Le terapie orientali stanno diventando sempre più
popolari in occidente. Le tecniche e le pratiche sono
millenarie. Lo yoga va interpretato come l’atto di
unire mente, corpo e spirito dell’uomo con il creato.
di Giuseppe Miccoli
Già da diverse migliaia di anni gli orientali hanno scoperto, attraverso la pratica quotidiana di particolari esercizi, possibilità eccezionali di dominio dello spirito sul corpo ed un’abbondante letteratura ci narra le imprese degli Yogi, dei Lama tibetani, dei monaci buddhisti.
Spesso abbiamo associato queste pratiche alle sensazionali imprese dei fachiri da teatro ma, nei casi sopra citati, si tratta di persone religiose che, mediante la pratica di alcuni esercizi cercano di raggiungere e conseguire stati superiori della coscienza.
E sono proprio costoro che, nel segreto del proprio eremo, hanno sviluppato dei sistemi pratici che rappresentano delle vere e proprie terapie di autoguarigione. Tra queste la più conosciuta ed anche la più comunemente fraintesa è lo Yoga. Alcuni credono che lo Yoga consista in sensazionali contorsionismi o nello starsene seduti su una tavola irta di chiodi, altri credono sia una semplice ginnastica sebbene in realtà si tratti proprio del contrario: non è un allenamento nel quale ci si esaurisce, ma un ricaricarsi di energie col rilassamento.
Spesso inoltre si sente dire “Ma lo Yoga viene dall’India, è qualcosa di estraneo e non mi può essere di alcuna utilità”. Naturalmente queste sono stupidaggini, sarebbe come dire “Non ascolto Bach perché era tedesco”.
Lo Yoga è universale, è il dono inestimabile che ci viene dall’Oriente ma i suoi benefici sono a disposizione di tutti coloro che vogliono accettarli. è difficile spiegare in poche parole un sistema tanto vasto e tanto straordinariamente ricco ma proverò a dare un chiaro ed esauriente quadro sia del significato che della pratica e dei suoi benefici.
Il termine Yoga deriva dal sanscrito e significa “Giogo, unione” e va quindi interpretato come l’atto di unire mente, corpo e spirito dell’uomo con il creato e con tutto ciò che facciamo, diciamo e viviamo.
È un modo scientifico di vivere, è un sistema pratico e perfetto di educazione, è un sistema di cura delle malattie del corpo e della mente, è autoeducazione e autodisciplina e ci dà la conoscenza di noi stessi, si entra in uno stato di coscienza in cui non si è più limitati dal piccolo Ego della mente personale e del corpo ma si è in unione col Supremo Sé.
Lo Yoga non è una religione, come erroneamente tanti credono, ma un aiuto alla pratica delle verità spirituali di base in tutte le religioni. Difatti, liberando la mente ed il corpo dalle tensioni inutili, può essere praticato da tutti indistintamente, dai Cristiani, dai Musulmani, dagli Induisti. Praticare lo Yoga significa vivere continuamente, senza interruzione, in contatto con il Signore e vivere in pace con gli uomini e con tutti gli esseri poiché Yoga è unione con Dio e Dio è in tutti gli esseri.
Purtroppo anche in tanti centri Yoga tutto questo viene spesso dimenticato, si è dimenticato il vero significato dello Yoga e della pratica troppo spesso ridotta ad un fatto strettamente chiuso ed egoistico, perpetrando così i meccanismi che sono alla base del nostro malessere esistenziale fatto di solitudine, di paure, di ansia di mancanza di fiducia in se stessi. Si entra e si esce dalle lezioni in fretta, si dedica la pratica solo ai propri benefici, i saluti sono rari, forzati, distratti.
Sebbene tutti diciamo di percorrere la stessa strada non ci rendiamo conto di quanto, silenziosamente, si possa ostruirla e non spianarla l’uno all’altro. Ma non si era detto che lo Yoga era unione?! Appena si termina la lezione si corre a rinchiudersi nella propria campana di vetro e così sprechiamo la possibilità di riscoprire la vita, di vivere l’eterno ora. Eppure era solo questione di aprire le orecchie e soprattutto il cuore. Ognuno vuole fare la propria esperienza, occupando sempre lo stesso posto, nel modo più serio e solenne possibile, senza mai sorridere, ridere o scherzare. Impegnarsi è sempre sinonimo di cupezza, non ci si può certo divertire!!! Si potrebbe apparire frivoli e superficiali! Ma l’uomo non è venuto sulla Terra per essere infelice o triste, la nostra felicità dipenderà solo dalla ricchezza che avremo dato al nostro cuore e lo Yoga, nel senso più vero del suo termine, ci porta proprio in questa direzione.
Vediamo ora di analizzare i benefici fisici che si possono ottenere dalla pratica. L’importanza di mantenere un equilibrio fisico naturale è sempre stata presa in grande considerazione dai maestri dello Yoga. Il corpo è, difatti, in stretta relazione con la mente. Avere un corpo malato vuol dire avere una mente debole.
Praticare le posizioni Yoga (Asanas) e la respirazione (Pranayama) permette di mantenere il corpo e la mente in salute. Le posizioni, d’altra parte, hanno un effetto profondo anche sugli organi interni in altro modo difficilmente controllabili. Riacquistando, attraverso le tecniche Yoga, l’equilibrio naturale, vengono facilitate così tutte le funzioni vitali degli organi interni. È chiaro, infatti, che, finché si mantiene una posizione corretta e naturale, tutte le attività fisiologiche risultano armonicamente stimolate mentre se l’equilibrio diventa instabile, le varie funzioni vengono ostacolate. L’apprendimento della corretta respirazione aumenta le capacità dei polmoni, purifica il sangue e tonifica i sistemi circolatorio, respiratorio e digestivo.
Quando il nostro corpo è in armonia, la mente diviene calma e indirizzarla verso un unico punto diventa più semplice. All’inizio è necessario imparare le tecniche sotto la guida di un maestro o di un istruttore e la pratica deve essere regolare nel tempo in modo da ottenere dei benefici totali.
Giuseppe Miccoli insegnante della Federezione Italiana Yogarmonia e fisioterapista Shiatsu.
giuseppemiccoli.stef@tiscali.it