Cavo è il luogo ideale per escursioni e gite da
Capo Vita a Nisporto. Cinque equipaggi appartenenti all’A.I.S. Roma (Associazione Iniziative Sportive
e Nautiche) con la passione per il mare, alla
volta dell’isola d’Elba con camper e gommoni
attrezzati per la navigazione d’altura.
di Roberto Cicchetti
Siamo cinque equipaggi con una incredibile passione per il mare e per il turismo all’aria aperta autocravan e gommoni a traino.
Base logistica Terre Rosse, un sito dedicato a chi desidera vivere il mare tutto l’anno.
Situato nelle vicinanze di Piombino, con alle spalle i parchi di Populonia, Baratti, Campiglia e di fronte l’arcipelago toscano. Dotato tra l’altro di un ottimo punto di ristoro e di tutti i supporti tecnici necessari. Rimessati i carrelli e messe in acqua le imbarcazioni, gli equipaggi si dividono perché i gommoni effettueranno la traversata e gli autocaravan si imbarcheranno a Piombino con il traghetto di linea fino a Rio Marina.
Punto di ricongiungimento Cavo, cittadina marittima situata a nord-est dell’isola sotto capo castello, centro balneare ai piedi del Monte Grasso, con un piccolo porto chiuso nel fondo di un’insenatura.
Buone attrezzature turistiche e un’invitante spiaggia sabbiosa. Il porticciolo oltre a costituire lo scalo più vicino per i collegamenti con la terraferma è in grado di rifornire di acqua e carburante le numerose imbarcazioni in transito durante la stagione estiva. Il primo giorno del lungo week-end viene dedicato al viaggio e alla sistemazione dei camper e delle imbarcazioni presso il molo del porto. Il secondo giorno di buon mattino dopo aver controllato che a bordo tutto funzioni e sia in ordine, si parte per la navigazione della costa settentrionale uscendo da Capo Castello a nord di Cavo. Giriamo Capo Vita, oltrepassiamo Pietre Rosse e puntiamo su Portoferraio.
Lo costeggiamo fino a che lo distinguiamo perfettamente, passando accanto allo scoglietto sul quale troneggia il faro. Proseguiamo la navigazione ad una velocità di crocera di circa 20 nodi, superiamo il golfo di Procchio con al centro l’omonima cittadina, passiamo oltre Marriana Marina e raggiungiamo Punta Polverosa, estremo della costa settentrionale. Sotto il faro invertiamo la rotta e decidiamo di ancorare alle formiche della Zonca, isolotti scogliosi poco a sinistra di Cala della Cotaccia.
Ne approfittiamo per prendere il sole e fare colazione a bordo. Gli appassionati di immersioni, intanto decidono di immergersi in queste invitanti, limpide e profonde acque. A pomeriggio inoltrato, rientriamo dopo aver fatto visita a Marriana Marina e aver curiosato tra i numerosi negozietti che si affacciano sul porto.
Durante il rientro ancora uno sguardo alla costa con il taglio di luce morbido e dorato del sole vicino al tramonto e via sotto capo castello al riparo nel porto di cavo. Il terzo giorno lo dedichiamo all’escursione della costa meridionale.
La costa sud è caratterizzata da ampi golfi riparati (come un po’ tutta la costa) dai venti freddi provenienti da nord. Isolotti e scoglietti fanno da contorno all’imbocco dei profondi golfi di Marina di Campo, del Golfo della Lacona e del Golfo Stella.
Nel pomeriggio, si alza un leggero vento di scirocco che muove leggermente il mare, si decide comunque di rientrare più presto perché il giorno successivo si dovrà affrontare il viaggio di ritorno. L’indomani mattina, il vento rinforza, ma i traghetti funzionano regolarmente, ci si accerta che le nostre imbarcazioni siano in perfetta efficienza, si ascolta il bollettino nautico, si effettuano gli ultimi controlli, si traccia la rotta e… giù a manetta!
Usciti dal porto sentiamo battere fastidioso e vivo il mare sotto le nostre chiglie. la navigazione non si presenta particolarmente impegnativa, ma in ogni caso si deve mantenere la giusta concentrazione visto che il mare non concede distrazioni e va comunque rispettato. “Tranquilli” dice uno di noi via radio “siamo già arrivati”.
Infatti in breve tempo riusciamo a percorrere 7,6 miglia a 20/22 nodi e ci troviamo all’imbocco del canale che ci conduce alla base logistica Terre Rosse, punto di partenza di questa breve ma intensa vacanza.
Alcuni cenni storici sull’isola d’Elba
Fu abitata nell’antichità da popolazioni liguri che ne sfruttarono le miniere di ferro. Nel X sec. a.C. si insediarono nell’isola i Greci. Subentrarono poi rispettivamente nel VI e nel IV sec. gli Etruschi e i Greci di Siracusa. I Romani la dominarono sin dall’inizio del proprio impero e la ribattezzarono con il nome di Ilva. Alla caduta dell’impero romano subì l’invasione Longobarda. Alla quale seguirono numerosi saccheggi da parte di navi prevalentemente corsare per poi diventare patrimonio papale. nel X sec. passò nella sfera politica di Pisa. Nell’XI sec. fu invasa dalle forze di Al Mujahid fino a che Pisa e Genova unite la riconquistarono. Dopo varie vicissitudini e dominazioni da parte di popolazioni turche e pressioni francesi per via dell’importanza economica delle sue miniere, nell’anno 1947 fu decretato lo smantellamento degli stabilimenti siderurgici perché ritenuti anti economici dopo essere stati danneggiati dai bombardamenti. L’economia dell’isola cadde in una terribile depressione, dalla quale poté riprendersi rapidamente grazie alla scoperta e alla valorizzazione delle sue potenzialità turistiche.