Sardegna 2006 – 2007
Prologo 2006 Lunedì 21 Agosto 2006 alle 6,30 del mattino sbarchiamo ad Olbia, facciamo colazione. Abbiamo affittato un’auto, troppo logico ritirarla al porto, no, tutte le società di noleggio sono all’aereoporto: vedo l’autobus che va all’aerostazione, mi metto a correre (perché tanta fretta!) per chiedere informazioni, prendo una storta e mi rompo il piede sinistro: queste si che saranno vacanze alternative! Partiamo per Bosa dove abbiamo prenotato l’ostello, il piede comincia a gonfiarsi e a dolermi, all’ospedale faccio la lastra.
Capisco che la normalità per un medico non rappresenti una novità, un elemento di eccitazione, ma perché girarsi verso il paziente, cioè io, con una faccia raggiante dicendo: “ è rotto, è rotto!” Tanta allegria mi contagia, penso “che cu…!”. La fortuna continua, per il gesso devo arrivare fino ad Alghero! Sono vacanze importanti perché per la prima volta mio fratello Sandro, down di 58 anni, viene con me. Anche se impossibilitato a muovermi ne approfitto per dare uno sguardo all’isola, considero la vacanza una specie di sopralluogo, la mattina al mare
(a guardare gli altri che fanno il bagno!), il pomeriggio a girare. All’ostello mi hanno dato una stanza a pian terreno, i ragazzi che lo gestiscono sono bravissimi, ci si sta proprio bene!
di Mauro Mancini
La vacanza 2007
La vacanza dell’altr’anno è come se fossi stato fermo un giro; per cui decido che la Sardegna è da ripetere e visto che ho scoperto un posto davvero eccezionale ed economico (calma lo scoprirete) passo l’inverno ad attrezzarmi. Su ebay compro una Nissan Serena a 3.000 euro che converto a gpl e doto di gancio di traino (altri 1300 euro), poi compro un carrello Triganò Randger a 170 euro e una Maggiolina medium super accessoriata per 700 euro. Il carrello è senza tenda perché mi servirà come rimorchio per trasportare il gommone con il fuoribordo, unica attrezzatura superstite del cappottamento del camper nel 2001.
L’altr’anno la vacanza era basata su ostello e auto in affitto, quest’anno torno all’antico, rimorchio, maggiolina, tenda canadese perché all’ultimo si aggiunge anche mia figlia Vichi e gommone.
Si parte il 12 agosto con una frase che non ammette repliche da parte di Daniela (mia moglie): “io su quel trespolo (la maggiolina montata sul tetto della macchina) non ci salgo nemmeno morta!” Rimedio prontamente con un “ma tutte le principesse hanno una castello e tutti i castelli hanno una torre!” Ottengo un “ah , va be’!” decisamente incoraggiante.
Salutati da amici e conoscenti partiamo, a Civitavecchia ci imbarchiamo per Olbia su un traghetto Moby: all’andata siamo in 4, al ritorno saremo in 3 (mia figlia si sposterà in Corsica), ebbene spendiamo di più al ritorno (€ 181 contro € 234), evidentemente prevedono che metteremo su qualche chilo!
13 agosto Sbarchiamo ad Olbia, per scaramanzia non scendo dalla macchina, vedessi mai mi rirompo il piede! Meta Bosa, ma giro largo, la tappa prevede la visita alla chiesa della SS Trinità di Saccargia nei pressi di Codrongianus lungo la statale 131. Che Abbazia meravigliosa, sta li dal 1116 a testimoniare l’influenza pisana sul nord dell’isola.
Ci aggiriamo curiosi, poi le donne entrano in fibrillazione: hanno scoperto il punto vendita souvenirs! È il primo giorno di vacanza, la cosa non è incoraggiante, alla fine risolviamo la contesa politicamente, a loro delle fedine di argento, a noi un bel campanaccio di pecora!
Proseguiamo il viaggio e nelle vicinanze ci fermiamo ad Ardara dove fa bella mostra di sé la Basilica di Nostro Signore del Regno, perla romanica in pietra lavica dalle colonne policrome consacrata nel 1107. È ora di pranzo, corrompiamo una suorina gentilissima che ci permette di visitare la chiesa e per fortuna non c’è traccia di tourist shop.
Proseguiamo il viaggio e verso le 15 siamo a Bosa, dirigiamo verso Alghero e dopo 7 chilometri siamo a Torre Argentina Tentizzos il camping scoperto l’anno prima.
Mi avevano colpito 3 particolari, l’ampiezza del luogo, la sua incredibile bellezza e la sua economicità: provate voi a spendere per 16 giorni 134 euro essendo in 4 persone con tenda, auto + maggiolina, rimorchio, gommone ed elettricità, naturalmente ad agosto!
Ci accampiamo, ma non montiamo nulla, da domani si lascia il carrello con il gommone e facciamo un giro rapido per l’isola, la fanciulla starà con noi solo 7 giorni, il programma del tour operator (il sottoscritto) prevede intensive tour e relax!
14 agosto Partiamo dirigendoci a sud e dopo Macomer scopriamo un paese incredibile, Tinnura con le case piene di Murales (diversi da quelli più famosi di Orgosolo) e con una bellissima fontana con i segni zodiacali: 3 macchine digitali si disperdono sul territorio e lo documentano palmo a palmo, io metto anche i piedi a mollo nella fontana, che sia questo il relax promesso dall’organizzatore?
Una visita veloce a S. Giusta ad Oristano e poi proseguiamo verso Barumini dove ci aspetta Su Nuraxi, una intera città nuragica fortificata. I giochi di luce sono invitanti, spariamo foto a volontà. Sandro vuole una maglietta con il nuraghe, tu quoque! Proseguiamo ed arriviamo oltre Cagliari a Quartu Sant’Elena dove abbiamo prenotato al campeggio Pini e mare, una notte € 72!
15 agosto è prevista la visita di Cagliari, passiamo dallo stagno Molentargius e… è proprio vero la strada costeggia lo stagno in cui ci sono i fenicotteri rosa, anche un Cavaliere d’Italia (credo), ma il tutto è… alle porte di Cagliari!
Da non crederci. Arriviamo in città e cominciamo a visitarla, poi optiamo per un giro sul trenino, € 7 a persona, ma i piedi ringraziano! All’ora di pranzo partiamo, Sandro è visivamente contrariato, all’ora di pranzo si pranza, non si viaggia, alla fine ci strafoghiamo al ristorante Su Giganti di Villasinius (€ 80). Puntiamo ad Arbatax per vedere la famosa Roccia rossa… Tutto qui? Proseguiamo e la sera siamo al campeggio Cala Gonone di… Cala Gonone, 74 euro; mi sganascio dalle risate pensando che in due giorni abbiamo speso quanto a Tentizzos per 16!
16 agosto ci aspetta la grotta del bue marino, ci muoviamo all’alba (alle 7,30) con la speranza segreta comune a tutti gli escursionisti di incocciare il mitico animale. Fra traghetto e ingresso alla grotta ci sfilano 72 euro per scoprire (parole della guida) che: il bue marino viveva beato dove ora c’è Cala Gonone, a metà anni 50 il comune di Dorgali decide di cementificare il tutto, il bue marino emigra nelle grotte dove comincia a partorire piccoli che ben presto diventano ciechi perché allevati nei primi 3 mesi di vita in fondo alla buia grotta. L’ultimo avvistamento di un bue marino è della metà degli anni 60. La grotta che stiamo visitando non è quella abitata dall’animale, ma quella a fianco.
Il comune di Dorgali vieta di fare foto o girare filmati nella grotta per preservare l’ambiente! Possiamo comprare delle foto, ma non sono quelle della grotta visitata. Devo confessarlo: se il bue marino non c’è più è perché Daniela durante il viaggio di andata in barca ha gettato la carta di una cicca in mare! Torniamo al porto e visto che il biglietto ci da diritto a visitare il museo del bue marino ci precipitiamo: prima sala la fauna aviatoria, seconda sala la flora, terza sala i piccoli roditori, quarta sala un documentario su flora e fauna della zona acquistabile su Dvd, e la foca? Guardo dietro al telo che nasconde al pubblico il videoproiettore e in un angolo… una famigliola di bue marino! Mi avvicino, a me più che impagliati sembrano dei pelouche! Torniamo a Bosa.
17 agosto inizia la parte della vacanza dedicata al relax, d’altra parte ce lo siamo meritati: abbiamo visto un sacco di cose, ma soprattutto non abbiamo mancato nessun supermercato, grande superficie, Brico che ci sia capitato a tiro!
18 agosto montiamo il gommone e facciamo un breve giro, Vichi il giorno dopo ha il traghetto per Bonifacio che parte da Santa Teresa di Gallura, l’organizzazione del viaggio (sempre io) ha garantito il passaggio in navetta (la Nissan Serena) da Bosa all’imbarco; partenza verso le 17, alle 23, dopo vari errori di percorso, arriviamo al campeggio La foce di Villadoria, corrompiamo il custode che si convince perché per montare la Maggiolina non dobbiamo fare rumore, i picchetti non servono!
19 – 26 agosto Vichi ci ha lasciati, noi superstiti ce la spassiamo andando a pesca (Sandro prende il suo primo pesce che in breve diventa molto, ma molto più grande di una balena), io mi diverto a rincorrere i cormorani e a fotografare particolari di pozze che riflettono il cielo, Daniela si mette a dieta, salta la terza colazione perché così è più agile nel salire sulla maggiolina (non lo confesserà mai, ma le è piaciuta molto di più che non la tenda). Poi l’ultimo giorno ci aspetta lo sgonfiamento del gommone e il riconfezionamento del carrello: decisamente sentiamo la mancanza di Vichi, inutile mentire, non abbiamo più l’età!
27 agosto sbarchiamo a Civitavecchia e torniamo a casa, Sandro parla con il suo amico Bill, il viaggio è piaciuto anche a lui!
Prima di chiudere al solito due conti (il diario di bordo scaricabile dal sito itimoni.it è prezioso sia in fase di organizzazione che in fase di rendicontazione di un viaggio):
Riepiloghi | Costi |
mangiare/bere | € 724,71 |
spostamenti | € 678,10 |
visite | € 129,00 |
regali | € 176,00 |
altro | € 240,48 |
pernottamento | € 310,00 |
totale | € 2.258,29 |
Se non è record poco ci manca: 16 giorni con una spesa media giornaliera di 141,14 euro ed una spesa pro capite di circa 42 euro (considerando che per 7 giorni siamo stati in 4 e per 9 in 3).
Sandro ha una incredibile vena poetica, sa di essere bravo e dispensa poesie a tutti e su tutto, questa la sua poesia sul viaggio:
La mia Sardegna
Vedi nei cieli, nell’orizzonte, nella lontananza,
vedi spiegare dei Nuraghe, come le Piramidi, maestosi.
Nel silenzio dei prati verdi appaiono camminare le ombre dei cieli
un guerriero con i suoi cavalieri silenziosi passeggiavano,
attraversavano i loro cavalli, galoppavano nei prati verdi fioriti dei profumi della terra. Passeggiando verso la pianura vedi la gente camminare nelle strade che portano nei vicoli stretti. Un trenino attraversa nei dintorni di una grande Basilica che suona le campane a festa e tutti vedono la bella città di Cagliari.
Attraversi le righe bianche delle strade che porta nell’isola incantata dei cancelli di conventi.
2007 Sandro Mancini