Viaggiare in sicurezza (parte quinta).
Una serie di precauzioni semplici
ma importanti per un buon riposo.
di Franco Liboa
La sicurezza assoluta non esiste neppure tra le mura domestiche; lo confermano le cronache quotidiane inerenti furti e rapine in casa. Allora che fare? Rinunciamo all’uso del camper?
Oppure evitiamo qualsiasi tipo di sosta libera, andando solo nei campeggi? Eppure anche in queste specifiche strutture non si è esenti da possibili furti. Di conseguenza è indispensabile organizzarsi e adottare sempre tutti gli accorgimenti per incrementare la nostra sicurezza, a prescindere dal tipo di sosta e dal luogo. Forse all’interno di un camping alcune precauzioni sembrano eccessive, ma se le attiviamo comunque tutte e sempre, come se ci trovassimo in mezzo a una strada, la prevenzione diventa sistematica e globale, la sicurezza aumenta decisamente riducendo i rischi. Insomma dormiremo sonni tranquilli.
Perciò vediamo cosa fare e le regole da seguire per una serena vacanza. la scelta del luogo è conveniente non sia casuale, ma ponderata, specie in località per noi nuove. Invece se abbiamo già sostato in un posto, magari di recente (e ci siamo trovati bene), tutto è più semplice.
Tuttavia durante i nostri viaggi in genere le soste avvengono in punti vari e non conosciuti, quindi assimilabili sempre ad una prima volta. Prima di decidere è bene consultare il nostro Diario di Bordo di recente edizione: una pubblicazione specifica da avere sempre al seguito, che, fra le altre informazioni che fornisce, elenca aree attrezzate e punti sosta. Comunque in fase decisionale conviene attenersi a determinate “precauzioni” di ordine generale, suggerite dalla prudenza e dall’esperienza.
1) Non attendere che si sia fatto tardi, ma decidere di fermarsi con notevole anticipo e, se possibile, quando non è ancora buio. Potremo valutare meglio la situazione; è più facile trovare persone a cui chiedere informazioni specifiche e se il posto non è consigliabile avremo tempo per cambiare.
2) Un piccolo centro abitato è di gran lunga preferibile ad una città, specie se grande e sconosciuta. Non si sa in quale quartiere ci troviamo e di notte certe zone sono soggette ad attività non sempre consone a sonni tranquilli.
3) Viaggiando in autostrada è preferibile l’area di servizio ad una di solo parcheggio, spesso buia e deserta, quindi meno sicura, specie se non ci sono altri equipaggi. Comunque la soluzione migliore è uscire a un casello vicino ad un paese e dormire nel centro abitato, sicuramente più silenzioso dell’autostrada, dove c’è sempre parecchio rumore, sia per i mezzi in transito, sia per la maleducazione crescente di tanti utenti.
4) Attenzione ai possibili cartelli di divieto, cominciando da quelli generici di campeggio. Ricordiamo che per non incorrere in tale ipotesi, in sosta non è possibile interporre nulla tra le ruote ed il suolo, non si devono aprire porte né finestre sporgenti (salvo quelle scorrevoli), non estrarre tendalini, non tirare fuori nulla, ecc. Insomma non fare alcuna azione che possa far interpretare la sosta come campeggio. è un tema ampiamente dibattuto, che ormai ognuno deve conoscere bene, nel proprio interesse.
5) Occhio anche a divieti specifici, come quelli inerenti veicoli che superano certe dimensioni, o in vigore in specifici giorni, magari per la pulizia della strada, o ancora per svolgimento di manifestazioni periodiche. Quante belle piazzette che alla sera sono silenziose ed appetibili, l’indomani mattina diventano sede di mercato? Ed essere svegliati all’alba per sloggiare non è per nulla piacevole! Ad ogni modo per fugare simili eventualità, e/o chiarire qualsiasi dubbio, conviene sempre informarsi in loco, domandando alle autorità competenti (vigili, polizia, carabinieri, ecc.), o anche ai residenti. Ecco un altro motivo per non arrivare troppo tardi.
6) Evitare i posti bui, deserti, e poco visibili, come se ci si volesse nascondere; sono anche i preferiti dai malintenzionati. Meglio invece scegliere le situazioni opposte, preferendo rimanere in piena luce e bene in vista anche da lontano. Inoltre se nelle vicinanze c’è una stazione di polizia, carabinieri, vigili, o altri tutori dell’ordine, si può chiedere di parcheggiare nelle adiacenze, spazio permettendo. E comunque è possibile avere indicazioni per reperire un luogo idoneo.
7) Una superficie pianeggiante è preferibile, sia per una sosta confortevole a bordo (si dorme male in un mezzo “storto”) sia per un miglior rendimento del frigo.
Inoltre è meglio che il terreno sia asfaltato o in cemento, piuttosto che a fondo naturale. Se dovesse piovere parecchio si eviterebbe l’ipotesi di trovarsi in un acquitrino, con il rischio di impantanarsi.
PRONTI A MUOVERE – Anche se prevediamo di non spostarci fino alla mattina successiva, prima di parcheggiare occorre sempre prevedere che un qualsiasi imprevisto (un malessere, il camion frigorifero con il generatore in moto, una presenza inattesa quanto sgradita, ecc.) possa costringerci a ripartire in piena notte.
Di conseguenza dobbiamo essere in condizione di poterlo fare senza manovrare, se possibile.
Quindi non infiliamoci mai in spazi angusti e se proprio occorrono manovre, è meglio farle per parcheggiare, anziché per uscire. Pertanto cerchiamo di metterci già nella direzione giusta, senza avere nessuno parcheggiato davanti, o che nel corso della nottata possa inserirsi. Il posto di guida deve sempre essere libero, lo stesso dicasi per il percorso necessario per arrivarci e le chiavi del veicolo siano a portata di mano.
Ricordiamocene nel caso in cui dovessimo spostare bagagli ed oggetti vari. Sono spazi che devono sempre rimanere sgombri. è necessario e conveniente che, per vari motivi, dall’esterno non si possa vedere dentro al mezzo. Quindi occorrono gli oscuranti a tutte le superfici vetrate, ma questi scudi siano solo interni, mai esterni. Altrimenti non solo decade la possibilità di andarsene subito, ma, peggio, occorre dover uscire dal camper per rimuoverli, pena l’impossibilità di spostarsi; particolare assolutamente sconsigliato in situazioni spiacevoli.
Per gli stessi motivi (oltre ad eventuali altri) non bisogna avere nulla fuori, come tacchi, cunei, ed altro, salvo non dover abbandonare tutto sul terreno.
OCCHIO NON VEDE… La regola è sempre valida e da tenere bene a mente. La vista di un’antenna TV sul tetto implica almeno la presenza di un televisore a bordo, salvo altre apparecchiature, come decoder, videoregistratore, telecamera, ecc. Il tutto ovviamente è un richiamo per i ladri, ma se l’antenna è difficilmente occultabile, molte altre cose, specie se mobili e piccole, è bene non rimangano in vista, sia che noi ci assentiamo temporaneamente, sia che ci troviamo a bordo.
Talvolta anche un oggetto di poco valore può essere appetibile per il ladro e non di rado il danno maggiore si produce per arrivare all’asportazione, più che per il bottino stesso. Inoltre teniamo presente che in paesi poveri anche un oggetto di poco conto può essere un obiettivo ambito. Ad esempio conviene sempre coprire le bici trasportate all’esterno, specie se queste sono pregiate. Ma in certe zone anche la bici più malandata giustifica ampiamente il furto. Quindi, lo ripeto, non lasciamo nulla in giro, soprattutto se visibile e a portata di mano. Anche una vecchia borsa (magari vuota) può indurre al furto. E facciamo in modo che non si possa vedere cosa c’è ed in quanti si è a bordo del mezzo.
PICCOLI MA VALIDI ACCORGIMENTI – Anche se fa molto caldo non lasciamo mai finestre aperte, specie quelle vicino ai letti, salvo non siano a livelli alti, come quelle della mansarda e gli oblò a tetto.
Dotiamoci di rivelatori di gas soporiferi, anche se non tutti e non sempre sono validi, e comunque almeno di notte teniamoli in funzione. Installiamo chiusure supplementari a paletto, agibili solo dall’interno, su tutte le porte, i portelloni dei gavoni e gli sportelli cabina, anche se, specie per la cellula abitativa il punto critico è la scarsa consistenza dell’ancoraggio di questi dispositivi sulle pareti del veicolo. Pertanto sarà necessario provvedere ad un certo irrobustimento della parte interessata, per quanto sia possibile. Probabilmente non riusciremo ad evitare l’effrazione, ma renderla meno facile fa perdere tempo ai ladri ed il tempo è prezioso per i “marioli”.
Inoltre se il nostro dispositivo crea una certa resistenza all’apertura, l’operazione, oltre ad allungarsi, si complica ed è probabile che ci svegliamo, accorgendoci di ciò che sta accadendo ed avendo il tempo di reagire adeguatamente. Un sistema per mettere in fuga il ladro può essere anche l’azionamento di una potente sirena o tromba, per richiamare l’attenzione dei vicini (ammesso che ce ne siano). Infine, ma non ultimo, inseriamo i vari dispositivi antifurto (meccanici ed elettronici) di cui siamo in possesso e dei quali intenzionalmente non ci siamo occupati in questa sede. A questo punto non mi rimane che augurarvi… buona notte!