Dalla Provincia di Savona a quella di
Cuneo. Passeggiare nei boschi
lungo il sentiero di Ilaria del Carretto.
di Nino Grazzani
Il Borgo più bello della Liguria di Ponente, con area sosta per Camper.
La cucina locale una delizia. Si può iniziare con i raviolini di borragine e la zuppa di farro, accompagnati (in sosta anche nel dopo pasto) da un bicchiere (e più) di vino di un vitigno autoctono, il Pigato.
Dopo il riposo proseguire nella visita del castello medievale, e poi fare l’escursione lungo la Strada del Vino e dell’Olio, per finire magari a camminare nel silenzio dei boschi lungo il sentiero di Ilaria del Carretto.
Numerose e davvero ricche di fascino le motivazioni per fare una gita a Castelvecchio di Rocca Barbena, paesino di 200 abitanti appeso su un monte alle spalle di Savona.
L’escursione viene suggerita anche da una guida di tutto rispetto: quella dei Borghi più Belli d’Italia, appena pubblicata, dove Castelvecchio (SV) è in ottima compagnia con altri 6 borghi liguri.
Si tratta dell’ultimo dei borghi murati della Val Neva, nel ponente savonese, ed è fasciato attorno al castello sovrastante. Situato sulle pendici della Rocca Barbena, al di sopra della vallata, Castelvecchio ha avuto nei secoli una collocazione strategica.
Il borgo lo si raggiunge da Albenga lungo la strada statale 582 per Garessio, mentre dalla Val Bormida si percorre la provinciale di Bardineto.
In treno si fa tappa alla stazione delle FS di Albenga per poi proseguire in autobus. Da Genova la distanza è di 100 km, 50 da Savona e 70 da Imperia.
Castelevecchio di Rocca risale all’XI secolo, quando la famiglia dei Clavesana vi fece costruire il castello. Successivamente, nel 1623 il borgo e le terre antistanti passarono ai Savoia, quindi alla Repubblica di Genova, dopo l’assedio del 1672 i soldati piemontesi (comandati da un parente di Vittorio Alfieri) si arresero per mancanza d’acqua; pur essendo, il castello, situato in una posizione strategica con ottimi rifornimenti idrici dovuti all’acqua piovana.
Genova nel ‘700 vi collocò una sua guarnigione. Un’escursione a Castelvecchio permette anche di effettuare trasferimenti brevi al Colle di Scravaion, alla Rocca Barbena, al Pizzo Ceresa o al Poggio Grande (metri 802). Nei pressi del paese passano inoltre due tappe (la 11 e la 12) dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Le abitazioni del luogo presentano moltissimi tratti mediterranei, come i tetti a cupola o a terrazzo e i muretti per raccogliere le acque piovane. Decisamente suggestivi sono i carrugi contorti dotati di archi antisismici delle case. In questo borgo ligure non difettano osterie e trattorie, agriturismi, bed and breakfast e pensioni.
C’è anche, come annuciato un’area di sosta per i camper in località Muraglione.
Notizie pratiche
Itinerario:
Albenga-Castelvecchio di Rocca Barbena SS 582, Km 16 poi a destra sulla provinciale da Castelvecchio di Rocca Barbena-Bardineto km 17 visitato il luogo prendere la panoramica Bardineto-Garessio di Colle Scravaiòn verso Garessio Km 20. Garessio-Castelvecchio di Rocca Barbena SS 582 Km 23. Castelvecchio di Rocca Barbena-Albenga Km 16. km totali circa 92.
Anche il palato vuole la sua parte (ed anche questo è cultura). La buona tavola di Garessio: la Polenta Saracena è un tipo di polenta scura perché costituita da una mescolanza di farina bianca e di grano saraceno (fulmntin). Viene condita con un particolare sugo di porri anch’esso tipico della zona. Garessio è da secoli al centro delle vie di commercio fra Piemonte e Liguria. È quindi semplice capire che la gastronomia risenta sia delle tradizioni langhette che di quelle rivierasche. Gli ingredienti che la compongono sono gli stessi da anni in quanto venivano e vengono reperiti nell’ambito della casa e dal proprio fondo o dai mercanti che portavano pesci ed erbe aromatiche dal mare, carne e verdure dalla pianura e dalle colline. Le ricette di oggi sono le stesse di allora poiché esse vengono tramandate di generazione in generazione. I piatti più tipici si compongono di antipasti composti da erbe montane (spinaci selvatici) e frittate di ortica, il vitello tonnato, l’insalata di “tume”, i flan di verdure con fonduta ed infine la “Bagna caoda”. Poi ci sono i primi piatti più caratteristici come la “Panada”, il minestrone di verdure fatte consumare per ore, gli gnocchi di patate al formaggio, i “tajarin”, i ravioli con ripieno di verdure ( al burro o al sugo di arrosto ) e, soprattutto, la gustosa polenta bianca o “Saracena” (per via del grano saraceno che viene impiegato ). Fra i secondi piatti si servono conigli, pollame, capretti, selvaggina varia (cinghiali, lepri, fagiani ), lumache cotte in vario modo, rane fritte, trote del Tanaro e dei suoi torrenti, brasati, arrosti e tutto ciò che può saziare lo stomaco più esigente. Infine ci sono i formaggi della vallata come il “Raschera doc”, il “Brusso”, le “tome” di capra e pecora, la ricotta, la “Suola” ed i dolci. Particolarmente gustosa è la crostata di castagne che è una delle tante specialità garessine, poi vi sono le torte di prugne, le frittelle di mele di S. Giuseppe (i cosiddetti “Frishoi”), fino ai caratteristici e prelibati “Garessini” di cioccolata e rum.
Indirizzi ghiotti: Il Pensiero Castelvecchio di Rocca Barbena prodotti tipici Via Aratro, 10
Tel. 0182.78204. I Sapori dell’Arca Albenga Reg. Torre Pernice 12/U Tel. 0182.586125.
Pasticceria Cagna Garessio Dolci tipici piemontesi. Specialità: paste di meliga del Monregalese.