Prologo – Riunione di famiglia: “Quest’anno ho organizzato un viaggio bellissimo a cui tengo molto!!
Arriviamo ad Amman in Giordania, in corriera fino a Petra e poi giù lungo il mar Morto fino a Aqaba, traghetto per Taba (Egitto), bus nella penisola del Sinai fino alla fortezza convento crociata di Santa Caterina, puntata a Sharm el-Sheikh per traghettare fino a Hurgada, in autobus fino a Luxor, poi in crociera sul Nilo filo a Abu Simbel, discesa in treno fino a Al Cairo, ritorno in aereo, il tutto, tenevi forti, da 1200 a 1500 euro a testa, durata minimo 20 giorni”
di Mauro Mancini
Mi aspettavo urla entusiaste o obiezioni (a cui mi ero preparato) del tipo “è troppo costoso”, “pericolo di attentati” “non abbiamo tutti quei giorni” invece ottenni: Vichi – mia figlia 27 anni – “Papino, quindi non ti serve la Maggiolina, bene la prendo io!” Li per li non feci attenzione a quel papino foriero di fregature certe. Sandro – mio fratello – “Allora io vado da Anna a Bologna (mia e sua sorella)”. Ma il verdetto definitivo spettava a Lei, a mia moglie; mi girai lentamente, incrociai il suo sguardo, mi concentrai sulle sue labbra per leggerle anche il labiale… “Laggiù…, fa caldo!”. Un sommommolo in pieno mento mi avrebbe fatto meno male, cacchio, un argomento inconfutabile cui non ero preparato.
“Bene ragazzi, allora piano B, ho scovato un ostello ad Agropoli, da li ci muoviamo poi per visitare il Cilento”. Sandro disse subito “Allora vengo”, il labbro sinistro di Daniela si increspò leggermente in un simil sorriso e Vichi concluse “bene, siccome la maggiolina non la posso portare in moto, la Serena la prendo io!” Il papino aveva colpito ancora, ad Agropoli e senza macchina! No problem, l’Italia è la ottava potenza mondiale, useremo in modo intensivo i mezzi pubblici!
8 agosto La truppa è pronta, ognuno con il suo zaino, anche Sandro che comunque mugugna; abbiamo il regionale per Napoli alle 10,40, ci mette 2 ore e mezza, ma costa solo 19,95 euro, chi se ne frega, di tempo ne abbiamo, siamo in vacanza! Accompagno la ciurma a Termini, porto la Nissan con tanto di maggiolina montata ad Abaco perché Vichi la recupererà solo fra 7 giorni; non visto bacio la Serena sulla calandra e le carezzo il faro destro; qualcosa mi dice che mi mancherà! Torno a Termini, aria di burrasca, Sandro ha avuto una scarica di diarrea, prendo le medicine del caso e decido che è un segno degli dei che vogliono testare anche quest’anno l’inizio del viaggio. Visto che 2 anni fa mi sono rotto un piede il primo giorno di vacanza, prendo l’accaduto come un segno positivo! Il treno fa tutte le stazioni, nessuna esclusa, a Napoli no, ferma solo a Centrale, l’ostello è proprio dietro la stazione di Mergellina, per fortuna c’è la metro. Alla stazione acquistiamo Arte3card un biglietto da 25 euro che per 3 giorni fa viaggiare gratis ed entrare sempre gratuitamente in due musei (per altri c’è lo sconto), per i disabili nessuno sconto, ma forse per la simpatia di Sandro la ragazza del botteghino ci regala 3 biglietti per fare il reTour dei Campi Flegrei.
Arriviamo all’ostello che già conosciamo per esserci stati 3 anni fa, bella struttura, ci danno una camera al terzo piano e… cribbio c’è ancora il problema delle porte dell’ascensore! Presto detto, le porte che si chiudono da sole sono ancora una soluzione tecnologica sconosciuta e se, quelle che ci sono si lasciano aperte l’ascensore si blocca! Rimedio? San Gennaro pensaci tu, fa che quando dobbiamo salire con l’ascensore chi l’ha usato prima di noi abbia chiuso le porte! Almeno 3 volte San Gennaro era occupato a fare altro! Da quest’anno per andare in un ostello della gioventù non è più necessario comprare la tessera, si pagano 3 euro in più a notte e quando si confezionano 6 bollini ti danno la tessera. Il retour dei Campi Flegrei fa 3 corse al giorno, noi prendiamo l’ultima, non possiamo scendere da nessuna parte per poi prendere la corsa successiva, ci accontentiamo di sentire il commento registrato inframmezzato da musiche napoletane, Sandro e Daniela cantano a squarciagola, il bus è di quelli scoperti, le loro stonature si perdono nel rumore della periferia urbana.
9 agosto utilizzando Arte3card andiamo a visitare Ercolano non pagando ne trasporti, ne ingresso. Passeggiare fra quelle stradine, vedere case e negozi di allora così ben conservati, evitare la calca di Pompei, sempre una sensazione incredibile. Ci avviamo verso la circumvesuviana e ci imbattiamo nel Mav (museo archeologico virtuale) da non perdere, 7 euro spesi bene specie se avete dei ragazzi! Abbiamo pranzato con un panino, meritiamo una cena degna di questo nome; sappiamo dove andare, quando andiamo a Napoli è ormai una meta fissa, Zi Totonno a Margellina a piazza Sannazzaro 69 (a due passi dall’ostello): il suo pignatiello (è non solo) non è un piatto, è un capolavoro! I costi? Abbordabilissimi, in 3 spendiamo 29 euro.
10 agosto prendiamo il treno e ci spostiamo ad Agropoli, l’ostello la Lanterna è in località località San Marco vicino al Lido Aurora, prendiamo un taxi: 15 euro per 3 km , mi sembrano troppi!
L’ostello è gestito da una coppia simpaticissima, Tiziana ed Ivo, con una figlia, Gaia, deliziosa. Ci assegnano una stanza con 4 letti (due a castello), bagno con doccia e veranda verso il mare per 15 euro a testa (compresa prima colazione).
In calendario la visita a Paestum, dobbiamo andare alla stazione, alla reception chiedo la situazione dei mezzi pubblici; Tiziana, visibilmente imbarazzata, mi mostra due fogli in bacheca: a farla breve ci sono alcune corse di mattina e di sera, ma durante il giorno il deserto è sicuramente meglio servito! Lo spettro di 40 minuti di passeggiata salutare si fa molto concreto.
Chiamo la truppa, la informo della situazione e con l’entusiasmo alle stelle, un due’, un due’, marciare, lavativi! Prendiamo il treno e dopo 5 minuti arriviamo a Paestum, altro taxi per raggiungere gli scavi, affittiamo l’audioguida e ci danno una specie di smartphone con tanto di video che riproduce la mappa degli scavi. Sti napoletani, sono proprio avanti: sposto il puntatore con le freccette, individuo dove siamo, clicco e oltre ad ascoltare le informazioni mi fanno vedere i templi, mi spiegano della vecchia strada… accidenti ogni tanto è utile che guardi anche il tempio originale, si quello che ho davanti. Che sia questo il turismo del futuro? Che sono venuto a fare fino quaggiù se poi mi danno un video? Al quarto clic l’aggeggio si blocca, devo spegnerlo, per fortuna sono a Paestum ed i templi ce li ho davanti! Alla riconsegna dell’audioguida faccio presente l’inconveniente, la risposta non mi sembra incoraggiante “si purtroppo capita spesso, mi dispiace” Capisco che di rimborso inutile parlare; ahh le vecchie audio guide di una volta, quelle enormi che si appendevano al collo e sembravano dei telefoni!
11 agosto giornata di mare, vicino all’ostello c’è un Sidis; guardiamoci nelle palle degli occhi, aria aperta, natura, negozietto paesano, tutto bene, ma quando incontriamo un supermercato, almeno io, mi sento come Robinson Crusoe quando è stato ripescato dall’isola deserta! Entro, comincio a prendere quello che mi serve, arrivo al bancone del pane e dei salumi, una calca invidiabile, mi metto in fila. Si conoscono tutti, la fila avanza lentamente perché prima di servire due panini la gestora (una vecchietta un po’ distratta) si informa dello stato di salute di tutta la famiglia (e al sud le famiglie sono numerose), coordina due commesse che a suo parere sbagliano tutto, insomma impone i suoi ritmi. Finalmente arriva il mio turno, chiedo il pane, l’anticipo sullo stato di salute della mia famiglia, chiedo del formaggio e… vengo abbandonato! Dopo un po’ corrompo una delle due commesse, completo la spesa e mi avvio alla cassa. Ci sono due casse, una ha una fila di 2 persone, sull’altra ce ne sono almeno sei, alla prima siede la gestora che ha appena deciso di rifare il controllo di tutta una spesa perché ha sbagliato qualcosa, mi sposto decisamente sulla fila più lunga, ma alla cassa c’è la figlia della gestora… riconquisto l’aria aperta con una netta sensazione di libertà, ho voglia di urlare, urlo “viva lo smog!”
Ad Agropoli c’è la festa della Madonna, andiamo in paese, naturalmente a piedi. C’è la banda, gli scout, le donne con il velo, le bancarelle; la Madonna esce dalla chiesa, la processione si snoda lungo un percorso illuminato da motivi luminosi.
In piazza il teatro delle marionette, non ci perdiamo certo le avventure di Pulcinella e Sciosciammocca!
12 agosto giornata di mare, Sandro che ancora 2 anni fa aveva una paura incredibile dell’acqua un po’ alla volta ha preso confidenza, ora se la cava benissimo con pinne corte e braccialetti. Decidiamo di andare a cena fuori, ci ha colpito un locale all’aperto sul lungomare. Arriviamo che sono le 20, entriamo, non c’è ancora nessuno in compenso l’anziano gestore se la sta prendendo con i giovani camerieri/e “cazz.., quante volte t’aggio ditto che ieri aggio accattato e’ ceneriere nuove e qua nun ci stanno” (mi scuso per il napoletano, ma non ho saputo resistere e dare una mia interpretazione linguistica!) “cazz.., il capo ha detto che devono rimanere quelli vecchi, piuttosto, cazz, chi doveva togliere la carta dai cessi” Io faccio il vago, Daniela che ha studiato dalle monache fa una faccia del tipo “ma guarda dove mi hai portato!” La conosco troppo bene, devo dire qualcosa: “Non temere, con tutti questi cefali che volano qui si mangia dell’ottimo pesce!” Il servizio è pessimo, il mangiare si adegua, medito vendetta, chiedo il conto e mi portano un fogliolino con l’importo, faccio presente di aver chiesto il conto, mi portano la copia carbone del fogliolino, chiedo di parlare con la cassiera che arriva e mi spiega che quello che ho in mano è il preconto e il conto sta per arrivare. Impagabili, sono troppo avanti a noi, hanno inventato il preconto! Ricevuto il conto, fuggiamo, dovessero portarci anche il postconto!
13 agosto arriva Sally una nostra amica filippina che viene a passare il ferragosto con noi; è una cuoca bravissima, non ha caso è stata la responsabile della cucina dell’ambasciata italiana a Singapore prima e a Montevideo poi (se volete saperne di più collegatevi a www.cucinami.com). Passiamo la giornata al mare.
14 agosto in treno a Salerno e poi in corriera ad Amalfi. Giriamo per la cittadina, molto turistica, in lungo e in largo, ci riempiamo di saponi al limone, profumi al limone, limoncelli, prendiamo cassate al limone, mousse al limone, domani nessuno di noi andrà di corpo! Sandro intravede su una bancarella il cappello da capitano; per me la fine di un incubo che mi perseguita dall’inizio del viaggio: chiarisco subito, “compro il cappello, per lo yacht ne riparliamo”. Andiamo alla Grotta azzurra, la vista della costa è suggestiva. la grotta è piccola, ma la luce del sole che arriva da sotto il mare è di un azzurro intensissimo. Naturalmente anche qui non mancano stalattiti che rappresentano elefanti, duomi di Milano, ma se i visitatori sono in maggioranza veneti ecco spuntare San Marco, tendaggi, etc. In un angolo i sommozzatori hanno allestito anche un presepe subacqueo. Torniamo ad Amalfi e prendiamo il Metrò del mare che ci riporta ad Agropoli.
15 agosto quando vado al mare mi capita sempre di andare a pescare; ultimamente ho messo a punto una tecnica di pesca assolutamente personale e divertente: mi faccio una lenza che avvolgo su un rocchetto, mi armo di pinne e maschera, mi metto intorno alla vite una retina per metterci il pescato, mi infilo nel costume un barattolo con tappo ermetico pieno di vermi e mi avvio; certo non sembro un pescatore, ma da lontano sono sicuramente superdotato! Pescare in questo modo è bellissimo perché uno vede quello che accade: no cara bavosa, te no, dai malefica salpa non fare la schizzinosa, pesce imperatore gira alla larga, su bel saraghetto non essere timido! Sally è entusiasta, fra l’altro impara ad usare pinne e maschera, per lei i pesci sono tutti uguali e si mangiano tutti per cui pesca in continuazione bavose, peccato che poi non ami slamarle e men che meno infilare il verme su per l’amo! Con i pesci ho fatto un accordo: io gli porto da mangiare (non ho quasi mai preso nulla), poi passo dal pescivendolo e compro quello che ci serve! Sally è con noi, abbiamo una grande cuoca, ci facciamo una brace da schianto: 53 euro di saraghi, marmore, orate, seppie e calamari! Il pomeriggio lo passiamo spaparanzati al sole ad emettere ruttini (così si può dire).
16 agosto Sally parte, addio mangiate. Decidiamo di andare a vedere la parte vecchia di Agropoli, solita scarpinata di avvicinamento e poi decido che, passi per i mezzi pubblici che non ci sono, ma un qualsiasi paese per definirsi ospitale deve avere delle fontanelle di acqua potabile! In piazza la fontana c’è, ma è recintata (molto utile come fontana!), continuo la ricerca, niente, poi salgo sul punto più alto di Agropoli, al termine di una scalinata impegnativa, sono ai limiti del collasso, il sole brucia, ho le visioni e finalmente davanti ad una chiesetta trovo la fontana. Agropoli è un paese ospitale, magari la fontanella segnalatela che così uno fa prima a trovarla! Siamo stremati, ci avviamo verso l’ostello, superiamo la piazza principale e noto un mezzo pubblico parcheggiato, l’autista sta salendo, gli chiedo se va verso il Lido Aurora, mi risponde che si anche se quella non è la fermata, ma si è fermato perché aveva bisogno di fare pipì, chiedo se possiamo comunque salire, con aria coplice fa cenno di si, parte e, meraviglia, dopo 5 minuti siamo a casa: ahh, i mezzi pubblici!
17 agosto la mattina andiamo sempre al mare e torniamo in ostello per pranzo. Abbiamo preso gusto a fare il barbeque per cui oggi carne (un bisteccone unico da 1.070 gr a 9 euro!). Arriviamo e Gaia è disperata il suo gattino cieco è scomparso! Piange, facciamo opera di consolazione/superamento del momento drammatico (non è scomparso, se è scomparso ha trovato una amico, se è morto è in cielo). Gaia si calma e pranza con noi, poi si ode un grido, hanno ritrovato il gattino! Gaia scompare ad abbracciarlo.
18 agosto è il grande giorno della spedizione nel Cilento. Internet non mi ha risolto tutti i problemi di spostamento, comunque il programma prevede partenza in treno, arrivo a Sapri e da lì con i mezzi pubblici risalita fino a Marina di Camerota, passaggio a Palinuro, visita ad Acciaroli che ci hanno detto molto carina e, sempre in pullman rientro ad Agropoli. La prima parte è ok, a Sapri grazie all’aiuto della ragazza del centro informazione del comune ospitata nel dopolavoro dei ferrovieri riesco a capire come arrivare a Marina e da li, cambiando autobus a Palinuro. Purtroppo non trovo soluzione per l’ultima parte del viaggio, da Palinuro con la corriera possiamo arrivare fino a Pisciotta e da li riprendere il treno. Non c’è che dire, la valorizzazione di quella terra non passa certo attraverso i mezzi di trasporto pubblici!
Facciamo un giro per Sapri, è giorno di mercato, la cittadina ci appare anche più bella. All’una abbiamo il pulman, partiamo. Il percorso è un continuo saliscendi pieno di curve, ma il panorama è notevole, raggiungiamo il mare, scendiamo a Marina, aspettiamo la coincidenza, arriviamo a Palinuro. La corriera ci lascia all’inizio del paese: accidenti quanto è lunga Palinuro! Intuiamo che alla nostra destra ci sia il mare, ma una fila interrotta di ville, villini, villette ce ne impedisce la vista. Passiamo oltre il Parco dell’amicizia, un parco privato, evidentemente in questo caso è l’amicizia di pochi intimi e dopo 20 minuti, sotto un sole cocente, arriviamo al golfo: nonostante la speculazione abbia giocato duro la vista vale la camminata.
Torniamo alla statale e prendiamo la corriera per Pisciotta, ci manca un pezzo di Cilento, peccato!
20 agosto Rientro a Roma, anche per quest’anno abbiamo dato!
Conclusione: Come sempre ho pianificato il viaggio utilizzando il diario di bordo sviluppato in Excel scaricabile dal sito de iTimoni; quest’anno ho migliorato me stesso: a fronte di un preventivo di 1533 euro ho totalizzato spese a consuntivo per 1732 euro, il diario decisamente funziona! Il viaggio è durato 13 giorni e la spesa giornaliera media è stata di 133 euro per 3 persone (per 3 gg in 4) così ripartita: 42 euro per mangiare e bere, 16 euro per spostamenti, 10 euro per visite, 18 euro per regali, ricordi, giornali, libri, etc., 48 euro per il pernottamento.