La Sicilia del sud-ovest. Tra il ricordo
della Magna Grecia e coste affascinanti.
di Andrea Fioretti
Agrigento, da dimenticare la città nuova, non ha bisogno di alcuna presentazione riguardo ai templi dorici dell’antica “Akragas”. Perché non giungere nella contrada Caos; alla casa natale di Pirandello, ora suo museo della memoria e sostare qualche istante in raccoglimento vicino al pino presso il quale sono sepolte le sue ceneri? Immergendosi ancor più nei ricordi letterari passiamo per paesi che la fantasia degli scrittori ha ribattezzato: Porto Empedocle divenne Nisia nelle novelle di Pirandello, per poi trasformarsi nella Vigata in cui Camilleri ha ambientato le storie del suo commissario Montalbano; Racalmuto divenne Regalpetra nei testi di Sciascia; Palma di Montechiaro la ritroviamo come Donnafugata nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa.
A Realmonte non perdete la vista delle marne bianco-dorate che digradano verso il mare formando la Scala dei Turchi (foto a destra).
A Siculiana, sembrerà di aver attravesato il Mediterraneo ed essere giunti in una medina nordafricana sulla sommità di un costone di pietra candida, Capo Bianco, i pochi resti della città di Eraclea Minoa, abbandonata già dal I sec. a.C.; sulla striscia di spiaggia sotto il costone, all’interno di un campeggio mai troppo affollato anche a ferragosto, una pozza termale di fanghi neri, apprezzatissima dalle signore locali.
Sciacca è considerata la città più bella della costa agrigentina: chiese di tufo giallo e palazzi con bugnature diamantine e civettuoli balconcini catalani. I laboratori di ceramica rappresentano, insieme al pesce freschissimo del quale potrete approvvigionarvi al porto, una delle maggiori attrattive cittadine, tra piazza Scandaliato e piazza Rossi, sul mare.
Da Menfi, oggi città ricostruita modernamente dopo il terremoto del 1968, una deviazione di alcuni chilometri ci conduce a Porto Palo, borgo marinaro ai piedi di una cinquecentesca torre di guardia.
Ripassando da Menfi giungiamo al bivio per Selinunte.
Nell’area archeologica, portati da comodi trenini, farete il giro dei templi greci più imponenti che vi possa mai capitare di vedere, parzialmente ricostruiti dopo le distruzioni iniziate ad opera dei Cartaginesi nel 409 a.C. e portate avanti nei secoli da una serie di terremoti.
Usciti dalla zona archeologica, la visita, comprensiva dell’Antiquarium e dell’Acropoli, vi impegnerà per una abbondante mezza giornata, non mancate una passeggiata nell’adiacente borgo di Marinella.
Castelvetrano ci permetterà di vedere, nel Museo Civico, l’Efebo bronzeo che, trovato tra le rovine di Selinunte, ha subito furti e traversie varie fino a trovare qui una, speriamo definitiva, collocazione. Più che di questa opera d’arte troverete ancor vivo il ricordo dell’uccisione del bandito Salvatore Giuliano. Ci attende ora una strada di grande fascino verso il mare.
Tre Km dopo Campobello di Mazara (importante centro olivicolo), un bivio a dx ci porta a Rocche di Cusa ove, in mezzo alla campagna ci sono le cave di tufo dalle quali si estraeva il materiale da costruzione per i templi di Selinunte; ancora visibili i tagli circolari nella roccia, un rocchio di colonna, capitelli appena sbozzati ed uno che sembra pronto per essere trasportato alla sua destinazione.
Passeremo per Granitola Torretta, borgo peschereccio attorno ad un faro sulla costa rocciosa per raggiungere Mazara del Vallo (l’antica Marsa Allah araba), sede della maggiore flotta peschereccia d’Italia, orrenda nella sua periferia ma incantevole nel suo antico centro storico nel quale spicca l’imponente Cattedrale.
Notizie pratiche
Itinerario:
Agrigento-Porto Empedocle: SS 115; Km 6. Porto Empedocle-Realmonte ancora SS 115; Km 7. Realmonte-Siculiana: sempre SS 115; Km 5. Siculiana-Capo Bianco: ancora sulla SS 115 fino al bivio a sx, indicazioni; Km 10. Capo Bianco-Sciacca: torniamo sulla SS 115 che prendiamo a sx; Km 33. Sciacca-Porto Palo: ancora SS 115 fino al bivio per Menfi, poi indicazioni; Km 25. Porto Palo-Selinunte: indietro fino al bivio della prov.le per Serralonga ed il bivio a sx sulla 115 dir.; Km 21. Selinunte-Castelvetrano: SS 115 dir poi a sx ancora sulla SS 115; Km 14. Castelvetrano-Rocche di Cusa: SS 115 poi a Campobello di Mazara provinciale per Granitola Torretta fino al bivio a sx (segnalazioni); Km 12. Rocche di Cusa-Granitola Torretta: torniamo sulla prov.le che prendiamo a dx; Km 12. Granitola Torretta-Mazara del Vallo: sulla strada che costeggia il mare; Km 11. Km totali circa 160.
Anche il palato vuole la sua parte (ed anche questo è cultura). Siamo sempre vicino al mare ed il pesce, freschissimo, mediterraneo la fa da padrone ma non dimentichiamo i prodotti della terra come il cavolfiore violetto, le olive da tavola Nocellara del Belice, i formaggi tra i quali nella zona eccelle la Vastedda della valle del Belice, a pasta filata da latte di pecore autoctone, particolarmente usato in cucina nelle insalate e preparazioni da forno. I vini siciliani stanno assurgendo a livelli qualitativi eccelsi, liberandosi da una secolare tradizione che li voleva relegati a prodotti da taglio per dare forza a rinomati crù nordici o esteri.
Indirizzi ghiotti: Pasticceria Vito Genco a Castelvetrano Via Mannone 97. I tradizionali “dolci di riposto”, marzapane ripieno di conserva di cedro poi glassato e decorato. A questi si affiancano la pignolata, le frittelle di ricotta, i cannoli, i pasticcini alla mandorla e al pistacchio. Az. Agricola Giovanni Mascarella a Ribera Via Londra, 8. Olio extravergine d’oliva DOP da cululivar locali, olive da tavola e frutta di stagione.