Un’inviata di guerra ci offre la possibilità di fare capolino nell’esistenza di una benestante famiglia afghana con le sue contraddizioni: la cultura occidentalizzata, le convenzioni sociali musulmane, la passione per la letturatura.
La famiglia di un libraio è di per sé una cosa fuori dal comune in un Paese in cui tre quarti della popolazione non sa né leggere né scrivere.
Il libraio di Kabul di Asne Seierstad (pagg. 324, Sonsogno Editore).