Uno scorcio della grande mela, vista con gli occhi attenti e stupefatti di Antonio Munoz Molina.
Un viaggio esplorativo da Harlem a Brooklyn, dal bronx al Queens.
… come non mi sono mai perso in nessuna città, senza la minima idea di ciò che avrei potuto trovarmi davanti girando l’angolo, con un’ebrezza fatta per metà di stanchezza, schiacciato dall’enormità delle distanze, dei ponti, della folla, dei fiumi.
Sono passati tredici anni dalla prima visita dell’autore a Manhattan e sono i ricordi di questo primo viaggio ad aprire il libro: l’imbarazzo e la timidezza provati allo sportello dell’ufficio immigrazione, la delusione di non vedere subito i grattacieli visti al cinema, i mille rumori estranei della città.
E sarà una serie di lezioni alla City University a riportare l’autore a New York dove, su un quaderno di appunti, registra le impressioni di giorni e notti vissute da straniero in una città straniera. E l’11 settembre sarà una telefonata da Madrid ad avvertirlo che a due passi da lui è appena successa una cosa terribile: la New York di quel giorno e delle giornate successive diventano protagoniste di un racconto fatto di immagini, emozioni, volti.
Finestre di Manhattan di Antonio Munoz Molina (pagg. 310, Mondadori Editore).