Le figlie dell’autrice conservarono gelosamente il manoscritto pubblicato postumo alla morte della madre (Auschwitz 1942).
Come una fotografia di uno dei momenti più terribili della nostra storia, ambientato nella Francia collaborazionista sotto il fuoco tedesco, “Suite francese” ci regala personaggi di grande spessore da cui traspare una profonda pietas.
Lasciarono nella stanza solo il necessario: non un fiore, non un cuscino, non un quadro. Nascosero l’album di famiglia nel grande armadio della libreria.
Suite francese di Irène Némirovsky, (pagg. 416, Adelphi Editore).