Le terme hanno tradizioni piuttosto recenti,
risalgono infatti ai primi anni ‘60 dello scorso
secolo, quando effettuando delle ricerche
petrolifere fu trovata una falda di acqua a 65°C mescolata a metano. Su questa trivellazione
è stato costruito un complesso termale modernissimo con piscine ed idromassaggi
a varie temperature, scivoli e giochi d’acqua
per curare i grandi e divertire i più giovani.
di Andrea Fioretti
L’idea di partenza era quella di fare una vacanza molto riposante, pochi chilometri, tanto verde, bagni termali e rilassanti massaggi.
La scelta è caduta sulla Slovenia, raggiungibile con un giorno e mezzo di comodo viaggio, partendo da Roma alle 18,30 per evitare la calura d’agosto. Alle 21,30 sosta per cena e pernottamento sulla E45 nell’area di servizio “Tevere Est”, nei pressi di Pieve Santo Stefano, dopo aver percorso 260 Km.
L’area è tranquilla ed abbastanza silenziosa – una siepe alberata scherma il rumore della strada; unico problema la temperatura piuttosto bassa che, nella notte tra l’8 ed il 9 agosto scende intorno ai 10°C. Ripartiamo verso le 9 ed all’ora di pranzo ci incontriamo con Ivo e Giulia che condivideranno con noi la maggior parte del viaggio.
Nel pomeriggio inoltrato raggiungiamo il lago di Bled e parcheggiamo sulla parte opposta del lago rispetto alla cittadina, di fronte al campeggio, vicino al ristorante annesso allo stesso.
Cena, buona, con 12 € a testa. Il mattino seguente, con un comodo trenino turistico, visita alla cittadina di Bled, begli alberghi, bei negozi, e tante foto alle rive del lago, al castello che si erge sulla sponda opposta ed alla deliziosa isola al centro del lago con il suo famoso santuario Mariano dell’Assunta. Sulla strada per Lubiana, sostiamo per una passeggiata a Skofja Loca, alla confluenza di due fiumi e dominata dal Loski Grad, il Castello che presenta la curiosa caratteristica di avere tre torri, una quadrata, una ottagonale ed una rotonda.
A Lubiana il pernottamento nell’ottimo campeggio con servizi superlativi è piuttosto “salato” (13,95 € a persona); comunque ne vale la pena per visitare con tranquillità una città che merita ogni momento che gli dedichiamo.
Molto ben pedonalizzata permette di passeggiare in tranquillità nella città vecchia, ammirando i caratteristici tre ponti che confluiscono in uno, di fronte alla Chiesa di S. Francesco, per arrivare alle caratteristiche botteghe lungo il fiume Ljublanika ed al coloratissimo mercato della frutta e verdura.
Ancora pedonali le centrali Mestni Trg e Stari Trg con chiese, fontane e palazzi barocchi.
Proseguendo per Moravske Toplice sostiamo brevemente a Maribor, troppo brevemente per una città che per storia e tradizioni meriterebbe più attenzioni ma la voglia di terme incombe.
Moravske Toplice la raggiungiamo in serata e ci sistemiamo nel grande campeggio che fa parte del complesso termale al quale ha accesso diretto.
Le terme hanno tradizioni piuttosto recenti, risalgono infatti ai primi anni ‘60 dello scorso secolo, quando effettuando delle ricerche petrolifere fu trovata una falda di acqua a 65°C mescolata a metano.
Su questa trivellazione è stato costruito un complesso termale modernissimo con piscine ed idromassaggi a varie temperature, scivoli e giochi d’acqua per curare i grandi e divertire i più giovani.
Un efficiente centro medico consente di fruire di varie terapie termali e massaggi, tra l’altro a costi che per noi sono difficilmente immaginabili. L’accoglienza del posto ci “obbliga” a fermarci per quattro giorni.
Ancora alla ricerca di stazioni termali muoviamo verso Ptui; voi non fatelo! Il campeggio ha piazzole con il fondo non compattato nelle quali, in caso di pioggia, come nel nostro caso, le ruote rischiano di affondare fino ai mozzi.
La regola del campeggio è che se si arriva prima di una certa ora si è tenuti a pagare la tariffa per due notti!
Nelle terme, in piscina gli occhi lacrimano e la gola pizzica per l’eccesso di cloro; in compenso l’acqua delle piscine è decisamente fredda.
Fuggiti da Ptui la fortuna ci porta a fermarci in un paesino da nulla, Logatec ma con un delizioso piccolo campeggio di proprietà di un signore dall’ospitalità squisita.
Decidiamo, anche perché incalzati dal maltempo, di avvicinarci all’Italia e dirigiamo verso Caporetto (Kobarid) per vedere la zona ove i nostri nonni hanno combattuto.
Atmosfera realmente coinvolgente nel grande Sacrario dei Caduti ma anche in alcune case private che ospitano piccoli musei della grande guerra, realizzati collezionando i tanti reperti trovati sulle montagne circostanti.
Ultima tappa del nostro girovagare Lipiza, l’allevamento dei cavalli bianchi che avrete visto esibirsi in evoluzioni e danze nella Scuola di Equitazione Spagnola di Vienna.
Vale il viaggio.