall’orto ma anche grano ed orzo il tutto da coltivazione strettamente biologica;
possibilità di sosta. Fattoria La Parrina, Via Aurelia Km 146 Albinia, nello spaccio dell’azienda spiccano
i formaggi ovini e caprini, freschi o stagionati ma anche il vino, la frutta e la verdura. Cooperativa Pesca
lagunare, via Leopardi 9 Orbetello, per acquistare (anche degustare sul posto) l’anguilla sfumata, la
bottarga di cefalo ed il filetto di cefalo affumicato, lo scaveccio (pesce marinato), il risotto con le femminelle.