Oltre un secolo fa “L’arte di viaggiare” rappresentava il Vangelo del viaggiatore, un manuale degli esploratori inglesi dell’800 secondo la Royal Geographical Society, di cui, per altro, Galton era segretario.
Nelle “Memorie della mia vita”, Galton ammette di non aver resistito alla tentazione di rendere pubblica la lettera che suo cugino Charles Darwin, il grande naturalista, autore dell'”Origine delle specie”, gli aveva inviato in occasione del ricevimento di una copia omaggio di questo libro. Galton, che attribuiva grande valore alle opinioni e alle osservazioni del cugino, gli aveva chiesto dei consigli da inserire nel volume. Darwin non si era fatto pregare e nel libro troviamo alcune sue esperienze e consigli, insieme a quelli di altri viaggiatori e alle indicazioni pratiche tratte dagli usi e dai costumi degli abitanti di diversi paesi, dal Tibet, all’India, all’Africa meridionale.
Partendo dal principio che il viaggio è un’arte che deve essere appresa, Galton ha raccolto in questo libro la più grande quantità di notizie e informazioni utili per esploratori e viaggiatori. Il libro è il documento di un’epoca in cui il viaggiare era duro e la sopravvivenza dipendeva dalle risorse individuali e dall’ingegnosità con cui si affrontavano situazioni difficili. Galton ha pensato a tutto quello di cui il viaggiatore necessita in ambienti e climi diversi: cibo, acqua, abbigliamento, medicine, fuoco, tende, rifugi, combustibile, barche, nozioni di alpinismo, nuoto, calcia, pesca, cura degli animali della spedizione, orientamento, segnali e molto altro ancora, tutto minuziosamente illustrato, chiarito, commentato.
L’arte di viaggiare di Francis Galton (pagg. 316, Ibis Editore).