Viaggiare in sicurezza (parte quarta).
Semplici considerazioni utili ai meno esperti.
di Franco Liboa
Un veicolo ricreazionale consente di viaggiare vivendo a bordo contemporaneamente; è una casa mobile, fruibile ovunque ed in qualsiasi periodo dell’anno.
Pertanto pure nelle soste, momentanee o di più giorni, dobbiamo agire sempre in sicurezza, qualsiasi cosa stiamo facendo, in tutte le operazioni quotidiane anche nelle più banali ed ovvie, ripetitive e quasi automatiche.
Dedichiamo la giusta attenzione all’argomento, per evitare possibili inconvenienti ed inutili rischi.
CUCINARE A BORDO – Richiede maggiori precauzioni rispetto a quando lo si fa a casa, perché sul camper c’è meno spazio per muoversi, magari avendo persone nelle immediate vicinanze (attenzione ai bambini, che in tale circostanza non dovrebbero stare in quest’area. Inoltre non ci sono vaste superfici su cui appoggiare quanto necessita affinché sia a portata di mano.
Quindi evitiamo troppe cose ammucchiate e posticce, che rischiano di rovesciarsi urtandole. Ne consegue che è indispensabile adottare determinate procedure da seguire con metodo, sia per incrementare la sicurezza a bordo, sia per razionalizzare soluzioni costruttive non sempre ottimali. Vediamo l’origine di vari possibili problemi, per trovare le soluzioni più idonee. Partiamo dal pensile sovrastante la cucina.
Non di rado è un capiente “scatolone” vuoto, non sfruttabile in toto, al meglio ed in sicurezza, se privo di ripiani divisori interni, mobili e dotati di battutine anticaduta anteriori.
Spesso è necessario corredarlo costruendo questi componenti, ad evitare che aprendolo possa crollare parte del contenuto sul sottostante piano di cottura. Comunque ogni volta, prima di cucinare, verifichiamo che non ci siano oggetti a rischio di caduta; viceversa evitiamo l’operazione a fuochi accesi.
Due fornelli sarebbero sufficienti alle normali esigenze quotidiane; quattro sono troppi, specie se la distanza tra gli stessi non permette di accogliere in contemporanea una pentola ed una padella di media grandezza.
Inoltre la vicinanza di pareti laterali e/o mobilio non di rado è minima. Così il calore della fiamma, battendo sui fondi delle pentole, è trasferito in parte verso l’esterno, rischiando di surriscaldare e rovinare gli arredi, specie in assenza di adeguati parafiamma.
La batteria da cucina abbia i vari pezzi impilabili, operazione più semplice se i manici sono staccabili.
Quelle in alluminio sono più leggere, ma i rivestimenti interni antiaderenti si rovinano facilmente. Quelle inox, leggermente più pesanti, sono inalterabili nel tempo. Attenzione: quando si cucina i manici non siano mai rivolti verso il corridoio! Una finestra retrostante al blocco cucina è utile per illuminare ed arieggiare la zona. Ma se il bordo inferiore è troppo basso e vicino ai fornelli, quando è aperta può disturbare la fiamma dei bruciatori, costringendoci a chiuderla, il che non è piacevole in estate. Attenzione: niente tendine a questa finestra mentre si cucina. Non di rado la porta della cellula è adiacente ai fornelli ed anche in questo caso, quando è aperta può creare gli inconvenienti sopracitati. Oppure in alcuni modelli, va a ribaltarsi contro la finestra della cucina ostruendola e/o magari contro le griglie di aerazione del frigo. Niente frange antimosche, in ciniglia, svolazzanti ed infiammabili, vicino ai fornelli. Ma, sempre per sicurezza, neppure rotoli di carta da cucina, strofinacci, presine, fiammiferi, accendigas, liquidi infiammabili, oli ed altro, quando i fuochi sono accesi.
Ricordiamo che ciò che non serve impiccia e meno carabattole ci sono nei dintorni più si incrementa la sicurezza. Invece non manchi mai un buon estintore a portata di mano.
E dopo avere cucinato, non abbassare mai le coperture (in qualsiasi materiale siano) sopra ai fornelli, prima che questi e le relative griglie si siano ben raffreddati. Comunque per migliorare l’aerazione sul blocco cucina, è utile la cappa aspirante, a patto che il motorino sia efficace e silenzioso, non come molti di quelli attuali. Ma anche un oblò nelle vicinanze non guasterebbe. I rubinetti siano monocomando, con cannula orientabile e sollevabile, di dimensioni tali da potervi lavare una pentola senza che l’acqua schizzi ovunque, considerata anche la minor profondità degli attuali lavandini. Ma, a proposito di acqua e di risparmio idrico, ancora è raro trovare un vaso di espansione installato all’origine dal costruttore.
Consentirebbe di economizzare fino al 50% senza aggiungere altri serbatoi. Un piano di lavoro, pur se di ridotte dimensioni, non dovrebbe mai mancare. Però voler collocare troppi letti su un veicolo, specie se corto, comporta rinunce spesso irrazionali. La zona cucina deve avere una buona illuminazione uniforme, necessariamente in funzione anche per parecchio tempo, quindi con assorbimenti contenuti. Di conseguenza niente lampade ad incandescenza, o peggio faretti alogeni, che oltre a consumare scaldano enormemente. Si opti invece per un razionale tubo fluorescente, meglio se a luce calda.
Comunque anche nel mobile base della cucina, spesso adibito a ripostiglio per attrezzature e/o provviste, occorrerebbe almeno una piccola luce, che pare sia inesistente al momento. Invece sarebbe facile ed economica da installare all’origine e riceverebbe il consenso degli utenti. Sopra a questo vano in genere troviamo il cassetto per le posate, sul quale occorre intervenire per proteggerlo dalla polvere, che in viaggio entra dalle griglie di aerazione del frigo, spesso non adeguatamente separate dal resto del mobile.
PER DORMIRE – I letti sempre pronti, non derivanti da trasformazioni, sono i più razionali e comodi.
Quelli destinati ad accogliere i bambini dovrebbero essere sempre dotati di reti protettive anticaduta, anche se non sono collocati in alto. Attenzione alla presenza di stufe adiacenti ai letti, sia per evitare che lenzuola o coperte possano andare ad urtare il mantello protettivo, sia che si possano toccare con abiti e parti del corpo.
A questo proposito accertiamoci sempre che la temperatura dell’involucro esterno non sia troppo alta e comunque sia inserita la ventilazione, valido accorgimento per dissipare il calore del rivestimento ed avere una temperatura più omogenea a bordo. Mansarda e letti a castello siano sempre corredati di scaletta di accesso provvista di razionali sistemi di aggancio e non solo appoggiata, affinché non possa scivolare. Inoltre i punti di appoggio al pavimento siano rivestiti in gomma antisdrucciolo, per migliorare la presa. E, dettaglio importante, i pioli siano profondi, con bordi smussati ed adeguatamente inclinati, per non farsi male ai piedi, visto che saremo scalzi. Sarebbe comodo e razionale, specie in inverno, poter comandare alcune luci stando direttamente a letto senza doverne uscire, anche solo in parte. Quelle di lettura siano singole ed orientabili, una per ogni posto e con altrettanti interruttori, ovviamente a portata di mano. Inoltre, accanto ad ogni letto, occorrerebbe una mensolina, o una tasca, in cui poter riporre per la notte alcune piccole cose, come fazzoletti, occhiali, orologio, telefonino, ecc. Avremmo tutto a portata di mano anche al buio ed in buon ordine.
PER LAVARSI – I vani toilette sono diventati più razionali in questi ultimi anni, è vero, ma a volte siamo ancora lontani da soluzioni ottimali, evidenziando errori che dimostrano come chi progetta non usi poi il veicolo, o almeno non consideri alcune basilari regole di ergonomia.
Ognuno di noi ha esigenze differenti da soddisfare, imposte dalle dimensioni del proprio corpo.
Quindi permettetemi qualche considerazione spicciola, da non definire “prosaica”. Soprattutto fate delle prove prima di acquistare, per non pentirvi poi.
Partiamo proprio dal famoso “trono”, oggi quasi sempre orientabile, per offrire una miglior accoglienza.
Provare a sedersi e fare le seguenti verifiche: non dover stare con le gambe strette, né troppo rannicchiati per mancanza di spazio laterale; non rimanere con i piedi che non appoggiano sul pavimento (o quasi); non urtare con le ginocchia sulla parete di fronte. Provare a “pulirsi” stando seduti e rendersi conto di riuscirci senza contorsioni, né correre il rischio di sporcare.
Doversi alzare ad ogni manovra è assurdo ed irrazionale. Se c’è un porta carta igienica non deve essere dietro la schiena. Passiamo al lavabo: non sia solo una minuscola “acquasantiera” dove è già difficile lavarsi gli occhi senza bagnare per terra. La sua altezza sia compatibile per gli adulti ed i bambini. Lo specchio è logico sia sopra il lavabo e non su un’altra parete, altrimenti le operazioni di pulizia corporea implicano anche una ginnastica indesiderata. I rivestimenti delle pareti siano tutti, ma tutti in materie plastiche, e non con tappezzerie pseudo impermeabili. La regola vale, a maggior ragione, per il vano doccia.
A proposito, lo scarico del piatto doccia sia al centro dello stesso e non laterale. Attenzione alle dimensioni dei due ambienti nonché delle relative porte di accesso. Non siano necessarie contorsioni, ma si possa entrare ed uscire comodamente, anche per quelli che, come me, sono di stazza “super standard”. L’illuminazione sia al neon; non manchi una finestra, con vetro opaco e non trasparente. Un oblò non guasterebbe, meglio se sopra il vano doccia. Occorre una presa per la 220V, in alto e ben protetta, ed una a 12V.
Il mobilio è preferibile in materie plastiche anziché in legno, meno appariscente ma più pratico. Per completare il tutto occorrono: lo spazzolino per il WC, in posizione razionale, un paio di porta asciugamani, ed almeno un appendi accappatoio. Il discorso è ancora lungo, anche se al momento ci dobbiamo fermare qui. Buon viaggio, anzi buona sosta!