Nel 58 a.C. si combatté in questa zona
una battaglia, tra l’esercito di Giulio Cesare e
quello germanico del re Ariovisto, vinta dalle
truppe romane e conclusa con una ritirata degli avversari. Un giovane soldato ferito trovò
ospitalità presso un mulino, innamorandosi
della figlia del mugnaio. La loro storia d’amore
e relativo matrimonio, si diffuse presto tra gli
altri sbandati, che non esitarono a prendere in moglie altre ragazze della regione in poco
tempo attorno al mulino si sviluppò una
piccola comunità di nuove famiglie. Gli abitanti
erano i Mulhousiens, e l’insediamento era proprio Mulhouse, la “casa del mulino”.
di Luciano Tancredi
Un paio d’anni fa ho fatto un viaggio in Camper in Francia, preparandolo ho scoperto che esisteva questo meraviglioso Museo dell’Automobile a Mulhouse in Alsazia.
È facilmente raggiungibile dall’Italia si trova a circa 580 km da Bologna e volendo si può fare anche in una breve vacanza di una settimana. Punto Sosta per i Camper nel parcheggio di fronte al Musée National de l’Automobile Avenue de Colmar 1992.
Vedi il nostro Diario di Bordo 2012-2013 o l’App iTimoni sull’App Store. GPS: N 47°45’3.02’’ E 7°20’9.20’’
Ogni anno centinaia di migliaia di persone visitano la Città dell’Automobile, uno dei più importanti musei dell’automobile al mondo.
Con più di 400 modelli esposti in 25.000 mq, la famosa collezione Schlumpf affascina i camperisti amanti delle belle vetture. Sono ammirabili i più celebri modelli come le due Bugatti Royales fra cui la celebre Coupé Napoléon, le 124 Bugatti, delle Ferrari, Rolls-Royce, Maserati, Mercedes…
La visita è organizzata su tre temi: l’avventura automobilistica, lo spazio corse e i capolavori, dove sono presentati i gioielli del settore.
Il museo presenta quattrocento vetture d’epoca, alcune delle quali molto rare se non uniche, collezionate con passione da Fritz Schlumpf, la cui storia è ripercorsa in un filmato.
Questo favoloso insieme riassume in un primo tempo oltre cento anni di storia dell’automobile, dalle «antiche» (1895-1918) alle più «moderne» (dopo 1945) passando per le «classiche» (1918-1938).
Un secondo spazio presenta le auto da corsa. Rinnovato nel 2006, il museo è dotato di attrezzature moderne con schermi al plasma, dove è possibile vedere dei film.
I simulatori permettono di provare le scosse, le vibrazioni e i rumori di una vettura di F1.
Nello spazio delle animazioni potrete avviare una vettura d’epoca con accensione a manovella o cambiare una ruota di una vettura di F1. Lasciatevi tentare anche dal simulatore di guida.
La Collezione Schlumpf a Mulhouse, in Francia è con certezza la collezione automobilistica più attraente del mondo. Nessun’altra raccolta di auto ha una storia articolata e piena d’intrighi.
La conoscenza della collezione di automobili raccolte dai fratelli Hans e Fritz Schlumpf (foto a sinistra), nel 1977, si ha quando i lavoratori in sciopero contro i lanifici della Schlumpf sequestrano la collezione.
Il giornalista Denis Jenkinson di Automotive che partecipò con Sir Stirling Moss alla celebre Mille Miglia del 1955 con la vittoria della prima Mercedes documentò la raccolta segreta, scrivendo con Peter Verstappen e lo storico di Bugatti Hugh Conway che più volte hanno espresso la sua costernazione per la mania ossessiva dei fratelli Schlumpf per dominare il mercato mondiale della Bugatti.
UN PO’ DI STORIA Hans e Fritz Schlumpf erano cittadini svizzeri nati a Omegna cittadina italiana del Piemonte da padre svizzero e madre alsaziana, la regione dell’Alsazia in quegli anni passava avanti e indietro tra il controllo francese e tedesco a seguito dei frequenti conflitti.
Dopo che la loro madre Jeanne rimase vedova, si trasferì con la famiglia nella sua città natale di Mulhose in Alsazia Francia.
I due fratelli erano un commerciante e un banchiere, la loro fortuna si creò attraverso l’intelligente accumulo di magazzino in lanifici nella regione dell’Alsazia.
Fritz acquistò una Bugatti Type 35B Grand Prix immediatamente prima della guerra e aggiunse una Type 57 a guerra finita.
La piccola collezione iniziò in un capannone a Malmerspach. Fritz era anche un corridore entusiasta, guidò la Bugatti e altre automobili.
Dopo la guerra nel 1950, la gente voleva cambiare le vecchie auto del 1920 e del 1930 con nuovi modelli. Fritz e Hans cominciarono a raccogliere auto con impegno nei primi anni cinquanta, sviluppando una reputazione nel commercio solo per l’acquisto dei modelli più desiderabili.
Gli Schlumpf erano esigenti e chiedevano, “le vetture dovranno essere in perfetta efficienza dal punto di meccanica e carrozzeria a vista”, erano disposti a pagare bene.
Durante l’estate del 1960, acquistarono dieci Bugatti, tra cui due di tipo 57S e un modello 46 5 litri. In oltre la coppia trovò tre Rolls-Royce, due Hispano Suiza e una Tatra.
Entro la fine dell’estate, avevano acquistato un totale di quaranta vetture. Dieci vecchie vetture da corsa le acquistarono da Gordini.
Una monoposto da corsa singola da Ferrari.
E ancora Mercedes-Benz della collezione di ricambio.
Dal pilota Jo Siffert tre auto da corsa Lotus. Mentre un enorme varietà di marche sono rappresentate nella collezione, è ormai chiaro che l’obiettivo primario dei fratelli Schlumpf era la Bugatti.
Quando Hugh Conway ha pubblicato un registro Bugatti nel 1962, Fritz Schlumpf ne ha ottenuta una copia e prontamente ha inviato una lettera a tutti i proprietari di Bugatti presenti sul registro del club, esprimendo il suo interesse verso l’acquisto!
Fritz Schlumpf ha inviato una lettera personale a Hugh Conway, dichiarando: “Confermo che sono sempre un acquirente di Bugatti e vi prego di mettermi in contatto con chiunque tra le vostre conoscenze è interessato a vendere”.
Nel 1962 ha comprato quasi 50 Bugatti. Nella primavera del 1963, ha acquisito 18 vetture personali Ettore Bugatti, tra cui la Bugatti Napoléon Coupé.
Nel 1963 il collezionista John Shakespeare, ha offerto la sua collezione di 30 Bugatti (allora la più grande collezione negli Stati Uniti), e Fritz le ha comprate tutte.
Sono stati spediti con una nave cargo fino a Le Havre, facendo molto scalpore negli Stati Uniti. Nel 1967 i fratelli Schlumpf avevano ben 105 Bugatti nella loro collezione.
Nel corso degli anni circa 400 (veicoli, telai e motori) sono stati acquisiti, e dal 1964 come la lavorazione della lana ha cominciato la recessione, un’ala dell’ex mulino Mulhouse (19.000 m2) è stata scelta per esporre e tranquillamente restaurare e ospitare tutta la collezione.
Un team di 40, sellai, meccanici e maestri falegnami sono stati impiegati per eseguire i lavori di restauro, con un accordo di riservatezza s’impegnarono a mantenere il lavoro della collezione, un segreto – spesso indicato come “L’ossessione Schlumpf”.
Molti, compresi i membri del club Bugatti in tutto il mondo, non sapeva della collezione.
Fritz ha visitato Mulhouse quotidianamente, scegliendo i colori e il tipo di restauro che ogni vettura avrebbe ricevuto.
I fratelli Schlumpf rimasero sempre molto reticenti circa la loro collezione di auto, solo raramente la mostrarono a pochi favoriti.
A pochi oltre ai fratelli e agli operai è stato permesso di vedere la collezione.
Anche all’editore L. Scott Bailey di Automobile Quarterly è stato detto che non era possibile.
Una notevole eccezione è stata fatta con un invito privato nel maggio del 1965 a una lista di ospiti particolari che comprendeva, tra gli altri, il principe Bertil di Svezia, il principe Luigi Napoleone, il principe Metternich, Juan Manuel Fangio, Pininfarina e Louis Chiron.
Alla luce dell’inesorabile cambiamento globale della produzione tessile con l’ingresso dell’Asia, nel 1976 i fratelli Schlumpf iniziarono a vendere le loro fabbriche.
Nel mese di ottobre l’impianto di Malmerspach licenziò i dipendenti, per trattenere i lavoratori dal saccheggio dello stabilimento di Mulhouse, intervennero ben 400 poliziotti.
Dopo un periodo di calma, il 7 marzo 1977, gli attivisti sindacali del tessile organizzarono un sit-in presso gli uffici Schlumpf, e fecero irruzione nella “fabbrica” Mulhouse e trovarono la sorprendente collezione di automobili.
Una restaurata Austin 7 fu’ bruciata e il rappresentante sindacale dei lavoratori (fermandoli) commentò: “Ci sono più di 600 automobili da vendere.” I fratelli Schlumpf tornarono in Svizzera, e trascorsero il resto dei loro giorni come residenti permanenti del Koenige Drei Hotel di Basilea.
Con l’accusa di evasione fiscale in sospeso, la fabbrica fu’ occupata per due anni, dagli operai tessili “Fabbrica dei lavoratori”.
Per recuperare parte degli stipendi persi, il sindacato aprì il museo al pubblico, furono circa 800.000 i visitatori in due anni.
Con il tempo il debito dei fratelli Schlumpf aumentò, creditori vari, compreso il governo francese e i sindacati, guardò alla collezione d’auto per recuperare i loro crediti.
Per salvare la raccolta dalla distruzione, tutti i contenuti sono stati classificati nel 1978 come monumento storico francese, da parte del Consiglio di Stato.
Nel 1979, il liquidatore ordinò la
costruzione di un museo al chiuso.
Nel 1981 la raccolta, gli edifici e
il terreno circostante sono stati venduti
al Museo Nazionale dell’Automobile Association, uno spazio pubblico-privato che comprende:
la città di Mulhouse, il Consiglio Regionale
della Regione Alsazia, gli
organizzatori
del Salone dell’Auto di Parigi e
l’Automobile Club de France.