Save space exploration vehicle,
il Camper per esplorare la Luna.
Tra le novità tecnologiche utilizzate ci
saranno: una nuova generazione
di batterie; nuove pile combustibili.
Proprio lo sviluppo di queste tecnologie
aprirà nuovi scenari anche per i mezzi più comunemente usati sulla Terra.
di Andrea Tancredi ata81@libero.it
Per realizzare una spedizione nello spazio produttiva avremo bisogno in primis di un mezzo che ce lo permetta”, recita un comunicato della NASA sul proprio sito web. L’Agenzia Spaziale Americana sta infatti testando dei prototipi per una nuova generazione di veicoli, il cui sviluppo si basa sulle nozioni imparate dalle missioni Apollo, e dalla più recente spedizione della sonda su Marte. I nuovi veicoli potranno ospitare due astronauti per un periodo di 14 giorni, saranno completamente autosufficienti energeticamente, ed in grado di viaggiare per migliaia di km a temperature superiori ai 40°.
La novità rispetto al passato è che il “mezzo” che dovrebbe riportare l’uomo sulla Luna è un camper. Ovviamente parliamo di un camper lontano anni luce da quelli che conosciamo, ma comunque simile da un punto di vista “teorico”.
Il concetto dei SEV (Space Exploration Vehicle) è basato sulla flessibilità e la capacità di adattamento alla destinazione da raggiungere, principio non lontano da quello che ispira i mezzi dei camperisti.
Se torneranno sulla Luna -la NASA spera di organizzare una nuova missione umana sul satellite prima del 2020- gli astronauti avranno quindi a disposizione un vero e proprio camper per lunghe gite tra i monti ed i crateri lunari.
Un primo prototipo del veicolo, chiamato Lunar Electric Rover, è stato già presentato in occasione della parata inaugurale della Presidenza Obama. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con un team di corse per camion e testato nel deserto sud-est americano, percorrendo 140 km su una superficie lavica. Ne parla in modo entusiastico l’astronauta Mike Gern: “Il corridoio centrale può ospitare comodamente un adulto in piedi.
I sedili si trasformeranno in una cuccetta, ed avremo un monitor per rilassarci a fine giornata controllare le e-mail o aggiornare le nostre tabelle, sarà molto confortevole”.
Il mezzo è dotato di ruote indipendenti e direzionabili a 360°, un oblò per l’osservazione ravvicinata del suolo, e potrà accogliere gli astronauti per 14 giorni consecutivi.
La cabina è montata su un telaio che poggia sulle 12 ruote, e può raggiungere una velocità massima di 10 Km/h.
In caso di passeggiata sulla superficie lunare in 10 minuti gli astronauti potranno indossare le tute spaziali ed uscire dalla cabina pressurizzata, riducendo drasticamente il tempo necessario (da 6 ore a 10 minuti) per la preparazione di una passeggiata spaziale sugli shuttle a disposizione al momento.
Tra le novità tecnologiche utilizzate ci saranno: una nuova generazione di batterie; nuove pile combustibili; ed uno speciale sistema di frenata (simili al KERS introdotto da un paio di stagioni in F1) per recuperare parzialmente l’energia cinetica dispersa sotto forma di calore, e riutilizzarla come energia meccanica o elettrica.
Proprio lo sviluppo di queste tecnologie aprirà nuovi scenari anche per i mezzi più comunemente usati sulla Terra. La NASA e i suoi ingegneri stanno infatti già lavorando, a stretto contatto con le maggiori industrie americane e con le università, per sostituire tutti i veicoli alimentati con carburanti fossili con mezzi elettrici. La riuscita del progetto avrà quindi un duplice obiettivo, da un lato realizzare dei veicoli che consentiranno all’uomo di organizzare nuove ed affascinanti missioni sulla Luna e su Marte, dall’altro acquisire nuove conoscenze che permettano di produrre efficienti ed affidabili veicoli elettrici da utilizzare sulla terra.