Non superiamo mai il carico massimo ammesso.
Proseguiamo un discorso appena iniziato,
perchè tanti sono gli argomenti da trattare.
di Franco Liboa
Nel numero precedente abbiamo cominciato a parlare di sicurezza in viaggio e in sosta, occupandoci, seppur brevemente, di pneumatici, sfiorando l’argomento dei pesi in ordine di marcia, accennando alla porta della cellula ed alle relative serrature, nonché all’uso delle cinture.
Oggi continuiamo; la strada da percorrere è lunga. I temi possono essere scottanti e non piacevoli, ma sono da trattare, nell’interesse comune.
PRIMA DI PARTIRE – Raccolte tutte le carabattole che siamo soliti portarci, dobbiamo stivarle, fissandole adeguatamente, ad evitare qualsiasi possibile spostamento, che in caso di una frenata brusca, o peggio di un incidente, può tradursi in seri danni e grave pericolo per gli occupanti. Infatti uno studio condotto sugli incidenti automobilistici ha evidenziato proprio la pericolosità dei danni provocati dai bagagli che, proiettati in avanti, colpiscono gli occupanti con notevole forza. Consideriamo che su un camper ci sono un’infinità di oggetti diversi: sedie, pentolame, stoviglie, televisore, estintore, materiale cinefotografico, cassetta degli attrezzi, sci, scarponi, canne da pesca, ecc. Pensiamo a come siamo soliti riporli ed immaginiamo ciò che succederebbe in caso di urto. Sicuramente dovremo rivedere molte sistemazioni, spostando in basso oggetti di un certo peso e bloccando opportunamente tutto, magari avvalendoci di robuste cinghie. Comunque prima di muoversi occorre effettuare una serie di controlli, con la massima scrupolosità. In particolare bisogna accertarsi che tutte le finestre siano ben chiuse. Attenzione a quelle frontali della mansarda: se non sono bloccate si sradicano subito dalla loro sede, volando via, con il rischio di creare pericolosi incidenti.
Ma anche quelle laterali “a compasso”, comportano danni se lasciate aperte o mal chiuse. Controlliamo pure che la veranda sia retratta e bloccata nella propria sede. Altra verifica è il rientro dello scalino, se l’operazione è manuale.
Dimenticarlo esteso, oltre ad essere pericoloso per persone ed altri veicoli, causa non pochi danni al nostro stesso mezzo, in caso di urti.
Non abbiamo finito. C’è l’onnipresente antenna della televisione. Oggi sono di gran moda le parabole satellitari. Molte sono ad abbassamento automatico; ma non tutte.
E ogni tanto si notano mezzi che circolano con questa “vela spiegata”. Ma anche le antenne “normali”, specie se direzionali e su palo telescopico, vanno abbassate e bloccate. La resistenza aerodinamica, i sobbalzi e le vibrazioni possono creare problemi di tenuta all’acqua e lesioni al tetto.
Anche gli oblò, per prudenza andrebbero abbassati. Le meccaniche moderne sviluppano velocità elevate e perdersi il “cappello” per strada non sarebbe una novità. Se abbiamo un portabici, con il relativo carico, verifichiamo che il tutto sia ben fissato. Proviamo a dare qualche robusto scrollone, per accertarci che non ci siano oscillazioni. In viaggio le asperità del terreno ed i sobbalzi amplificheranno questi movimenti, che nel tempo potrebbero causare cedimenti e rotture. E non superiamo mai il carico massimo ammesso su quel modello.
A questo punto ricontrolliamo che gli oggetti all’interno dei pensili siano incastrati a dovere e le ante ben chiuse. Particolare attenzione per bottiglie e recipienti con liquidi, che comunque è meglio conservare in involucri non di vetro, a livello del pavimento ed entro contenitori che non consentano lo spargimento in caso di rotture o versamenti.
Verifichiamo che i piedini di stazionamento siano sollevati e bloccati in posizione viaggio, di aver chiuso i portelli dei gavoni, e, non sembri strano, aver messo in sicura la porta di ingresso, specie se ci sono bimbi a bordo.
Anche il gas va chiuso all’origine, ossia dalla bombola. È una fondamentale regola di sicurezza. La bombola, o il bombolone fisso, sono molto robusti e nella deprecata ipotesi di un incidente non si rompono.
Ma non è escluso che la violenza dell’urto li rimuova dalla propria sede. Fra l’altro i vani portabombole, in genere, non sono un esempio di robustezza. Molti oggi sono in materiali plastici.
Comunque l’urto, lo ripeto, li può spostare di parecchio, con forza. Una conseguenza immediata è la rottura della tubazione di raccordo. Se la bombola non è stata chiusa c’è una notevole fuoriuscita di gas; basta una minima scintilla, provocata da un qualsiasi attrito ad incendiare il gas; con conseguenze inimmaginabili.
È sufficiente chiudere la bombola prima di muoversi per scongiurare tale ipotesi e viaggiare tranquilli. Se ci pensate un attimo, sicuramente adotterete questa sana abitudine!
Adesso togliamo l’alimentazione elettrica alla pompa dell’acqua, regoliamo i retrovisori, e possiamo mettere in moto. Infine, commutato il frigo a 12 V, seduti al proprio posto ed allacciate le cinture, possiamo partire.
IN VIAGGIO – A costo di essere “logorroico” ripeto che tutti devono stare seduti e con le cinture allacciate. Se qualcuno ha assoluto bisogno di alzarsi, indipendentemente dal motivo, è bene che avvisi prima, e comunque, è prudente fermarsi prima di farlo. In marcia è rischioso, perché il mezzo si muove, oscilla ed è facile perdere l’equilibrio, andando a sbattere da qualche parte. I bimbi devono sedere sugli appositi seggiolini, che vanno fissati alle cinture del veicolo. Ad ogni modo è raccomandabile che un adulto sieda accanto a loro, sia per controllare ciò che stanno facendo, sia per intervenire in caso di qualsiasi necessità. Nessuno viaggi in mansarda; è pericoloso; basti pensare ad una frenata improvvisa, o peggio, al malaugurato incidente. Per gli stessi motivi sono da escludere anche i letti posteriori, specie quelli trasversali, troppo esposti in caso di tamponamento. Comunque, come linea generale, è bene non viaggiare stando a letto, sia che si dorma o si stia svegli. Attenzione: leggere durante la marcia può favorire un senso di nausea, specie su percorsi non rettilinei. Inoltre affatica la vista. E, non ultimo, non consente di osservare il panorama e quanto ci circonda, di vivere e gustare la realtà del momento. A chi guida si ricorda che a bordo di un veicolo ricreazionale non si deve né si può aver fretta. Quindi un’andatura tranquilla e “dolce”: usando lo sterzo e l’acceleratore con leggerezza e senza variazioni brusche. Specie chi siede dietro avverte nettamente qualsiasi minima correzione. La frenata su questi mezzi non è quella di un auto, non ha la stessa prontezza di risposta. Perciò si richiede una notevole distanza di sicurezza da chi ci precede, specie in situazioni di traffico intenso e/o di scarsa visibilità. Inoltre è buona abitudine guardare spesso nei retrovisori, in particolare in quello di sinistra, per controllare i veicoli che sopraggiungono e si accingono al sorpasso, come pure quelli che ci seguono. Su strade ordinarie, specie se non troppo larghe, spesso accade che creiamo un lunga fila. Alla prima occasione favorevole accostiamo a destra, e se occorre fermiamoci un attimo per “dare strada”. Così facendo incrementiamo la sicurezza, non siamo destinatari di improperi né accidenti, e non lasciamo una cattiva impressione dei camperisti. A noi perdere qualche minuto non costa assolutamente nulla. Percorrendo discese lunghe e/o ripide, risparmiamo al massimo l’uso dei freni, facendo invece largo impiego di marce basse, come la seconda; non escludendo neppure l’ipotesi della prima, su pendenze critiche. Ovviamente agevoliamo al massimo chi ci segue. Non dimentichiamo che surriscaldare i freni (e si fa presto a farlo) è decisamente pericoloso, per noi e per gli altri. In tale eventualità è imperativo fermarsi, anche a lungo, attendendo che la situazione sia tornata normale. Attenzione: se il surriscaldamento ha portato ad ebollizione l’olio dei freni, possono essersi create bolle d’aria nel circuito. Pertanto può essere necessario, o almeno consigliato, lo spurgo di tutto l’impianto.
FERMATE PER EMERGENZE – Non dimentichiamo che una sosta di emergenza sulla carreggiata, o a margine della stessa, deve sempre essere segnalata almeno con i 4 lampeggiatori simultanei e con l’esposizione dell’apposito triangolo, come previsto dal Codice della Strada. Inoltre, specie se di sera, o in situazioni di scarsa visibilità, è consigliabile avvalersi pure di una lampada stroboscopica gialla, visibile a notevole distanza, per evidenziare meglio la presenza del veicolo fermo (e del relativo equipaggio). Sono facilmente reperibili in commercio, presso un buon negozio di autoaccessori. Bucare una gomma capita a tutti, prima o poi. Ma in genere ciò non avviene mai davanti al gommista, per cui occorre provvedere in proprio alla sostituzione. Ecco alcune regole basilari per la sicurezza, da osservare in tale circostanza, considerando già acquisita la conoscenza delle sequenze da attuare. Se possibile non fare l’operazione su un terreno in pendenza, specie se accentuata, né stando sulla carreggiata, ma utilizzare una piazzola di sosta. Altrimenti accostarsi il più possibile sul lato destro e verificare la buona tenuta del terreno. Esporre il triangolo ed indossare il giubbotto previsto dal codice (obbligatorio dall’inizio del prossimo anno). Accendere i quattro lampeggiatori simultanei. Inserire il freno a mano, tirando la leva a fine corsa. Innestare la prima (o la retromarcia) e porre due cunei per bloccare ulteriormente la ruota del lato e dell’assale opposto; uno davanti e uno dietro alla stessa. Prima di tutto estrarre la ruota di scorta dal suo alloggiamento e metterla a portata di mano, accanto al mezzo.
NOTA: non infilarsi MAI, neppure parzialmente, sotto al veicolo, se è sollevato sul cric. Prima con l’apposita chiave allentare i bulloni (o dadi, a seconda dei casi), poi cominciare a sollevare. In ultimo finire di liberare la ruota bucata e sostituirla. In questo momento siamo nella fase di massimo rischio, perché in una condizione di equilibrio precario e soggetti agli scrolloni dati dai veicoli in transito (specie quelli pesanti). Di conseguenza massima attenzione: per essere sempre liberi in caso di cedimento o caduta del cric ed in posizione tale da potersi spostare subito. Nel limite del possibile operare velocemente. Solo dopo che il mezzo graverà completamente sul terreno e tutte le operazioni saranno finite, si potrà pensare di rimettere nel suo alloggiamento la gomma bucata. Ma non conviene farlo se siamo a margine di strada. Meglio infilarla provvisoriamente a bordo, specie se un centro abitato, dove fare effettuare la riparazione, è raggiungibile in poco tempo. Per la sicurezza abbiamo ancora molte cose da dire; proseguiremo nei numeri successivi. Per ora buon viaggio e… Buon Natale!