Con un viaggio intenso, di due settimane, abbiamo attraversato tutti i Paesi che si affacciano sul Mar Baltico: Danimarca, Svezia, Finlandia, Estonia, Lituania e Lettonia, e percorso grandi distanze culturali in così poco tempo, per cercare di capirne le differenze. E’ stato subito evidente che Il dono più grande alla Scandinavia l’ha fatto la natura, con gli splendidi panorami di monti, foreste, laghi, rocce, fiordi, cascate, sabbia, dune, spiagge, che ha distribuito su tutto il territorio; ma gli scandinavi però, pur avendo questo importante patrimonio comune, si differenziano molto per il carattere, i gusti ed i comportamenti. Ancora più diversi tra loro, sono i Paesi ex sovietici, che si affacciano sull’altra sponda del Mar Baltico, con i loro abitanti così divisi tra storia e modernità.
di Anna Maria Cartocci
11/8/2017 – Partenza da Fiumicino con scalo a Praga, poi imbarco per Copenaghen, dove arriviamo nel tardo pomeriggio e conosciamo la parte settentrionale del nostro gruppo, partita da Milano. Insieme, ci trasferiamo al Cabinn City hotel, e dopo l’assegnazione delle camere, ceniamo in allegria (personalmente buttandomi subito sul salmone) al Ristorante Rio Bravo, poco distante dal nostro hotel, ognuno di noi cercando di schivare la responsabilità della cassa comune. Poiché Clara, esperta cassiera, ostinatamente si rifiuta (persino di fronte all’offerta di un mazzo di rose rosse da parte di Gerardo!) è Carla ad immolarsi generosamente.
12/8/2017 – Pronti per la scoperta di Copenaghen, la più vivace delle città scandinave. Mi era sembrato strano che la capitale della Danimarca si trovasse all’estremità di una delle maggiori isole del paese, ma poi ho letto che essendo un tempo la capitale anche della Svezia, della Norvegia e di altri territori sul Baltico era in una posizione ideale. Passeggiamo in centro, sfidando le innumerevoli biciclette, poi decidiamo di fare un giro in battello per una visione d’insieme della città, fino alla immeritatamente famosa “sirenetta”; poi saliamo sulla torre a spirale della Chiesa del Nostro Salvatore da dove si gode uno splendido panorama della città. Alle 12 siamo in tempo per il cambio guardia alla residenza reale di Amalienborg, in uno dei quattro palazzi che circondano la piazza omonima. Continuiamo il nostro giro con la Holmens Kirke ed il suo grande orologio in facciata e la borsa valori con l’intreccio della sua guglia.
Visitiamo anche Christiania dove vive una comunità hippy. Ufficialmente chiamata” Città Libera di Christiania” è un quartiere di Copenaghen che si è auto proclamato autonomo, abitato da circa 850 residenti, ed ha una storia piuttosto travagliata: il quartiere fu fonte di polemiche fin dalla sua creazione nel 1971, quando un gruppo di hippy occupò una base navale dismessa, alle porte della capitale danese. Una delle persone più motivate del gruppo, un certo Jacob Ludvigsen, ufficializzò la proclamazione della Città Libera. Qui, il commercio di cannabis è stato a lungo tollerato, ma a seguito di alcuni provvedimenti per cercare di normalizzare lo stato giuridico della comunità, ci furono varie incursioni della polizia nei negozi. Christiania venne chiusa per protesta dai residenti nel 2011, e soltanto successivamente riaperta al pubblico. Ma Copenaghen è caratterizzata anche da tanto verde, visitiamo quindi uno dei suoi parchi, il Churchill. In serata veniamo sorpresi da una pioggia abbondante mentre cerchiamo un ristorante. In tre ritorniamo in taxi all’Hotel perché fradici. Per la cena noi profughi ritorniamo al vicino ristorante Rio Bravo, dove replico con il salmone.
13/8/2017 – Oggi splende il sole e facciamo una passeggiata a piedi lungo il canale e poi in centro con i suoi vari monumenti, la torre rotonda Rundetarn più somigliante a un osservatorio astronomico che al campanile di una chiesa, con in cima una vista magnifica. Sulla facciata mi incuriosisce una scritta indecifrabile in ebraico e latino, a caratteri d’oro. Visitiamo poi il Castello di Christiansborg a slotsholmen antica residenza reale poi l’esplanaden, un parco al cui centro, tra due fossati, si trova il Kastellet, residenza del comandante dell’esercito danese, con l’originale forma a stella.
Pranziamo poi all’interno del grande, rumoroso mercato, con tanti giovani, davanti ad un canale. Nel pomeriggio riprendiamo il battello per finire il nostro giro lungo i canali da dove ammiriamo gli splendidi, colorati palazzi specchiarsi nelle acque, mischiandosi al riflesso delle barche.
Da questo privilegiato punto d’osservazione, riconosciamo anche le notevoli architetture moderne di questa città che ha il gusto e il coraggio per rinnovarsi, come il Teatro dell’Opera, realizzato dall’architetto Larsen. Visitiamo poi il Museo del design, una meta interessante per ripercorrere la storia della creatività danese.
La collezione del museo semplice e interessante, è composta di arredi, lampade, veicoli, giocattoli, porcellane, oggetti per la tavola, progetti grafici e poster, tessuti, vestiti, fotografie, disegni tecnici e schizzi di progetto e comprende i lavori di molti tra i principali designer danesi, che possiamo riconoscere.
In serata compro qualcosa per cena (al salmone) all’interno della stazione centrale, che mostra sulla sua piazza, un bell’obelisco per commemorare la liberazione dal feudalesimo dei contadini danesi. Raggiungiamo quindi la stazione di Malmö da dove prendiamo un treno notturno per Stoccolma. Notte in cuccetta mista da 6, scomodi ma divertiti.
14/8/2017 – Sveglia all’alba e discesa precipitosa dal treno. In taxi raggiungiamo l’Hotel Ryger fyord H&H, una grande barca lungo il canale, trasformata in albergo.
Bello e comodo. Appena sistemati, prendiamo subito un battello per vedere la città dal mare.
Al Palazzo Reale c’è il cambio della guardia, dove arriviamo rincorrendo la banda. Percorriamo la via commerciale e la città antica sull’isola Riddarholmen. Poi la zona vecchia Gamla Stan.
Questa parte della capitale è famosa per le sue stradine tortuose che, tutto intorno al Palazzo Reale, ospitano oggi eleganti boutique e ristoranti tradizionali. Questo imponente edificio, costruito verso la fine del ‘600 a seguito di un incendio che ne aveva distrutta la struttura originaria, fu sempre la residenza della monarchia svedese.
Poi, nella Piazza del Municipio, visitiamo il palazzo in cui si assegnano i premi Nobel. Qui, ogni anno si svolge la cerimonia con la consegna dei Premi, mi ha suscitato curiosità ed emozione entrare nella sala (molto dorata) dove sono passati grandi personaggi legati al mondo della scienza, della letteratura, dell’arte, quelle personalità cioè, che per riceverlo “hanno apportato considerevoli benefici all’umanità“.
Adiacente ad esso sorge la Cattedrale Storkyrkan che letteralmente significa “grande chiesa” ed è il principale luogo di culto svedese. Questa struttura ha più di 700 anni, ed è un esempio di architettura gotico-baltica, ma è stata rimaneggiata con elementi barocchi, nel corso degli anni. All’interno sono presenti alcune tombe e la bella statua di S. Giorgio. Ritorno in hotel-barca e tutti a cena sul ponte (non manca il salmone) con un bellissimo tramonto, poi notte tranquilla in una confortevole cabina per due.
15/8/2017 – In battello raggiungiamo il Museo Vasa, una moderna costruzione che racchiude un vascello affondato
nel 1628 nel porto di Stoccolma, dopo essere salpato per il suo viaggio inaugurale, e che fu recuperato dopo 333 anni trascorsi in fondo al mare.
Una visita molto interessante, con attorno ad un ambiente verde curatissimo.
Poi, sempre in battello, andiamo al Museo della fotografia; qui abbiamo. Potuto osservare le immagini create da fotografi contemporanei di fama internazionale, tra i quali mi hanno colpito Herb Ritts con le sue foto di mani, molto intense.
La vera attrattiva di Fotografiska è la possibilità di vedere il bel panorama di Stoccolma dall’ultimo piano dell’edificio. Lungo la strada del ritorno, ci troviamo casualmente e con piacere, in mezzo ad una coloratissima festa indiana. Infine, torniamo sulla nave, dove dobbiamo rifare lo zaino per recarci al porto da cui, con una grossa nave, ci imbarchiamo per poi raggiungere Helsinki.
Dal traghetto notturno
che lascia Stoccolma
per la Finlandia, fotografiamo
il suggestivo tramonto.
Scegliamo fra
i tanti ristoranti a
bordo uno con
piatti pronti (al salmone) molto invitanti.
Poi in quattro dormiamo in una bella ma piccola cabina.
16/8/2017– Arriviamo a Turku la più antica delle città finlandesi e sua ex capitale; per la sua posizione, era anche la porta principale dalla quale nel corso dei secoli, è filtrata la cultura straniera. Qui, dopo aver ritirato le auto a nolo, cominciamo un ampio giro della Finlandia meridionale. Visitiamo l’imponente castello del 1280 che in origine era costruito su un’isola e oggi, a seguito
della sedimentazione del terreno, si trova invece sulle rive del fiume Aura.
E’ stato prima castello medievale, palazzo reale, centro amministrativo, carcere, magazzino e caserma, ma oggi è solo una meta turistica.
La facciata esterna non somiglia molto ai castelli come li immaginiamo, ma all’interno delle mura visto dal suo cortile, l’edificio è imponente.
Proseguiamo arrivando all’isola di Hirvensalo, dove sorge La cappella dell’arte, una bellissima, moderna cappella ecumenica dedicata a S. Enrico, costruita nel 2005 tutta in legno e dalla forma slanciata di un arco gotico.
Nel pomeriggio visitiamo Rauma con le sue case di legno, che è anche segnalata dall’Unesco: un tuffo in un lontano passato. Le strade e i vicoli tortuosi della vecchia Rauma risalgono al Medioevo, in particolare la Kitukränn sembra sia la strada più stretta della Finlandia. Passeggiare qui è stato un po’ come entrare in un libro di favole: case di legno dai colori pastello, cancelli ornamentali, strade a ciottoli e splendidi edifici pubblici. Il tutto avvolto in un silenzio irreale. Poi, torniamo a Turku con la sua la bella cattedrale del 1300, santuario nazionale finlandese con la sua torre alta più di 100 metri che è visibile da quasi ogni punto della città. In serata ceniamo da Harald, dove non manca il salmone, con ambiente finto Vichingo indossando e fotografandoci con tanto di berretti con le corna. Notte all’Hotel Omena, purtroppo brutto e scomodo.
17/8/2017 – Partenza in auto per Helsinki, con una piacevole sosta a Hanko, la località balneare sulla punta più meridionale della Finlandia con i suoi fiordi, questa è un’oasi di pace frequentata non solo dagli amanti della natura, ma anche dagli appassionati di windsurf. La sua torre dell’acqua, un serbatoio idrico rosso brillante con un grosso orologio, spicca tra gli alberi contrastando con i tenui colori delle casette intorno.
Facciamo poi una sosta a Inga Inkoo con il suo affollato moletto. Proseguiamo in auto e finalmente arriviamo ad Helsinki, città molto scenografica che
sorge su una penisola circondata da isolette
per cui la vista sul mare
è sempre assicurata.
Questa elegante e moderna metropoli ha una vera passione per il design che mostra in diversi musei, ma mantiene vivo anche il contatto con la natura, gran parte del territorio è, infatti, destinato a parchi o aree verdi.
Visitiamo il dinamico centro commerciale, con i giardini assolati e con gruppi di giovani sdraiati o intenti a leggere, la graziosa fontana con le foche che ha ospitato Gerardo, un compagno di viaggio.
Poi il centro della città, con il quartiere di Taivallahti da sempre simboleggiato dalla grande roccia che troneggiava nella piazza e volendo conservare questa caratteristica, quando si costruì in questo luogo una chiesa, si scelse un progetto che avrebbe, mantenuto inalterata gran parte della roccia. Se ne svuotò una parte lasciando intatto il resto, creando così un edificio che fosse nella stessa inserito.
Il risultato è straordinario! La sua cupola è praticamente invisibile a chi giunge dalla strada, ma si svela a poco a poco, man mano che ci si avvicina; le pareti interne sono state lasciate volutamente brulle e irregolari proprio per dare risalto alle geometrie naturali della pietra, creando particolari e affascinanti giochi di luci ed ombre.
E’ la chiesa Temppeliaukio, nella quale anche l’altare, l’organo e il fonte battesimale sono realizzati con pezzi di roccia. Ho trovato questo uno dei più suggestivi luoghi di culto moderni, non soltanto per la Scandinavia. Finiamo poi la serata nel quartiere kallo scomodamente seduti al ristorante marocchino “Sandro”, strapieno per non so quale festa, con una cena etnica (senza salmone) allietata (o disturbata) persino da un coro! Notte all’hotel Ava.
18/8/2017 – Giro in centro, mi colpisce la stazione centrale di stile incerto, a mezza strada tra il neogotico e il liberty. Con i quattro possenti uomini che reggono il globo, il grande arco a tutto sesto e la torre dell’orologio dalla sagoma inconfondibile, è giustamente uno dei monumenti cittadini più famosi; poi appare la bianca, imponente Cattedrale; la bellissima struttura del museo d’arte contemporanea del quale ho soprattutto apprezzato la possibilità data al pubblico di interagire con alcune opere, poi la casa di Alvar Aalto il famoso architetto, arriviamo così al vivace quartiere vicino al porto con i suoi invitanti localini e pranziamo all’interno del caratteristico e colorato mercato; infine una visita alla Chiesa Ortodossa più grande d’Europa, costruita con mattoni rossi su uno sperone di roccia. Nel pomeriggio riconsegniamo le auto da Avis e prendiamo un taxi per tornare al porto, dove alle 21,30 ci imbarchiamo per raggiungere, sulla riva opposta, ad appena 2,30 h di distanza, Tallin in Estonia. Ceniamo al sacco ed arriviamo in hotel dopo la mezzanotte.
19/8/2017 – Ore 9 ritiro auto a nolo vicino all’aeroporto. Visitiamo Tallinn, stranamente gemellata con Venezia,
si divide in due zone principali, Vanallin dichiarato patrimonio dell’umanità, e l’altra zona, sulla collina Toompea. Vanallin la cittadella racchiusa entro le mura medievali, intervalla da torri a copertura conica, conserva viuzze acciottolate e, tra le sue vecchie case di mercanti si scoprono bellissimi cortili medievali e vertiginose scale che portano a punti panoramici aperti sulla città bassa.
Questa, è il cuore di Tallinn, con la piazza della libertà, chiusa al traffico, in cui si trova il bel palazzo comunale (Raekoda) in stile gotico e la sua elegante torre che ricorda un po’ un minareto. Visito poi quel che resta del monastero di S. Caterina, la chiesa ortodossa di Aleksandr Nevskij, la Chiesa di S. Olaf del XIII secolo, il palazzo della grande Gilda con il Museo di storia estone, il triste museo del KGB, le due gambe (strade) che portano alla Torre della Porta Gamba Corta: Vega e Torre della Porta Gamba lunga: Pikk.
Il vero fascino di questa città è l’armonia, tutto qui è naturale, perché niente è esageratamente curato. Pranziamo in un ristorantino all’aperto con un improvviso acquazzone, e ceniamo al moon di Kalamaja, quartiere frequentato dagli alternativi di Tallinn vicino alla ferrovia, dove tutti i compagni di viaggio di sesso maschile si sono innamorati di Sorén, la bionda cameriera… Notte (naturalmente in bianco per loro) al Centennial Hotel.
20/8/2017 – Scegliamo di andare a vedere una piccola cascata nei dintorni di Tallinn, ma sbagliamo l’indicazione e ci troviamo alla waterfall Jagala juga, una delusione.
Ci spostiamo al parco nazionale di Altja Lahemaa, dove ci entusiasmiamo alla vista delle cicogne appollaiate su un comignolo. Qui visitiamo il castello di Palmse una dimora padronale del 1700, interamente restaurata, che racchiude un museo nel quale sono in mostra mobili e abiti d’epoca. Ha anche un bel giardino con le siepi a labirinto e dei corsi d’acqua. Poi, attraverso un boschetto, fra canneti, ponticelli e lucide pietre, raggiungiamo il mar Baltico.
Non resisto e vi immergo
i piedi…con enorme sollievo!
Raggiungiamo, sempre
nel parco Lahemaa, la tenuta di Kolga, un imponente edificio in stile classico del 1600 rimaneggiato nei due secoli successivi, oggi è fatiscente, ma conserva
il suo fascino decadente. Torniamo a Tallinn.
Abbiamo ancora il tempo per un giro a Rotermann, che è un interessante quartiere industriale riconvertito; nella città vecchia dove vi erano fabbriche fatiscenti e magazzini abbandonati, sono stati trasformati, con un intervento di riqualificazione, in straordinari esempi di architettura contemporanea, in cui oggi abbondano caffè e locali alla moda. In un magazzino restaurato, ex sede del negozio di sale Rotermann, è anche sorto un piccolo museo di architettura in cui sono esposti modellini di edifici. Per la cena torniamo nella zona di Kalamaja, ma scegliamo un ristorante indiano (buono, economico e con il salmone) perché da Sorén non c’è posto!
21/8/2017 – Partenza
alle 8,30 in auto
per la Lettonia e la
sua capitale Riga. Trasferimento di
quattro ore circa.
Pioggia e sole
si alternano lungo
la strada di questo
Paese fatto di mare,
laghi e boschi.
Un primo giro nella città sul fiume Daugava, visitiamo il suo antico centro storico
fitto di guglie e tetti con doppio spiovente, il palazzo comunale, il monastero di S. Caterina, la chiesa ortodossa della Natività le cui cupole dorate spiccano fra gli alberi, la Chiesa S. Olaf, il Duomo di un bianco abbagliante con le sue cupole verdi, la Cattedrale che è la più grande chiesa medievale della zona con il suo splendido chiostro,
la Torre, il Castello che non sembra un castello, la Porta Svedese, i Tre Fratelli cioè tre antiche case in pietra collegate, la Casa del gatto, un edificio sulla cui cupola spicca la scultura di un gatto nero, un museo con le sculture all’esterno, il Teatro dell’Opera che è al centro di un curatissimo parco, poi cena (con salmone) e… ballo scatenato in piazza. Alloggiamo in centro, ma nel silenzioso complesso dell’Hotel Conventa Seta.
22/8/2017– Ancora Riga con la sua città vecchia medievale, la Casa delle Teste Nere, che era la sede di una corporazione di mercanti tedeschi celibi e che fu rasa al suolo dai sovietici, ma poi ne fu ricostruita una copia esatta. Arriviamo al quartiere art nouveau che presenta tratti simili allo jugendstil tedesco e si sviluppa nei primi cinque anni del XX secolo, limitandosi alle facciate degli edifici. Poi l’enorme Mercato Centrale costruito dentro cinque ex hangar per dirigibili della prima guerra mondiale, dove abbiamo anche pranzato. E’ vivace ma non rumoroso, la sezione dedicata al pesce è davvero straordinaria: lo espongono con la testa in alto nei vasi, come fossero fiori! E il rosa dei salmoni risplende. Da qui attraversiamo il nuovo ponte dove si trova la moderna ed imponente costruzione della Biblioteca Nazionale Lettone, giustamente detta “castello di luce”, terminata nel 2014. Veramente bella. Facciamo ancora un giro in piazza per le compere, poi ci concediamo un concerto con musiche di Bach, Respighi e Ravel nella Cattedrale, con l’Orchestra di Riga fondata nel 1972. Infine a cena da Fishermann, naturalmente con salmone.
23/8/2017 – Partenza per Klaipèda, a circa 3,30 h di strada. E’ una città cosparsa di sculture grandi e piccole ma non abbiamo tempo. Proseguiamo verso la penisola Curlandese. Con un traghetto attraversiamo un canale e con l’auto percorriamo circa 50 km per raggiungere Nida, la tranquilla cittadina sulla laguna tra cigni e fenicotteri, un tempo villaggio di pescatori, dove sostiamo fra i graziosi, colorati villini di legno.
Ci fermiamo vicino al porticciolo tra le anatre e i cigni, per consumare un pranzo al sacco, poi visitiamo la casa di vacanze che qui si fece costruire Thomas Mann.
Scaliamo le dune di Parnidis alte circa 60 metri, sulla cui cima si apre una vista memorabile che abbraccia la dorsale di sabbia dorata e priva di vegetazione, per circa 7 km fino al confine con la Russia, dalla quale si può vedere contemporaneamente l’azzurro dei due tratti di mare (la penisola, infatti, è larga solo 3 km).
Sostiamo incuriositi davanti ad un simpatico cartello, sulla spiaggia dei naturisti. Notte all’hotel Boema.
24/8/2017 – Fatto benzina, qui mi ha sorpreso il prezzo a lt.1096 – gasolio 996. (meglio non fare paragoni). Partenza per Vilnius, capitale lituana d’impianto barocco, fondata come Roma
su sette colli ed un fiume,
il Neris, mentre
il suo grande centro
storico è medioevale.
Visitiamo la Cattedrale di Vilnius, una volta era circondata da un fossato che permetteva alle imbarcazioni di giungere fino all’entrata.
Circondata da mura e torri di cui oggi è rimasto in piedi solo il campanile, di fronte, la statua equestre di Gediminas, alle cui spalle una stradina in salita conduce alla collina con il castello di Gediminas ed alle Tre Croci.
Sul sagrato della Cattedrale c’è una particolare pietra con la scritta stebuklas che significa miracolo, sulla quale si deve girare su se stessi per esaudire un desiderio… La Chiesa gotica di S. Anna, non è la più imponente, ma forse la più bella, con volte e vetrate costruita in mattoni rossi, poi la chiesa di S. Casimiro con la pianta a croce, che è la chiesa barocca più antica della città. Visitiamo anche il Palazzo Presidenziale e poi il tragico Museo delle Vittime del genocidio.
Troviamo anche il monumento al musicista Frank Zappa e i murales a lui dedicato, con fianco stranamente quello di Frida Kalo. Il ghetto con la Porta del piccolo ghetto, smantellato nel 1941 della quale restano solo una targa commemorativa e la Porta del grande ghetto in cui furono imprigionati 29.000 ebrei.
Arriviamo poi all’originale Muro della letteratura, con iscrizioni, frammenti, foto di scrittori e poeti, prima di gettarci nello shopping. Cena nel quartiere ebraico in un ristorante la cui specialità è la cacciagione, ma io vi trovo anche il salmone! Notte nello splendido e spazioso eLoft Hotel.
25/8/2017 – Passeggiata mattutina alla Chiesa ortodossa della Vergine madre con le sue campane, al parco con la fontana dal getto altissimo, poi alla repubblica di Uzupis che, nata nel 1998 ha un angelo per simbolo e vanta tutte le istituzioni, compreso il presidente, l’inno, una costituzione di 41 articoli, fra i quali il diritto all’acqua calda e ad essere felici… e intanto il quartiere diventa sempre più alla moda e si riempie di ristoranti e laboratori d’arte. Riconsegniamo le auto a nolo e infine ci rilassiamo con un gelato nella via dello shopping. Per l‘ultima cena decidiamo di tornare al buon ristorante Lokys la cui proprietaria parla italiano avendo vissuto in Italia.
26/8/2017 – Oggi partiamo da Vilnius per Roma-Fiumicino facendo scalo a Istanbul. Il viaggio è finito!