L’avventura di Giovanni Vacca
Nota di Roberto Vacca – 12 Novembre 2002.
Mio padre Giovanni Vacca insegnava analisi infinitesimale e logica matematica all’Università di Torino alla fine del XIX secolo. Si interessò agli ideogrammi e alla lingua cinese, che imparò. Nel 1907 andò in Cina a studiare la cultura e a perfezionarsi nella lingua.
Quando tornò, gli fu assegnata una cattedra di lingua e letteratura cinese all’università. All’università di Roma insegnava lingua e letteratura cinese, storia e geografia dell’Asia orientale e storia della matematica.
Per viaggiare da Pechino a Cheng Tu, scese a I-chang sul fiume Yang Tze Kiang e con una giunca a vela, spesso trainata sulle rapide da squadre di uomini a terra, viaggiò da I-chang a Chung King. Percorse i circa 650 km del viaggio in 35 giorni alla velocità media di circa 18 km al giorno. Questo è il suo diario.
Nel 1987 tenni un corso di previsione tecnologica all’Università di Wuhan e in un weekend percorsi i primi 200 km dello stesso viaggio su una nave da 2000 tonnellate, da I-chang (dove esiste una grossa centrale idroelettrica) fino a Feng Tze. Il mio viaggio andata e ritorno prese due giorni e mezzo. All’andata avevo una cabina privata.
Al ritorno stavo in un dormitorio comune e anche i gabinetti erano comuni con due file di una decina di WC separati da piccole divisioni in lamiera.
Sia il viaggio del 1907 che il mio ci permisero di vedere le Tre Gole dello Yang Tze Kiang, famoso luogo suggestivo meta di turisti. In avvenire le Tre Gole spariranno sott’acqua entro il bacino di un impianto idroelettrico fra i maggiori del mondo.
Contratto kwatze (tradotto dal Cinese).
I-chang, 24 Settembre 1907 Io Yo-Shin-Shun del kwatze a tre stanze concordo di trasportare due Europei, la loro servitù ed i loro bagagli, da I-chang a Chung king alle seguenti condizioni:
il nolo per il proprio kwatze è 148 taels di I-chang pagabili come segue: 120 taels all’arrivo a I-chang, 14 taels a Kwei-fu e i rimanenti 14 taels quando, dopo esser giunti a Chung king, sia stato riscontrato che il lao-pan abbia soddisfatto appieno le condizioni del contratto.
Il lao-pan pagato come sopra descritto non può richiedere ai propri passeggeri ulteriore denaro o anticipo.
Tutti i petties & kumshas dovuti all’equipaggio dal lao-pan non riguardano in alcun modo i passeggeri.
Il lao-pan ed il proprio equipaggio non devono trasportare altri passeggeri o merce: in caso contrario non sarà pagato il saldo all’arrivo a Chung king.
Il lao-pan deve fornire: 15 battitori e 7 marinai; non sono ammessi ragazzi giovani o uomini anziani.
Il lao-pan ed il proprio equipaggio devono prestare attenzione durante il viaggio: in caso di qualsivoglia incidente il lao-pan dovrà fare quanto possibile per proteggere i passeggeri e le dotazioni.
Qualora il kwatze arrivasse sotto Yung Yang e non potesse passare il New Rapid, il lao-pan deve noleggiare un altro kwatze delle stesse dimensioni e qualità di quello originale prima di New Rapid, per continuare il viaggio fino a Chung king; tutte le spese di nolo per il nuovo kwatze ed il trasferimento dei bagagli ricadono sul lao-pan.
Durante il carico sul New Rapid il lao-pan si prenderà cura dei passeggeri, ed in caso di perdita o danno di cose il lao-pan sarà responsabile; egli inoltre non può ritardare senza motivo il viaggio. Poiché le parole sono inutili, questo accordo è stato oggi scritto. io firmo contestualmente con valore di prova.
Qualora venga dimostrato che il kwatze arrivi a soffrire per colpa del lao-pan o che gli impiegati del lao-pan siano stati negligenti, e quindi non si possa continuare, il garante ripagherà i soldi anticipati.
Io il lao-pan ho ricevuto ad I-chang la somma di 120 taels di I-chang.
Lao-pan Yo Shin Shun
Garante (sigillo) Testimone Tso sui tung – agente di Mackenzie & co.
Provviste di bordo
24 barattoli di latte
1 bottiglia di salsa
2 barattoli di cacao
2 barattoli di lievito in polvere
8 libbre di caffè
3 scatole di fiammiferi
8 libbre di tè
1 bottiglia di salamoia
1 bottiglia di sale
2 libbre di alun
20 libbre di zucchero
1 guarnizione per torte
12 barattoli di marmellata
4 libbre di uva secca
12 barattoli di frutta
4 libbre di uva passa
1 barattolo di sciroppo
5 dozzine di candele
12 barattoli di sardine
1 bottiglia di pepe
12 barattoli di burro
1 barattolo di senape
6 barattoli di bovril
100 libbre di farina
6 barattoli di biscotti
2 barrette di sapone giallo
(Cuoco: Liu Tsen Nao)
L’avventura di Giovanni Vacca padre dell’ing. Roberto Vacca inizia il 25 settembre.
Mattina: si parte lentamente. Ore 15 ci si ferma e si lega ad un albero la nostra giunca. Sono felicissimo di aver trovato Mr. Wilkinson.
26 settembre. Fermi a tre miglia da I-chang. Il boy è buono, la cucina è eccellente, l’acqua bollita e filtrata ottima.
Oggi piove: fatti 100 metri! Vengono sacrificati tre galli. Dopo scannati, le penne si appiccicano col sangue alla barca.
Poi si offre un pasto alla divinità che protegge i battellieri, si brucia denaro di carta, piccoli fuochi di artificio e candele di cera rossa. Domani partiremo? Escursione in collina. Vedo lontano I-chang.
Nota di R. Vacca – Qui a sinistra il disegno di mio padre: la giunca su cui viaggiava. Si vede il remo-timone lungo 6 metri che era manovrato da tre o quattro uomini e si rompeva spesso. La foto che segue mostra una barca più piccola che fotografai nell’Aprile 1987 (ha lo stesso tipo di remo-timone).
27 settembre. Acqua alta e vento contrario. Si fa un miglio e poi ci leghiamo ad un albero colla barca rossa, tra noi e la riva.
Al mattino visita ad un convento taoista con un marinaio che ha 19 anni ed è un buon nuotatore.
Un frate mi vuole offrire una bella scimmia dipinta.
Io non l’accetto. Dopo pranzo escursione con Mr. W. a Nantjin Rwan. In un recesso colle rocce tagliate a picco, una casa all’europea, di un tedesco.
La casa è quasi vuota ed aperta.
Quando ritornerà? Vi si va in barca, soltanto. In alto, tra una grande fessura un piccolo tempio. Mr. W. ha cominciato a stancarsi?
Il ponte che attraversa il villaggio di Nantjin Rwan è interessante e pittoresco. Alle ore 15, 30 gradi! di caldo.
28 settembre. Vento contrario e acqua alta. Non ci muoviamo finora. Ieri sera conosciuto un viaggiatore diretto anche lui a Cheng-tu. Viene da Kanton, …forse lo vedrò ancora, o sentirò parlare di lui per via.
La sua giunca più piccola della mia, egli dice più veloce, gli è costata 35 dollari.
29 settembre Domenica. Visita a San-in-to. un grazioso convento. In casa di un tedesco un ritratto dell’imperatore Guglielmo. L’acqua è azzurra come in svizzera.
Venditori di kaki. Il ponte del villaggio. Visita al tedesco sul battello della dogana. Biondo e stanco. Da 5 anni in Cina. Scrive bene cinese.
30 settembre Lunedì. Piove un po’ ma si parte. Finalmente! Dalle 8¼ alle 12¾. Comincia il viaggio, si arriva a Ping Shan Pa. C’è un ufficio postale: un ufficio doganale a cui mostriamo le nostre carte.
Conosco il signor Charles Wang interprete di un americano che va a Burmi.
Lo avevo già conosciuto ad Hankow. Alla sera mezzo bagno in acqua. A mezzogiorno si comprano le corde di bambù. Il contratto ci fa perdere tre ore.
1 ottobre. Piove. non facciamo che oltrepassare una punta difficile. Vi sono in attesa i tre americani e gli undici francesi su un’altra giunca. Discorso col ragazzo della bottega in alto. Gli insegno le cifre arabe.
2 ottobre. Al mattino si parte e alla sera alle 18½ si arriva a Nan-tu sorpassiamo americani e francesi. Alla sera mal di capo per il sole preso al mattino ma passa subito.
3 ottobre. Alle 6½ si parte, ma i tiratori abbandonano le corde e si torna indietro a Nan-tu.
Ne approfitto per discorrere sulle rive con diversi ragazzi e giovani. Scrivono bene, hanno una scuola. I tiratori si fabbricano nuove strisce di tela per tirare le corde.
Non mangiano …per punizione?
Ore 10 finalmente si va avanti. Sorpassiamo Huang Ling Miao verso le 17, ed alla sera (18.30) arriviamo davanti ad una capanna dove ci fermiamo a dormire. Al passaggio della 1ª rapida (senza nome) 20 ragazzi e quattro o cinque uomini ci tirano per 3 minuti e ricevono 100 chien.
Alla 2ª rapida altrettanta gente riceve il doppio. Questa volta in due minuti si sale di almeno 30 centimetri. È piacevole, e si respira bene: dopo la rapida. pare un lago. Il paesaggio somiglia a quello della Svizzera ma è più grandioso. I boschi di bambù sono curiosi per le tinte. Discorso all’osteria dove abbiamo dormito la notte scorsa. Scuole dappertutto. L’uomo che tira colle mani malate. Come nuotano bene due o tre tiratori!
4 ottobre. Si parte al mattino e si traversano le rapide di Ta tung t’an. Discendo alle 11½ al pulito villaggio di Tai Ping Chi e discorro con molta gente. Sono al solito gentili e più puliti del solito.
Il capitano compra pane per la ciurma e beve acquavite nell’osteria a Ovest di Tai Ping Chi. Si arriva alla sera a Miao-ho dove ritroviamo gli americani a poca distanza da noi, ma delle grosse giunche ci impediscono di vederli.
Ci fermiamo come la notte precedente in un piccolo seno prima dell’angolo del fiume che segue Miao-ho.
Salgo alle 18 ½ al villaggio a vedermi il fiume dall’altro ramo. comincia l’orrido? Finora il viaggio è piacevolissimo.
Se si corresse un po’ di più! Il vento favorevole sarebbe il benvenuto. Gli uomini e le donne con le gerle, come da noi.
Compro castagne e si fan lessare: sono buone.
Un piccolo frutto secco. una specie di microscopiche nocciole, forse i semi di qualche zucca, molto gustosi.
5 ottobre. Si parte al mattino alle 6 e poco dopo vediamo gli americani Mr. Stout dell’università di Yale, e l’altro pure. Sono 6 compagni che a due a due girano il mondo. Questi due troveranno gli altri due in India, gli altri due girano nell’altro senso attorno al mondo. Alle 7 ½ troviamo il grazioso villaggio di Tun-ling e qui ci ancoriamo vicino agli americani. Il boy va del parrucchiere ed io al solito visito una scuola in un vecchio tempio.
Un vecchio maestro insegna ad una decina di allievi. Mi offre del tè ma non faccio a tempo a parlarci perché un kulì mi viene a chiamare perché il vento è buono.
Partiamo dieci minuti dopo gli americani, ed arriviamo due ore dopo di loro. Il vento è cessato a poca distanza e con pena arriviamo in porto.
Oggi la nuova vela laterale, curiosa forma (velaria). È elegantissima. Ma sul più bello il vecchio remo che serve di base alla vela si spezza. Anche qui a Hjui t’an gli abitanti sono cortesi.
Una folla di ragazzi mi segue o meglio mi accompagna alla posta, dove compro due cartoline. Sulla spiaggia parlo con un ragazzo del Sze Chuan. forse di Chung-king molto svelto ed intelligente. 13 anni.
Sa leggere e scrivere bene e sa i suoi classici. Domani Mi-Tan e poi Rue -chow. Alla sera mi dicono che hanno fustigato un kulì di una giunca vicino perché aveva rubato. Siamo rimasti molto impressionati.
Il villaggio di Hjui-t’an con molte case nuove e ben costruite pare florido, e ricco. Di che?
È un villaggio arrampicato sugli scogli come i nostri paeselli da Sestri a Spezia. Delle comode terrazze di legno fanno un po’ di piazzole davanti alle case.
6 ottobre Domenica. Si parte alle 11½ assieme agli americani. Al mattino non c’era vento. Alle 12½ contro una roccia si spezza il timone-remo davanti. Per fortuna il battello di salvataggio ripesca il pezzo, ed in uno stretto lembo di terra, tra due rocce, si fa la riparazione che dura un’ora. La cucitura pare solida ed alle 18 passiamo, dopo aver traversato il fiume rapidamente, sulla riva sinistra. Sopra di noi il telegrafo. Leggo un po’ di Little che dice molte cose ragionando sulle missioni ed alle 20 ¼ vado a letto.
7 Ottobre ore 6. Si parte e poco dopo si spezza per la 3ª volta il remo-timone e si corre serio rischio di non arrivare. Io rimango in barca. Per il momento la posizione è molto difficile. Ma ne usciamo. Due piccole falle sulla chiglia presto riparate. Troviamo o compriamo un nuovo timone e alle 14 ancoriamo poco prima del gomito del fiume dove dormiremo.
Alle 16 passa il vapore gun-boat Widgeon (cannoniera, che pesca 1 metro e ha un motore da 800 cavalli). alle 18 il capitano Spicer-Simpson ci invia a bordo il tenente Young al quale Mr. W. offre del whiskey-soda. Essi hanno a bordo l’ammiraglio inglese che si reca a Chung King per una ispezione.
E fra tre giorni forse a Chung King e tra 5 si ritorna.
Li ritroveremo a Kuei Chon fu? Gli americani sono lontani. Spettacolo dei tiratori della grande giunca a tre vele che si reca a Chung King.
Nota di R. VACCA – Mio padre si interessava di tutto: matematica, logica, letteratura, botanica, geologia – e osservò la struttura a ripiani dei banchi sabbiosi del fiume. Riporto in chiaro le note scritte a mano sopra:
Disegno 1 – Interessante il movimento di bascule che compie la barca nel passare da un piano all’altro. Proprio come se salisse uno scalino. Interessante le configurazione della sabbia. Disegno 2 – questo scalino rappresenta un abbassamento molto lento. questo ripiano rappresenta un abbassamento rapido.
Disegno 3 – acqua con un’onda leggera; il muro verticale è dato non già da una stratificazione qualsiasi, ma unicamente dal fatto dell’erosione dell’acqua alla base che provoca la caduta di una falda, ut vidi.
Lo stesso fenomeno è avvenuto in grande per le grandi terrazze? o no? chissà?
La zona delle Tre Gole fotografata da Roberto Vacca nell’Aprile 1987. Il livello del fiume era molto basso: quando arriva la piena, sale di decine di metri. Qui i villaggi erano a quota alta rispetto al fiume.
8 ottobre – ore 6 si parte. Alle 7 salutiamo il Widgeon e alle 8 scendiamo a terra durante la traversata di difficili rapide. Alle 12 con un vento magnifico davanti a Pa-tung.
Stasera entriamo nello Sze Chuan. Ci fermiamo in faccia a Kwan Tu Kou ed andiamo avanti colla corda …soltanto una cordata perché subito ci attracchiamo dietro due grosse giunche, che domattina spero sorpasseremo.
9 ottobre – ore 7. si parte. Due giunche ci imbrogliano la via. Ad una rapida i tiratori lasciano andare la corda, facciamo parecchi giri e perdiamo tre ore. Un po’ più tardi nell’accostare, si rompe il timone per la quarta volta: infine verso le 15 una roccia si ficca nella barca ed apre una falla tondeggiante di 20 centimetri di diametro. Per fortuna facciamo a tempo ad arenare.
Un solo scompartimento, quello davanti, è invaso dall’acqua. Siamo a Nan mu yuan. I kakis li pago 4 per 1 cent; i grossi aranci di 15 centimetri 5 cents l’uno. Comincia poi la riparazione. temiamo per i nostri bagagli. Gli uomini della giunca rossa sono pronti a salvarci se occorra. ma non occorre. Prendiamo il tè a bordo della giunca rossa. Un’altra volta viaggerò su di essa. È molto più sicuro. Oggi dormiamo a Lan-mu-yuan.
Stamattina vediamo gli americani. Ma perdiamo 7 ore per la prima falsa manovra e per le due riparazioni, la prima alla falla, la seconda al timone. Visito il villaggio con Mr. Wilkinson. Il giovane della giunca è molto gentile. Tra i tiratori ci sono invece due o tre pigri ed inetti. Il lao-pan è abile, ma manca di energia. Sua moglie aiuta le manovre nei casi difficili. Manca a bordo la disciplina che c’è nella giunca rossa. Oggi mangio i primi kakis maturi. Questa sera lampeggia. Speriamo bene domani. Siamo a 6 miglia dallo Sze Chuan.
10 ottobre. Una giornata di grandi emozioni: una corda si strappa. si rompe per la 5ª volta il timone.
Scendiamo una volta nella corrente. siamo presi da due o tre grandi vortici, ma siamo salvati a tempo due volte dal battello rosso L’orrido è davvero spaventoso.
Io penso alla via di terra, ma Little da troppe poche indicazioni perché io possa essere sicuro che la via non sia interrotta.
E può esserlo. Alle 16 finalmente arriviamo a Pai-shih il primo paesello dello Sze Chuan.
È interessante, ma le emozioni di ieri sono state troppo forti perché si possa gustarlo. Oggi comincio ad adoperare il denaro cinese.
Alla sera si compra il nuovo timone.
11 ottobre – ore 6. Si parte. ma ci si ferma subito dopo. Si incontra una giunca che scende e si passa un brutto minuto.
Si incontra un cavo della grande giunca che da vari giorni ci accompagna e che va a Chung King: lo tagliamo a tempo. Alle 8 ricomincia la pioggia, ma alle 8½ si riparte.
Oggi si fanno 5 miglia senza fastidi: i passi sono pericolosi, ma il vento è buono ed il nuovo timoniere è parimenti abile. Il vecchio timoniere è esautorato. Il timone nuovo pare buono.
Me lo attesta anche il capitano del battello rosso che chiamo a consulto. Ci fermiamo per la pioggia insistente che rende difficile le manovre, a Chin-shih-ho, un povero villaggio dove dormiamo. Per la pioggia insistente non si scende a terra.
12 ottobre. Un’altra giornata difficile, si parte alle 7. Arriviamo davanti Wu Shu Hsien e ci dormiamo! L’ultima peripezia è stata la corda tagliata proprio durante l’ultima rapida.
Facciamo giri multipli. Dal monte in faccia cadono con gran fracasso delle pietre. Il boy dice che sono le scimmie.
Stamattina sorpassiamo due giunche e degli orribili vortici.
Poi una difficile manovra ben condotta.
Interessante la scuola sopra il nostro ancoraggio: sette od otto bambini, una gallina, un porco. ma i bimbi sono intelligenti. E questo li salva… Il vento cessa dopo mezzogiorno e ricomincia la pioggia. Cosicché oggi non abbiamo fatto che 15 miglia al più.
13 ottobre. Alle 6 ci alziamo passiamo facilmente la rapida che ci aveva arrestati ieri. Alle 9 attracchiamo davanti a Wu-shan.
Si ripara un remo rotto ieri, e si perde tutto il giorno fino alle 16.
Io ne profitto per visitare un tempio sopra il nostro ancoraggio e dalle 11 alle 12 faccio una gita a Wu Shan.
È una bella cittadina. Il paesaggio delle mura.
La funzione dei preti buddisti: dicevano messa?
Lo si sarebbe creduto pochi curiosi assistevano. Alle 17 si riparte. Il remo si rompe, ma lo si accomoda alla meglio.
Dormiamo poche miglia dopo Wu Shan probabilmente dove dovrebbe esistere Hsia-ma-t’an, ma dove l’acqua è tranquilla.
14 ottobre. Giornata piena di emozioni. Partiamo con un buon vento alle 6 ed arriviamo a T’ai chi verso le 12 ½ dopo aver finalmente sorpassato le rapide di Pao-tzu-t’an. Arrivati a T’ai chi, alle 12½ ci prepariamo al passaggio della formidabile quarta gola. Io proseguo via terra, percorrendo una ventina di chilometri almeno in quattro o cinque ore.
La strada è ben tenuta. nei punti più pericolosi c’è un piccolo parapetto.
Gli scalini sono ben tagliati. Di tanto in tanto lapidi con iscrizioni. Alle 17 dopo un piccolo villaggio che dovrebbe essere Tsia-kuan ts’un, poi in barca di nuovo arriviamo al villaggio.
Vado al telegrafo. Spendo due dollari ed alloggio in albergo. Pranzo dormo e faccio colazione all’indomani. Alla sera vedo il gun-boat inglese ancorato, ma è troppo tardi perché io possa visitarlo.
15 ottobre. Alle 6 mi alzo. Piove. L’albergo cinese fa migliore figura e così gli altri inquilini (gli impiegati del telegrafo sono molto puliti). Alle 9, colazione. Alle 10 ½ arriva la giunca e ritrovo tutte le cose mie. Mr. W. deve essere rimasto un po’ spaventato.
E’ arrivato soltanto stamattina. Do 1 dollaro di mancia (di parte mia) all’equipaggio, 50 cents alla giunca rossa e 80 cash al piccolo boy.
Alle 13 torno alla posta con Mr. W. facciamo visita al missionario Mr. Platt La moglie ed i bimbi molto gentili. Piove.
Ci prestano libri. Visitiamo il palazzo di una famiglia locale. È molto grazioso il giardino. Curioso innesto delle radici per aver alberi fruttiferi con poche radici.
La casa del signor Platt è molto grande e alta d’aria e così pure il mio albergo. Le case sembrano meglio costruite qui che a Pechino, e forse che a Hankow (dove il terreno costa carissimo). Il signor. Platt mi fa vedere un periodico mensile che si pubblica in inglese in Sze-Chuan. Dice che Cheng-tu è città molto piacevole.
Il monte O-mei è ora frequentato da una crescente colonia di missionari che passano colà l’estate. I bimbi inglesi parlano cinese meglio della madre. Il signor Platt dice che tre settimane fa la posizione qui era molto difficile. L’avventura del lao pan incarcerato e poi liberato alla sera, perché era con noi?
Era ubriaco, ad ogni modo una buona lezione che non gli fa male.
16 ottobre. La temperatura è sempre attorno ai 20 gradi: questa sera alle ore 19, era 21°C. Oggi siamo partiti al mattino alle sette dopo aver imbarcato un carico di bibbie!
È questa la più lunga traversata 25 miglia inglesi: dopo una navigazione abbastanza tranquilla, arriviamo alla sera a Lung-tung-pa. L’unico villaggio un po’ bello, anzi bello, è il villaggio di An-Ping. Davanti ha un grande specchio d’acqua, si direbbe un lago. Ma passa presto! Comincio a soffrire l’acqua che corre.
17 ottobre. Alle 6 si parte con un vento magnifico ed alle 11 si comincia a vedere Yün Yang hsien. Alle 13 sbarco col cuoco e attraverso rapidamente il sobborgo estremo della città. E’ interessante. Notevole il fornello in calce armata. È semplicemente un cestino ripieno di calce con due buchi. È comodo, poco costoso e subito fatto. Sopra per la prima volta, vedo una padella-pentola di rame, invece della solita di ferro.
Gli abitanti sono curiosi e rispettosi. Bello, da lontano, il tempio di chang-fei. Che peccato non poterlo visitare! Ma io ho fretta e Mr. W. pure. Alle 14.30 partiamo ed abbiamo una magnifica traversata.
Un tramonto delizioso – uno dei più belli; il fiume pare un lago. E questo è solo ad acqua alta. Quando l’acqua è bassa deve essere molto triste ed il paesaggio chiuso perché si naviga nel mezzo del letto roccioso – probabilmente alle 18¼ attracchiamo sulla riva destra, poco dopo Ma-lin.
Alle 20 scendo per un momento a terra. alla sera alle 23,30 torna il boy seguito dal cuoco, tutto pesto e sanguinante che racconta di esser stato percosso.
18 ottobre. Ore 6 piove orribilmente 20°C. Il lao-pan ed il capo della giunca rossa, vanno a terra per accomodare la faccenda di ieri sera. Ed alle 11 ritorna col magazziniere sanguinante e pesto. Si parte e lo medichiamo alla meglio. Alla sera alle 18 attracchiamo dopo Yu-chien-hui, due miglia dopo senza incidenti.
19 ottobre. Si parte alle 6 con un buon vento. 22°C. Attraversiamo una quantità di rocce a fior d’acqua – e lievi rapide – ed arriveremo forse alle 14 a Wan-hsien. Vi arriviamo invece alle ore 16 e andiamo subito io, Mr. W. e il mio boy a trovare il missionario protestante C. W. Taylor della China Inland Mission.
Ci offre del thè. Compro carta da lettera e poi torno al battello. Wan-hsien deve essere molto interessante: ma non ho tempo di vederla. Questo è l’inconveniente di viaggiare in due… o forse il vantaggio, perché occorre che io arrivi al più presto a Cheng-tu. Alla sera Mr. W. compra per mezzo del mio boy scarpe cinesi buone: 200 cash.
Alle 8 a letto.
20 Ottobre. Si parte alle 7 ma per fermarsi 300 metri più su. A mezzogiorno partiamo: è soltanto una falsa manovra.
Alle 18 arriviamo alla rapida Hu t’an dopo aver attraversato una quantità di piccole rapide ed attracchiamo sulla riva destra prima di una grande cascata che da lontano pareva una grande pietra bianca: ed era acqua bianca spumante.
Uno splendido tramonto. I due nuovi marinai della barca sanno il fatto loro. Svelti ed attenti mi sembrano migliori dei nostri. Sembra che abbiano avuto 6 dollari – per 15 giorni. Non è molto.
Oggi è il 14 del 9° mese. Chiaro di luna.
21 Ottobre. Ore 5 diluvia. Ore 7 un buon vento e si parte. Si attraversa (noi scendiamo a terra) la difficile rapida di Hu-t’an. E poi un rapido vento ci porta sette o otto miglia avanti a Yang-ho-ch’i. E continua per quasi tutto il giorno. Abbiamo quest’oggi fatto quasi 25 miglia, forse più.
Probabilmente siamo a Kuan-chi-chang. Uno splendido chiaro di luna. Le giunche grandi sono veloci come il nostro battello. E sembrano assai ben condotte, meglio del nostro. Forse perché non siamo abbastanza duri – come sono i cinesi – padroni. almeno nella forma. Poiché in fatto anche gli aguzzini incaricati di eccitare i tiratori, non li sfiorano con un ramo di bambù colle foglie, che assai raramente. Oggi Mr. W. ha paura dell’aria, ed il fumo della cucina è noioso, ma è un piccolo dettaglio. Oggi siamo passati davanti al paesello Shih-pai-chen.
Un magnifico convento sopra una colossale roccia isolata, sulla riva del fiume. ai piedi della roccia un bel villaggio: sulla roccia un tempio – per accedervi, probabilmente – una pagoda ad 11 piani.
Che peccato di non poter scendere a terra!
Il sr. W. studia i radicali e riesce bene.
NOTA di R. Vacca – I radicali sono costituiti dalla parte sinistra di alcuni caratteri cinesi, che ne definiscono il tipo. Un radicale si trova in tutti i caratteri che definiscono metalli, oppure persone, oppure acque e così via.
Verso le 16 incontriamo un piccolo battello cinese che discende il fiume, con bandiera francese.
22 ottobre. Ore 6 si parte. Alla notte burrasca. A mezzogiorno visito una bella cittadina.. Gli abitanti sono molto gentili. In faccia alla cittadina bel bosco. Prima della città il primo battello a mulino. È ancorato proprio su una rapida. Interessante uso. Alla sera dormiamo poco lontano per il vento contrario, a Wu-ya-chen.
23 ottobre. Ore 6 si parte con bel tempo. La luna piena rischiara ancora. voglio verso le 11 scendere a terra e faccio col mio boy una passeggiata di 2 o 3 chilometri, ma nel fango ad un ruscello arrischio di affondare.
Un bambù mi aiuta data anche la solidità del suolo. alla sera torna il buon vento. oggi facciamo una ventina di miglia e forse più.
Alla sera verso le 17.30 vediamo una prima alta pagoda di cui segue uno schizzo.
24 ottobre. Ore 10 scendo a terra con il mio boy e visito un vecchio tempio magnifico. Alle 12¼ torno a bordo. Mi faccio regalare o compro 3 libretti buddisti. Si strappa una corda mentre io sono a terra come il dr. Legenda, e poi ancoriamo dopo la rapida. Il monte sacro consta di una serie di gradinate interrotte da cappelle piene di immagini antiche alcune – altre più moderne. Alcune molto espressive. Che peccato di non aver tempo di fotografare tutto – o almeno le cose più interessanti! Le solite divinità del pantheon buddista ma bene eseguite. Ancoriamo dopo la seconda rapida. Alle 18 il cuoco ci dice che una grossa giunca carica è naufragata sul passaggio e difatti due wu-pan tornano indietro a salvare il carico.
25 ottobre. Al mattino piove. alle 7 si parte.
Il tentativo di sorpassare la rapida Fu mien t’an non riesce che a metà.
Uno scoglio fa un buco nella nave, a destra. I bagagli tutti fuori.
In tre ore la riparazione è fatta e sorpassiamo altre due brutte rapide mentre la moglie del lao-pan col bambino vanno a bruciare denaro ed incenso.
E si passa. Stasera forse dormiremo a Shenchi chang.
Stamattina il giorno più freddo finora 18° gradi al mattino alle 7 e continua su per giù la stessa temperatura tutto il giorno.
Il boy ed il cuoco sopra uno scoglio perché sono scappati troppo presto, non si può far affidamento sopra di loro.
Il cuoco in compenso a mezzogiorno fa degli eccellenti pasticcini.
È un bravo cuoco.
Gli incidenti dell’altra giunca mentre la nostra è in riparazione.
26 ottobre – ore 6. Si parte senza incidenti e si attraversano bene molte piccole rapide. Si passa davanti a ridenti villaggi coi muri bianchi, i tetti di tegole diritti e molto sporgenti, coll’ossatura di legno ben visibile. Ricordano un po’ i villaggi della Svizzera e dell’alto Piemonte.
Alle 17 si traversa il fiume. Alla rapida Chü chu-t’an si rompe un cavo, si taglia l’altro per una falsa manovra e si rinuncia. La manovra è questa. una grossa corda a prua ci tira coi nostri 14 tiratori. Una seconda corda di lato serve di guida perché il timone è impotente di fronte alla velocità della corrente.
Ma bisogna tirare la prima non troppo presto altrimenti la corrente spinge sullo scoglio. Attracchiamo subito dopo la rapida a due o tre chilometri davanti a Fuchow che si estende proprio in faccia a noi. Oggi è il 32mo giorno di navigazione.
27 ottobre. Alle 8 arriviamo. Mr. W ha fretta e sono costretto a stare in barca un’ora. Meglio soli…? Interessanti le barche storte sull’affluente dell’Yang-tze che si chiama secondo la carta inglese K’ung t’an Kiang. Alle ore 10½ ricomincia il viaggio.
Nessun vortice e nessuna rapida meritevole di questo nome. Siamo ad acqua alta e tranquilla.
Il paesaggio è molto più bello che ad acqua bassa.
Dopo alcune rapide ed una corda troppo leggera strappata arriviamo a tre miglia di fronte a Ning-Shih Kiang ed attracchiamo ad una scogliera di fronte ad una forte rapida: differenza di livello 30-40 centimetri (alle ore 17½).
Tutta la rotta prevede una serie di lievi ondulazioni.
28 ottobre. Si traversa bene la lunga rapida. Mezz’ora per 200 metri. 30 tiratori extra. Alle nove davanti a Ning shih kiang. Un bellissimo ponte a tre archi E poco dopo ricominciano le rapide.
Non pericolose per la vita, ma difficili per il battello, che ad ogni momento rischia di andar contro gli scogli. Oggi si passano diverse rapide abbastanza violente, ma tutte con successo.
In due di esse siamo aiutati da 30 uomini extra (200 cash in tutto! per mezz’ora di trazione). Alla sera alle 17.30 ancoriamo. Tra due o tre giorni al più tardi a Chung-king!
29 ottobre. Ore 6 si parte, si rivede il sole e si sorpassa felicemente Chang-yeh t’an. Scendiamo a terra a nella speranza di trovarvi il telegrafo, ma vi è solo la posta. La città è bella e pulita, lo dice anche W. Le botteghe larghe e spaziose.
Gli abitanti ben vestiti. Risaliamo dopo tre miglia a piedi in battello. Un sole estivo. Il paesaggio oggi delizioso. Il tramonto bello come quelli dipinti dai giapponesi. Alla sera attracchiamo due miglia dopo Lo ch’i ch’en dove il lao-pan compra delle stuoie doppie di bambù a liste intrecciate [le stuoie 14 cents l’una cioè 30 centesimi 1 metro per 3] per il tetto dei marinai e dei tiratori.
Le stuoie sono imbottite di foglie di bambù. Compra pure un fascio di stoppa di bambù per calafatare la nave che fa acqua in diversi punti. Oggi violenti vortici e leggere rapide.
Magnifiche manovre esercitate dal battello che sostiene la corda. Mr. W. durante il giorno interviene per interrompere una rissa di due tiratori di un’altra giunca. Stupefatti, si separano.
30 ottobre. si parte alle 6.15. Alle 8 passiamo davanti a Ta hung Kiang. Oggi 16° centigradi ed una fitta nebbia. Stamattina si vedevano appena i tiratori. Ora alle 8 si intravede la riva opposta come una linea sfumata. Ricominicio la lettura di Marco Polo. Descrive le corde di bambù.
A mezzogiorno davanti a Mu-tung dove varano una grossa nave. Traversiamo il fiume e con un buon vento risaliamo a N. Ovest. Oggi passiamo Yeh-luo-tze-t’an formidabile per i vortici.
Alle 17 il dislivello non è grande ed ancoriamo poco dopo Ta-hsing-chiang. Alle 19. Una notte stellata splendida. Navighiamo di notte per un’ora.
31 Ottobre. Alle 6.5 si parte con un tempo primaverile magnifico; alle 7.30 arriviamo a Tang chin t’o dove c’è una cannoniera. Abbiamo prima passato felicemente con acqua tranquilla e buon vento il Tung lo hsien (Brass gong gorge).
Dopo a Ta-fo-sze un bellissimo budda dorato all’esterno altezza approssimativa 7 o 8 metri.
Alle 13 trovo il posto di dogana con un impiegato europeo.
Passiamo subito oltre.
Io scendo a terra ed oltrepassata una difficile scogliera che forma un porto naturale dove sono ancorate diverse barche.
Alle 14.30 incontro il signor Stenhouse: mi riceve molto cordialmente, e così Mr. W. Ma a quanto pare essi apprezzano il mio desiderio di essere solo e non ho fastidi. Egli accetta le mie carte e mi procura le sedie per Chang-tze. Sabato mattina partirò per Cheng-tu? L’arrivo a Chung King è davvero imponente.
Dapprima Chiang Pei Ting e poi la città – in collina – da lontano molto bella. Il primo rumore è familiare.
È il rumore dei calafati – come nel porto di Genova, che nella riva sinistra dietro largo molo naturale costruiscono e varano giunche. poi le lavandaie che con un corto bastone – una specie di pestello – lavano i loro panni di cotone.
L’occhio vede le reclame delle sigarette giapponesi per ogni angolo di case.
Poi tra le case cinesi, molte case europee con veranda abitate forse alcune da europei – altre da cinesi moderni?
1 Novembre. La notte ho dormito in battello alle 8 vado a combinare la partenza.
Faccio colazione in un caffè (the, sandwich, dolci salati 6 cents due persone) giro per la città – torno in battello alle 14. Alle 19 prima gita in sedia – a tre persone – è piacevole.
2 Novembre alle 6 piove, alle 7½ si parte.
I bagagli per una persona 80 libbre, ma divise in due pacchi di 40 lb. ciascuno = 24 kilogrammi.
Le migliori cose sono forse scatole giapponesi, verniciate, legate e sigillate.
Un principio splendido: archi di trionfo si susseguono lungo la via dando l’aspetto di un porticato di una sfilata…
Iscrizioni sulla roccia, la strada è abbastanza ben tenuta almeno finora.