Che cosa significa uscire da uno spazio chiuso e iniziare a camminare nel mondo, nelle città o nelle campagne, in mezzo a una marcia di protesta o a un pellegrinaggio? Rebecca Solnit racconta numerosi episodi legati alla storia del camminare per dar vita a un affresco delle diverse forme in cui si esplica questo semplice atto.
L’autrice sostiene che storicamente il camminare era legato a motivi politici, estetici, sociali, ludici e, in questo senso, si sofferma sugli esempi di persone per cui l’atto del camminare ha avuto grande importanza, dai filosofi peripatetici dell’antica Grecia ai poeti romantici, dalle passeggiate dei surrealisti alle ascese degli alpinisti.
C’è una profonda relazione tra la storia del camminare e la storia del pensiero, e occorre preservare spazi e tempi da dedicare a questa semplice attività in un mondo sempre più orientato alla velocità e dipendente dalle automobili.
Arricchiscono il volume profili di alcuni dei più significativi camminatori nella letteratura e nella storia, da Wordsworth a Gary Snyder, da Rousseau alle madri argentine della Plaza de Mayo, dalla Elizabeth Bennet di Jane Austen alla Nadja di André Breton.
Storia del camminare di Rebecca Solnit (pagg. 366 Editore Bruno Mondadori).