Un’alternativa ai soliti traghetti. Si può fare anche in camper.
Le cabine sono singole o doppie, con doccia e wc. Spaziose, con finestra, poltrone.
Per risparmiare tempo si spedisce il proprio camper per poi raggiungerlo in aereo.
di Giovanni Cespa
Il viaggio in cargo ci rimanda a tutta quella letteratura immaginaria, avventurosa e romantica in cui spicca sicuramente Joseph Conrad, uno dei più grandi romanzieri del secolo scorso. Dove il passeggero si paga la navigazione lavando il ponte, abitando in una piccola e modesta cabina senza oblò, seguendo le traversie, le avventure e gli scali della nave e del suo equipaggio. Certo, nell’epoca dei velocissimi spostamenti in aereo, che consentono week-end e vacanze in posti lontani con la stessa facilità dell’acquisto di oggetti posti sullo scaffale di un grande magazzino, perché ricorrere ai viaggi per mare? E poi, perché accettare le incognite di spostamenti d’altri tempi? Le stesse compagnie di navigazione hanno sviluppato le crociere, che sono delle vacanze finalizzate a se stesse in un lussuoso parco giochi galleggiante. Per rimuovere ogni preoccupazione, diciamo subito che le condizioni e le sistemazioni a bordo delle navi cargo non sono più, ovviamente, quelle di una volta. La maggior parte delle navi da trasporto che accetta passeggeri a bordo, soprattutto portacontainer e navi per trasporto auto (car carriers), offre cabine e trattamento che poco hanno da invidiare a quelle degli alberghi a quattro stelle, e in alcuni casi, a quelli di lusso.
Ma vale sempre la domanda: perché spostarsi in nave? Torniamo al quesito principale: perché viaggiare? Il viaggio aereo, contraendo il tempo per spostarsi da un luogo all’altro ha un po’ eliminato il viaggio in sé: si va in vacanza a Bali, a San Francisco, in Thailandia. La vacanza non è più il viaggio. Il viaggio in cargo permette di ristabilire il rapporto con il viaggio. Inoltre, sfruttando la fitta rete di collegamenti che le varie compagnie di navigazione hanno tracciato, è possibile compiere un viaggio itinerante utilizzando mezzi di trasporto diversi. A bordo Le cabine sono singole o doppie, fornite di docce e servizi igienici. Spaziose, situate nelle zone più stabili della nave, fornite di finestre, tavolo, poltrone e, sulle linee più lussuose, anche di video, radio e frigorifero. A bordo si trova spesso un salone, una sala cinematografica e video, un bar, quasi sempre una piccola piscina, molte volte una sauna, una palestra o una biblioteca. I pasti principali verranno serviti nella sala da pranzo degli ufficiali, assistiti da un maitre d’hotel. I tre pasti serviti a bordo e inclusi nel prezzo del biglietto, consistono in una colazione, un pranzo e una cena. Su certe linee il vino è servito gratuitamente durante i pasti. Contrariamente a quanto accade a bordo delle navi da crociera, su un cargo non esistono divisioni di categoria delle cabine, e neppure la prima e la seconda classe, il che favorisce gli scambi sociali e la vita in comune.
Si è proprio tutti “nella stessa barca”, tanto più che i passeggeri restano costantemente in contatto con gli ufficiali e seguono con loro l’andamento del viaggio. Quando si tratta di un cargo misto che può trasportare fino a 200 passeggeri, si trovano situazioni paragonabili a quelle delle navi da crociera: ristoranti, discoteche, negozi, sauna, biblioteca, spettacoli con animatori, feste, giochi, tornei. Tutto ciò per chiarire le condizioni di lusso del viaggio. Alcuni cargo sono extralusso: interni di legno verniciato, pasti a lume di candela, abito da sera di rigore e un appartamento che ricorda la marina d’epoca. Non ci sono cabine, ma suite lussuose dove si dispone di video, frigo e minibar e, al posto degli oblò, enormi vetrate con grandi e impagabili viste sul mare. Altre navi sono più modeste, ma altrettanto robuste; più sobrie, ma altrettanto accoglienti. I cargo sono prima di tutto delle navi da lavoro, destinati al trasporto delle merci, e i passeggeri devono dare la prova di grande adattabilità. Gli orari di partenza e di arrivo possono subire delle variazioni di giorni o anche di settimane. Può anche accadere – ma è raro – che un porto di destinazione sia variato, o che venga aggiunto un nuovo scalo nel corso del viaggio. Le incertezze dei tempi e dei luoghi sono gli elementi che possono arricchire il viaggio di avventura. La maggioranza delle linee offrono però orari affidabili, che tuttavia dipendono essenzialmente dalle condizioni del tempo. Infine, più il percorso della nave è breve, più gli orari sono rispettati. La fine degli anni sessanta del secolo scorso ha visto i transatlantici smettere di trasportare passeggeri su delle linee regolari per passare alla crociera, lasciando agli aerei il compito di trasportare passeggeri.
Per i cargo è accaduto il contrario. I cargo, cinquant’anni fa, trasportavano oggetti di ogni forma e dimensione. Il loro stivaggio era un’arte delicata che poteva richiedere vari giorni, per la natura delle merci e la possibilità di manovra dei colli imbarcati. A quei tempi gli altri cargo attendevano pazientemente il proprio turno alla fonda in rada. Orari e itinerari erano molto imprecisi e non era facile, in quelle condizioni, proporre delle cabine a dei viaggiatori. Si sarebbe potuto scommettere sulla fine di un simile modo di viaggiare. Infatti la rivoluzione del trasporto fu il “container”. Queste grosse scatole metalliche che passano dalle navi, ai treni, agli autocarri hanno rivoluzionato il trasporto delle merci varie. Sono state progettate navi appositamente per il loro trasporto e questo tipo di nave, la portacontainer, si moltiplica sempre di più. Alcune sono dei giganti veri e propri – le Overpanamax – così larghe da non poter passare per il canale di Panama. Con questo tipo di trasporto tutto si è normalizzato su scala mondiale e i cargo possono tenere degli orari e degli itinerari molto più precisi e affidabili di una volta, e ciò permette di offrire servizi regolari ai passeggeri. Accanto a questi cargo moderni e funzionali, a volte precisi al minuto, ci sono i “tramp”, cargo vagabondi che percorrono gli oceani senza privilegiare alcuna zona geografica in particolare. Ma anche per essi la tecnologia ha fornito nuovi elementi sia costruttivi che propulsivi e oggi i tramp che accettano passeggeri non hanno niente a che vedere con quanto narrativamente descritto da Alvaro Mutis nel romanzo. L’ultimo scalo del tramp steamer.
Porta Container, Ro-ro, Navi frigorifere, Car carriers, Bulk carrier, Cargo misti, Tramp e Traghetti, queste le unità, ciascun tipo con proprie peculiarità, su cui è possibile spostarsi sui mari. Per la portacontainer possiamo aggiungere che è molto veloce e limita al massimo i tempi di scarico e carico, che avvengono però, almeno per le unità maggiori che operano su lunghe rotte, in scali attrezzati, dei veri e propri terminal. La Ro-ro (acronimo di roll on-roll off) è una nave dotata di rampe di carico per automezzi. Imbarca soprattutto container e rimorchio, lasciando a terra la motrice. Lavora in scali in cui non è prevista un’attrezzatura di carico-scarico per le portacontainer: è sufficiente accostare a una banchina, ormeggiare e mettere a terra la propria rampa per iniziare autonome e veloci operazioni di sbarco e imbarco. Generalmente utilizzati su distanze limitate, operano a volte anche attraverso gli oceani, come le unità della compagnia italiana Grimaldi, veri e propri cargo misti che trasportano auto e passeggeri tra il Mediterraneo, le Americhe e l’Africa. Com’è evidente dal nome, le navi frigorifere sono specializzate per il trasporto di prodotti freschi (frutta, carni, pesce, latticini). Eleganti e veloci, collegano generalmente l’Europa alle Americhe e ai Caraibi offrendo alloggi in maggior parte lussuosi. Le Bulk carrier sono navi per carichi alla rinfusa, non imballati, posti direttamente nelle stive. I carichi solidi sono minerale di ferro, carbone, cereali, fosfati, cemento e i liquidi prevalentemente olii minerali e bitume. Gli scali di queste navi sono più lunghi per i maggiori tempi di carico e scarico. I Cargo misti sono il miglior compromesso tra i cargo e i vecchi transatlantici, usate per collegamenti con isole del Sud Atlantico, in Polinesia, tra Mediterraneo e Brasile e tra Nord e Sud America. Consentono l’imbarco di più di dodici passeggeri e quindi a bordo è assicurata la presenza di un medico.
Per i Tramp possiamo aggiungere a quanto detto che, proprio per la loro natura vagabonda, alla ricerca di un carico da trasportare fuori da rotte fisse commerciali, il loro itinerario è spesso definito all’ultimo momento, e la loro destinazione può variare durante la navigazione. Il che presuppone, da parte dei passeggeri, una grande disponibilità e adattabilità. Hanno sistemazioni comode, ma a prezzi inferiori. Principali compagnie a operare in questo settore sono la Egon Oldendorff e la Mineral Shipping. Infine i Traghetti, da tutti ben conosciuti, che su alcune rotte del Nord Europa hanno una rete di collegamenti sviluppatissima e offrono, come il caso della compagnia finlandese Silja, attrattive degne di Disneyland, oppure, come la norvegese Hurtigruten, la possibilità di visitare dal mare la Norvegia approfittando dei numerosi scali previsti sulle sue coste. Le rotte e gli scali La maggior parte delle navi parte da un porto, percorre un itinerario per tornare al porto di partenza (round trip per gli inglesi). Per una compagnia è più facile gestire viaggi circolari come una crociera, dove i passeggeri non cercano di visitare paesi lontani, ma desiderano soprattutto trascorrere alcune settimane a bordo di un cargo. È possibile però effettuare solo una parte del viaggio circolare, utilizzando quindi la nave come mezzo di trasporto. Attenzione in questo caso al biglietto di ritorno, perché molti paesi concedono il visto d’ingresso solamente se si è in possesso di un biglietto di uscita dal paese. Mentre in passato i cargo potevano fermarsi giorni o settimane in un porto, in attesa di poter scaricare o delle merci d’imbarco, consentendo di visitare il luogo, ora le soste possono durare anche poche ore, come può accadere per navi Ro-ro, portacontainer e traghetti. Non è il caso dei tramp, che restano nei porti anche una settimana, il che permette delle vere escursioni a terra.
Se ci si imbarca su un cargo che copre una linea regolare, si può programmare il viaggio in modo da stare a terra fino a reimbarcarsi sulla nave seguente (è il caso dei traghetti della Hurtigruten). La durata degli scali può sempre essere soggetta a variazioni all’ultimo momento. Il viaggio Si può programmare un viaggio in funzione della meta oppure della nave (o della compagnia) su cui si intende viaggiare. Lo stesso viaggio può essere aperto a variazioni, articolandosi su navi, compagnie e scali diversi, oppure essere statico, solo di crociera su un cargo. La decisione è relativa a cosa si cerca. Anche il costo di un viaggio può variare molto. Ci sono tariffe di alta e bassa stagione (in funzione delle condizioni climatiche che si produrranno lungo la rotta), spesso le tasse portuali non sono comprese nei prezzi. Alcune compagnie richiedono un’assicurazione specifica nel caso la nave debba lasciare la propria rotta per sbarcare il passeggero qualora venga colpito da una grave malattia. Nel biglietto sono compresi i pasti – prima colazione, colazione e cena – oltre a tutti gli intrattenimenti offerti ai passeggeri. Le cose che si possono acquistare a bordo sono bevande, sigarette, qualche gingillo alla boutique di bordo, il tutto pagabile in dollari o nella valuta della nazionalità della nave. Il Commissario di bordo (Purser) è la figura chiave a bordo per tutti i rapporti formali ed economici. Lingua universale dei marinai e delle compagnie di navigazione è l’inglese, anche se la lingua che si parla sovente a bordo è quella della nazionalità degli ufficiali. Considerando che a bordo si possono trovare imbarcate persone di nazionalità diverse, una buona conoscenza della lingua inglese consentirà di sfruttare al meglio la possibilità dei contatti umani offerti da navigazioni abbastanza lunghe.
Una caratteristica che sorprende chi naviga le prime volte è quella del freddo in mare, a qualsiasi latitudine si naviga. Sono necessari pertanto abiti caldi, giacche a vento, un completo impermeabile. I pasti sono presi a bordo in compagnia degli ufficiali, che sono obbligatoriamente in uniforme. È necessario avere degli abiti eleganti per queste occasioni. Un viaggio in mare è spesso un viaggio fuori dal tempo. A terra ci si lamenta di non aver tempo a disposizione, mentre in mare si perdono i punti di riferimento, la vita scorre calma. Ognuno, a bordo di una nave, trova un proprio spazio, un’attività: chi scrive un diario, chi legge, alcuni dipingono o disegnano. Un lungo viaggio in mare va preparato secondo le proprie distrazioni preferite, in funzione delle proprie aspirazioni. Su un transatlantico da crociera i passeggeri sono seguiti tutto il giorno come se ci si preoccupasse di far scordare loro che si trovano in mare e su una nave. A bordo di un cargo è il contrario. Passeggeri e ufficiali sono in contatto gli uni con gli altri e la rotta seguita o l’evoluzione meteo sono soggetti naturali di conversazione. Se invitati, i passeggeri possono andare sul ponte di comando o nella sala macchine. In qualche maniera sono parte integrante della buona condotta della navigazione e ne seguono la rotta ogni giorno. Salpare l’ancora e l’insieme delle manovre che precedono l’entrata in porto sono avvenimenti che vanno assaporati. Il balletto dei rimorchiatori, i piloti che si arrampicano come scimmie sulle biscagline, le scale di corda calate a murata…