È importante che sia sempre efficiente.
Inconvenienti più frequenti,
ricerca cause e possibili rimedi.
di Franco Liboa
Con un discreto anticipo sulla prevista data di partenza è d’obbligo provarne accuratamente l’efficienza, nelle varie modalità di esercizio, se trivalente, perché non deve esistere il benché minimo dubbio sul corretto funzionamento, specie in estate.
Ma può capitare che in viaggio cominci a fare qualche capriccio; non sempre si trova un centro assistenza a portata di mano ed aperto. Se poi si è all’estero potrebbero aggiungersi anche problemi di lingua a complicare ulteriormente le cose. Comunque prima di arrendersi conviene effettuare alcune verifiche preliminari e tentativi di soluzione, poiché non di rado il problema è meno complicato di quanto non si pensi e facilmente risolvibile.
ATTENZIONE: nei modelli più recenti, elettronici, o a scelta automatica di alimentazione non sempre si può intervenire secondo queste indicazioni. Anzi non di rado è meglio lasciar perdere, per non rischiare di complicare le cose.
Anomalie nei trivalenti – Analizziamo separatamente i tre modi di funzionamento.
A 220 V non raffredda, o rende poco. Il primo controllo da fare è che ci sia la corrente a bordo. Poi sincerarsi che il termostato non sia in posizione “0” e che, partendo da”0”, e ruotando lentamente la manopola di regolazione, si senta subito un leggero scatto sulla stessa.
Quindi con un piccolo tester (da avere sempre al seguito per mille utilizzi) occorre misurare la tensione erogata dalla colonnina, perché non di rado specie nei periodi di maggior affollamento nei campeggi, può essere ben più bassa di quella prevista, il che può ridurre anche drasticamente il rendimento della resistenza.
Oltre a questo accertamento, misurare quella in entrata sulla presa esterna del mezzo. Se il cavo è troppo lungo si può creare una caduta di tensione; comunque è consigliabile non arrotolare l’eccedenza di filo su avvolgitori enormi, che formando bobine, hanno lo stesso effetto, ma è preferibile svolgerlo a serpentina sotto al veicolo. Allo stesso scopo non dimenticare che la sezione deve essere generosa.
A questo punto bisogna verificare che l’interruttore di accensione funzioni, o che non ci sia un filo staccato, o ancora che i contatti non siano ossidati. Per quest’operazione però in genere occorre arrivare sul retro dell’interruttore, il che comporta estrarre almeno parzialmente l’elettrodomestico ed usare il tester. Infine l’ipotesi peggiore è che la resistenza a 220, alloggiata entro il cilindro posteriore (assieme a quella a 12V) sia bruciata.
Per questo controllo in genere occorre aprire il cilindro e la coibentazione interna, per cui l’estrazione del frigo è necessaria, salvo non sia accessibile da dietro, attraverso le griglie di aerazione (ma è raro) e sempre l’uso del tester. Se questa è la causa bisogna sostituire la resistenza, dopo essersi procurati il ricambio (o averne una di scorta).
A 12V non raffredda, o rende poco. Verificare che il relativo fusibile, spesso alloggiato nella centralina di bordo, non sia bruciato. Altrimenti sostituirlo con uno di identico amperaggio e mai superiore.
Per controlli all’interruttore di accensione, se di tipo tradizionale, procedere come per quello della 220 V. Con quelli ad accensione elettronica è meglio non intervenire.
Anche per i controlli alla resistenza la procedura è identica a quella della 220V.
Attenzione: nel funzionamento a 12V, l’assorbimento è notevole: intorno a 9 – 10A in quelli più anziani, ma addirittura superiore nei più recenti, che hanno resistenze di potenza maggiore. Fra l’altro in viaggio dell’obbligo dei fari accesi, oltre ai fanalini perimetrali di ingombro, le varie utenze di bordo in funzione ed il crescente numero di accessori elettrici costringono l’alternatore a lavorare sempre al limite delle possibilità. Di conseguenza la corrente che arriva al frigo, in genere consente di mantenere la temperatura interna dell’elettrodomestico, senza creare ulteriore freddo.
A gas non parte. Verificare che il rubinetto della bombola e quello sezionatore dell’utenza siano aperti. Accertarsi che ci sia il gas nella bombola (magari scrollandola).
Per controllare se il gas arriva al bruciatore è necessario essere in due. Uno tiene premuto il comando del gas sul frigo in posizione “max” (senza però azionare l’accensione) mentre l’altro rileva l’odore dello stesso sull’uscita del camino inserito nella griglia superiore esterna.
Nota: Dopo questa prova attendere qualche minuto prima di tentare l’accensione. Ma c’è anche la possibilità che l’ugello del bruciatore sia sporco ed il gas non passi bene. Possiamo solo provare a soffiarlo con l’aria compressa, ma non tentare di pulirlo con aghi od altro. Si starerebbe il foro, rischiando poi di avere una fiamma troppo forte. Meglio sostituirlo direttamente avendone uno di scorta; è un pezzo minuscolo, anche se caro.
Parte ma si spegne subito. C’è poco gas, o la pressione è troppo bassa. Verificare, se possibile, che il regolatore eroghi la pressione prevista (in genere 30mbar). Oppure la termocoppia non funziona come dovrebbe; in tal caso non rimane che sostituirla, avendo o procurandosi il ricambio. Però occorre estrarre il frigo dall’alloggiamento.
ANOMALIE IN QUELLI A COMPRESSORE – Il frigo non parte.
Controllare che la manopola del termostato non sia in posizione”0” e ruotandola si avverta il classico scatto. Verificare il fusibile sulla centralina e, se presente quello posto in prossimità del motore del frigo. Accertarsi che la batteria servizi non sia completamente scarica, o quasi. Controllare (con il tester) l’interruttore di accensione e le relative connessioni elettriche.
Parte ma si ferma subito. Spesso la tensione della batteria è insufficiente, per cui interviene il salvamotore che lo manda in blocco. Insistere è inutile e controproducente.
Raffredda poco e non stacca mai – Verificare che la porta non sia svergolata e la tenuta della guarnizione sia buona lungo tutto il perimetro. Insufficiente aerazione e/o vicinanza a fonti di calore (stufe, forni, fornelli, o altro). Eccesso di ghiaccio sull’evaporatore. Troppe provviste all’interno. Troppa polvere sul condensatore. Possibile carenza di gas refrigerante.
È rumoroso – I modelli più vecchi non erano silenziosi, tanto che alcuni erano dotati di “piastra di accumulo” per poter essere spenti di notte mantenendo una temperatura accettabile, Invece quelli recenti sono assolutamente silenziosi-
Pertanto una rumorosità è indice di anomalia e può attribuirsi a notevole sbandamento o ad eventuale contatto con il mobilio, che forma una cassa armonica, o a tangenza dei tubi del circuito refrigerante con il frigo stesso. Non parliamo dell’estrazione del frigo in quanto oggi le installazioni sono estremamente eterogenee ed ogni caso va considerato con particolare attenzione, potendo richiedere procedure ed attrezzi particolari. Buon Viaggio.