I Camion arancioni sono rientrati in Italia
dopo sei mesi. Prima di tornare in officina
e in garage hanno compiuto un giro e una
sosta in Piazza Castello a Torino, i filmati dell’escursione lunga 30.000 km, sono
andati in onda sulla Rai-TV. È possibile
rivederli sul sito della Rai; sul sito di overland.org;
e su youtube.com/user/overlandorg
di Nino Grazzani
L’ultima, simbolica, tappa non poteva che concludersi nella principale piazza del capoluogo piemontese. Overland 6 ha seguito ancora un lungo percorso questa volta quasi tutto rigorosamente “in salita” (e quindi nei tornanti e nelle discese in ossequio all’Anno Internazionale della Montagna quale è stato il 2002).
Gli “arancioni” hanno compiuto una impegnativa spedizione ed ottenuto ancora una volta l’appoggio delle Nazioni Unite e della Fao (l’organizzazione è un’emanazione dell’Onu per l’alimentazione e la nutrizione della popolazione mondiale che ha sede com’è noto in Italia).
Gli itinerari a volte impervi, a volte complessi, non solo per motivi ambientali ma anche geopolitici, che la carovana realizza sono tutto meno che “viaggi avventura” fine a se stessi.
Certamente tecnica, ricerca, prove e collaudi fanno parte del programma inserito però in un’idea di fondo che è quella non solo di preservare l’ambiente e “goderlo” ma anche mettere meglio in evidenza chi ci abita e fare in modo, se possibile, che altri contribuiscano ad andare incontro a coloro i quali sono costretti a vivere, e spesso a sopravvivere, in condizioni particolari, estreme o disagiate.
Su strade e piste anche quest’anno sono andati i 4 ben noti Camion semi integrali Iveco tipo 330.30 AN-W 6 di serie.
Sul cassone sono stati semplicemente montati dei moduli tipo container adibiti a diversi usi e allestiti per le diverse esigenze: quelli per caricare le parti di ricambio e le attrezzature di officina, per le eventuali riparazioni di guasti durante il tragitto quelli per i generi alimentari, con relativa cisterna d’acqua, quelli per le cabine per il pernottamento e il soggiorno durante le pause e le soste.
Nulla a che vedere con camper tradizionali nemmeno quelli impropriamente definiti “Adventur 4×4”. I chilometri, circa 30.000, macinati quest’anno sono stati coperti quasi tutti in quota, lungo, a ridosso o attraverso le catene montuose dei paesi dell’adriatico e del Nord africa mediterraneo.
Mezzi e uomini sono stati sottoposti a ritmi molto intensi affrontando percorsi tra i più diversi con livelli di disagio anch’essi differenziati.
La partenza dei convogli è avvenuta a maggio, iniziando 1’attraversamento delle Regioni e zone montane della ex Jugoslavia, per poi “scendere”, dall’Albania, verso la Grecia e successivamente in Turchia, dove sino all’ultima settimana di luglio sono state effettuate diverse escursioni interne in regioni montane di media e alta quota.
Da qui, lungo le strade della regione di Bab al Hakwa (la Porta del Vento ad oltre 1200 metri s.l.m. – Ndr), gli uomini e le donne di Overland 6 hanno effettuato, camminando davvero “Sopra il Mondo”, il transito di Siria, Libano e Giordania.
Tra la fine di luglio e l’inizio di agosto hanno compiuto l’attraversamento del deserto egiziano e del Sahara libico dove in alcuni giorni si sono registrare temperature all’ombra attorno ai 60 gradi.
Dopo tre settimane di girovagare, tra piste e strade e le immense ed altrettanto vuote strade libiche, i mezzi ed il gruppo hanno raggiunto la Tunisia. Per chi ha percorso, come noi che scriviamo, le stesse strade c’è da dire che dopo Sabratha, verso l’Isola di Djerba sembra di essere in Svezia di dicembre, a livello climatico s’intende.
Ma tutto cambia se si ritorna verso il sud dell’Algeria per poi dirigersi verso Mauritania e Marocco. Anche questo un percorso proibito, da noi tentato due anni addietro sempre d’estate e poi interrotto dopo 300 km. E sull’Atlante che di giorno, per noi europei si torna a respirare). Gli arancioni dell’lveco hanno atteso ottobre per imbarcarsi sul traghetto dalla punta del Nord Africa e approdare a Gibilterra percorrendo, sempre in onore della montagna, le catene dell’Estremadura, dei Pirenei e delle Alpi marittime lungo Spagna e Francia per rientrare nel nostro paese.
Ai 330.30 AN-W 6 (che dalla prima edizione di Overland ad oggi hanno percorso complessivamente ben 4 volte la circonferenza del nostro pianeta e realizzato un totale di 900 giorni di viaggio) in questa edizione si sono aggiunti 3 mezzi staffetta e di appoggio, anch’essi rigorosamente Iveco: un pulmino 6 posti modello 40.10 WM da 103 cv e due Turbo Daily Combi 35.10 W 9 posti da 100 cv di potenza.
La camion carovana Iveco Overland 2002 è stata coordinata da Beppe Tenti, della Trekking International, con la partecipazione alle diverse fasi del viaggio di 59 persone tra autisti e tecnici italiani e stranieri. Nutrito il gruppo delle donne driver (14 in tutto) e di ben 5 paesi diversi. Della spedizione Overland 6 hanno fatto parte a turno anche 3 medici, una èquipe tv e un fotografo.