Quando si viaggia è meglio ridurre al minimo la propria biblioteca itinerante. Il tempo per la lettura è poco e il viaggio di per sé occupa molta energia. Allora meglio aprire a caso una buona antologia poetica o una raccolta di aforismi perché il tutto è in ogni parte.
In effetti è insospettabile la potenza di una frase a sé stante nel mezzo di un cammino. Per non correre rischi, uno degli strumenti migliori è il Breviario per nomadi di Vanni Beltrami, un classico ristampato.
Ecco alcuni esempi, sottotitoli perfetti di qualsiasi inquadratura di qualsiasi pellegrinaggio. Sono citazioni di autori diversi, da Dante a Proust ad anonimi proverbi del deserto. Sapienza, cognizione della natura, pacificazione con gli dei e con il mondo: è il fine ultimo dei pellegrinaggi.
L’uomo scopre nel mondo solo quello che ha già dentro di sé; ma ha bisogno del mondo per scoprire quello che ha dentro di sé. Mancheremo a tutti gli appuntamenti, ci rifaremo vivi fra anni con la barba lunga, vecchie cartine di sigarette attaccate ai pantaloni e foglie nei capelli.
È difficile indubbiamente scegliere la direzione, se essa non è stata ancora distintamente tracciata in noi stessi. Il fatto di vagare nel deserto non significa che ci sia una terra promessa. È meglio passare una notte con la collera che con un rimorso. Si giudicherà di te seguendo il colore delle tue tracce.
Breviario per nomadi di Vanni Beltrami (pagg. 112 Voland Editore).