Questa è la Mappa de “LA NUOVA VIA DELLA SETA” che noi
abbiamo percorso. Presentata al MOA di Torino a giugno 2017.
Da Roma fino a ULAANBAATAR Km 10.487
Prefazione al GRANDE VIAGGIO in MONGOLIA
Ho viaggiato in Camper in 42 paesi in tutta Europa, Nord Africa, Medio Oriente, ed ex Repubbliche Sovietiche Asiatiche percorrendo oltre 370.000 km. Il mio viaggio più lungo (dove avevo sfiorato i 15.000 Km) fu nel 2014 a Samarcanda in Uzbekistan, con un gruppo di 13 camper guidati da Tonino Bianchin, presidente dell’associazione Camper Go di Roma.
Alla fine del 2017 ho incominciato a pensare al viaggio più laborioso e impegnativo della mia vita da camperista. Un’avventura iniziata nel 1987, che sommata a quella di campeggiatore con Tenda dal 1964 e Roulotte dal 1972 è arrivata quest’anno a ben 55 primavere di viaggi itineranti. Sicuramente la decisione finale si è concretizzata dopo aver conosciuto due grandi compagni di viaggio Tommaso Navarra e sua moglie Lia Catalano. Tommaso è un organizzatore preciso e pignolo che riesce a progettare un viaggio così impegnativo nei minimi particolari.
Ha alle spalle una lunga esperienza di organizzatore di viaggi, con e senza camper. Lia gentilissima e premurosa, sempre cordiale, è una bravissima cuoca.
Era importante oltre che studiare il viaggio in Mongolia con l’aiuto della guida “Mongolia” della Lonely Planet, e la Mappa “Mongolei” della Reise, avere poi sul posto un’Agenzia che organizzasse tutte le uscite in fuoristrada lungo le piste dell’altopiano mongolo. Dopo aver vagliato varie proposte con Tommaso, e un grande lavoro sul Web ho trovato a Ulaanbaatar la più vecchia Agenzia che opera dal 1954, la “Juulchin Tourism Corporation of Mongolia” della dottoressa Bolortuya.N, laureata all’Università di Mosca. Con la quale La mia Compagna Alina Oliynychenko ha potuto comunicare con lei per due mesi, definendo l’itinerario progettato da Tommaso, grazie alla sua conoscenza della lingua russa e a WhatsApp. Ci siamo documentati anche su alcuni viaggi fatti in camper dall’amico Andrea Cobianchi di Parma nel 2011 e da Aldo Curaro nel 2017.
Partiti da Roma il 2 giugno, con largo anticipo, perché dovevo acquistare a Padova dall’importatore del camper, il vetro della porta scorrevole ed ho dovuto ordinarlo perché non era disponibile.
Ma abbiamo scelto anche per fare un po’ di relax prima del grande viaggio.
Tornati il 1 settembre dopo 92 giorni e 25.000 Km.
Incontro dei 3 equipaggi a Trieste la sera del
6 giugno 2018 alle ore 21 circa, lì troviamo Tommaso e Lia più tardi arriverà il terzo equipaggio, Renato e Marina. Attacchiamo gli adesivi del viaggio facciamo due chiacchiere, poi tutti a nanna. Sosta notturna al Porto turistico di Trieste a poche centinaia di metri dal centro e da Piazza dell’Unità d’Italia.
di Luciano Tancredi
Partenza da Trieste il 7 giugno 2018. Sosta pranzo a Sormás, Zala, in Ungheria. Acquisto della vignetta ungherese per le autostrade a 25 €. Già conoscevamo il posto c’eravamo fermati lo scorso anno sempre per acquistare la vignetta. Arrivo a Galgahéviz in Ungheria, Visitiamo la chiesa Cattolica con sacerdote tecnologico, e grandi schermi con preghiere. Sosta notturna. Durante il viaggio quando era possibile ho inviato dei comunicati agli amici di AdPRadio, che venivano trasmessi in diretta. Questo è il 1° del 7 giugno 2018, per riascoltarlo clicca sotto:
8 Giugno – Entrati in Ucraina facciamo il primo gasolio a 0,90 € al litro. Arriviamo a Skole, Ucraina Lia non si sente bene e ha dei forti dolori al collo e alle gambe, che non gli passano, così decidiamo di cercare un medico e ci rechiamo al pronto soccorso in ospedale.
Alina fa da interprete e il medico dopo una rapida visita (si tratta di una forte sciatalgia, con pressione molto bassa) gli consegna una bustina con delle pillole bianche grandi come la cardioaspirina, Lia ne prende 2 sotto la lingua e il medico le raccomanda tornati al camper di bere un Cognac. Rimaniamo sorpresi ma così seguiamo il suo consiglio.
Dopo poco più di mezz’ora Lia è praticamente guarita, non ha più alcun dolore.
Da quel momento per noi il medico sarà “lo Sciamano”.
Lia si sente talmente bene che decidiamo di andare a cena fuori, così troviamo un Hotel Ristorante che ci ospiterà anche per la notte.
9 giugno – Partiamo per Kiev. La strada è molto buona, solo vicino a Zytomir per 5 Km è sconnessa. A Goshcha, Rovno Ucraina. Acquistiamo pane e verdure, incontriamo dei contadini che usano ancora grandi carri trainati dai cavalli, per il trasporto e i lavori nei campi.
Arriviamo a Kiev alle 19,15 e passeggiando lungo il fiume Dnipro ceniamo nel ristorante greco “La Taverna”. Sosta notturna in un comodo parcheggio sotto casa di Oleg.
10 Giugno – Con Oleg (il figlio di Alina) che ha un comodo Van Volkswagen, visitiamo tutta la città di Kiev. Il Kyevo Pečers’ka Lavra, il più grande santuario Ortodosso della città con i monaci santi mummificati.
Visitiamo il Museo della seconda Guerra Mondiale. La parte dedicata agli eccidi del periodo nazista, fa venire la pelle d’oca.
Ci sono cose delle quali avevo letto, ma mai viste con i miei occhi; guanti per signora realizzati con la pelle degli ebrei ucraini, con accanto una saponetta fatta con esseri umani.
C’è una macchina trita ossa umane per fare concime per l’agricoltura. Sostiamo per la seconda notte sotto casa di Oleg. Questo è il 2° comunicato del 10 giugno 2018 (trasmesso da AdPRadio in diretta), per riascoltarlo clicca sotto:
11 Giugno – Pranziamo a Nizhyns’kyi, il GPS ci fa percorrere in Ucraina una strada dissestata. Entriamo in Russia a Rylsk molto tardi e con difficoltà riusciamo a trovare un posto per dormire e tutta la notte veniamo ogni ora e mezza disturbati dalla polizia che continua a chiederci cosa stiamo facendo. Qui Alina bravissima quasi insultando un poliziotto gli chiede il nome e grado. Così non ci hanno più disturbato. Dormiamo a Rylsk.
12 Giugno – Rylsk, (Oblast’ di Kursk, Russia) Sosta notturna a Usmanskoye, (Tir Park sulla avtodoroga. M115).
13 Giugno – La mattina Tommaso chiede ad Alina di trovare un meccanico sul Web che gli possa controllare il camper che inizia ad avere problemi di alimentazione. Proviamo a cercare anche lungo la strada, ci indicano un privato che purtroppo non fa più questo lavoro. Ci fermiamo poi a dormire a Saratov (Russia) dopo aver trovato sul Web un’officina autorizzata e. Alle 20 sosta notturna vicino all’aeroporto, nel parcheggio della Mercedes, dove Tommaso farà l’indomani il primo controllo del suo euro 6. La sera approfittiamo per fare una prima passeggiata per vedere dall’alto la città tutta illuminata, che ha il più grande porto fluviale sul Volga.
14 Giugno – Saratov gentilissimi alla Mercedes ci mettono a disposizione sia all’andata che al ritorno due taxi per andare a visitare il centro storico sul Volga, dove lungo la strada vediamo anche la casa della famiglia dell’attore d’origine russa Peter Ustinov. Visitiamo la Cattedrale della divinità Santa. Pranziamo fuori al parcheggio della Mercedes, dove arriva una gentilissima dipendente che ci offre del cibo locale. Mentre aspettiamo il mezzo di Tommaso, approfitto anche per lavare il mio camper. Ci riforniamo d’acqua e svuotiamo i WC.
Le origini della città risalgono ai tempi della penetrazione russa nel basso Volga, verso la fine del secolo XVI; in quello scorcio di secolo furono fondate molte fortezze, divenute importanti città: Caricyn (la futura prima Stalingrado, poi Volgograd), Samara e appunto, nel 1590 Saratov.
Il nome deriva dalle parole turche San Taw, montagna gialla. La città, che dal 1797 al 1928 è stata capoluogo della Gubernija di Saratov, è stata sede di una fiorente comunità tedesca. Durante la guerra tutti gli abitanti furono deportati in Kazakistan per ordine di Stalin.
Nel 1870 Saratov venne raggiunta dalla ferrovia Rjazano-Ural’skaja. Per 39 anni ha funzionato il traghetto che garantiva il trasporto dei vagoni attraverso il Volga. La città di Saratov ha tre ponti per l’attraversamento del Volga, uno ferroviario del 1935 e due automobilistici, il ponte Saratovskij del 1965 che collega la città con la città di Èngel’s e il Nuovo ponte Saratovskij del 2009.
Durante la seconda Guerra Mondiale da Saratov passava la ferrovia per il trasporto delle truppe, delle munizioni e di altri merci verso la città assediata di Stalingrado. La città è un’importante nodo di comunicazioni terrestri, aeree e fluviali.
Acquistiamo miele lungo la P228. Sostiamo presso un Tir Park con 100 rubli a Syzran’, Oblast’ di Samara, Russia. Ceniamo in una trattoria con 12 € a coppia.
15 Giugno – Zasviyazh’ye, Oblast’ di Ul’janovsk, Russia. Abbiamo dormito davanti alla Mercedes, dopo che Tommaso aveva fatto il 2° controllo. Abbiamo approfittato per fare un po’ di spesa, le signore hanno tutto il tempo per andare dal parrucchiere.
Dormiamo alla Mercedes di Ul’janovsk. (2° guasto). Questo è il 3° comunicato del 15 giugno 2018 (trasmesso da AdPRadio in diretta), per riascoltarlo clicca sotto:
16 Giugno - Ul’janovsk, Abbiamo visitato la città natale di Lenin, dove è possibile vedere le due case abitate dal padre della rivoluzione. Una sola per adesso è visitabile all’interno, con gli arredi originali. Alina parla con una donna e la convince a dare un’occhiata e fare delle fotografie, alla seconda casa che è in restauro.
Fuori oltre al Museo e al Memoriale dedicato a lui e alla rivoluzione d’ottobre, ci sono delle statue di bambini “i pionieri”. Il tutto ricorda con pulizia e dignità il periodo sovietico.
Volevamo visitare il Museo dell’automobile della Fiat di Togliatti (in russo: Тольятти) Tol’jatti; che è presente in
Russia fin dal 1912. Purtroppo era chiuso.
Piccolo imprevisto, urto con il ginocchio alla chiave d’avviamento che si spezza e rimane incastrata nella serratura. Superato il primo momento di panico, prendo delle pinzette da sopracciglia e riesco a sfilare il troncone di chiave. La seconda chiave in dotazione al ducato non ha la parte elettronica per l’avviamento, comunque la inserisco e con l’aiuto di Tommaso mettiamo in moto tenendo vicina la parte elettronica che non si è danneggiata.
Per fortuna ho dietro il guscio della vecchia chiave elettronica che avevo danneggiato anni fa e più tardi di due chiavi rotte ne faccio una come nuova. Giriamo un po’ per trovare un posto per passare la notte, ma non è semplice con i mondiali di calcio non ti fanno fermare nei parcheggi vicino gli Hotel.
La sera sostiamo a Togliatti nel parcheggio vicino allo yacht Club.
17 Giugno – A Samara (in russo: Самара) non riusciamo a raggiungere lo stadio di calcio, quel giorno giocherà il Costarica contro la Serbia. Eravamo curiosi di vedere da vicino l’atmosfera dell’avvenimento, ma non fanno passare se non hai il biglietto. È una città sotto assedio piena di giovani poliziotti. Le vie principali sono tutte ripulite, ma basta andare in quelle meno frequentate e trovare condomini trascurati.
La città dal 27 gennaio 1935 al 25 gennaio 1990 era chiamata Kujbyšev (in russo: Ку́йбышев), in onore del rivoluzionario sovietico Valerian Vladimirovič Kujbyšev, è la sesta città più grande della Russia con oltre 1.160mila abitanti. Durante la II Guerra Mondiale doveva diventare la nuova capitale dell’Unione Sovietica, se i nazisti avessero occupato Mosca. Vi fu traferito il governo e le ambasciate.
Abbiamo visitato il bunker di Stalin, fino ai primi anni del 1990 non se ne conosceva l’esistenza. Era in pratica mimetizzato sotto dei palazzi in un normale quartiere popolare. Fu costruito a 37 metri di profondità da 600 operai della metropolitana di Mosca, in soli nove mesi e inaugurato il 12 novembre del 1942. E’ costituito da nove piani con due rampe di scale una delle quali d’emergenza. Con porte blindate in acciaio a prova di gas, le persone rifugiate potevano resistere per mesi, per l’epoca era a prova di attacco aereo.
Visitiamo il monastero Iversky fondato nel 1850, ospitò fino a 500 monache nel 1925. Quando fu chiuso e trasformato in fabbrica di scarpe e abitazioni per i dipendenti della vicina fabbrica di birra Žhiguly. Che abbiamo visitato. Passeggiando lungo il Volga vediamo delle spiagge lunghissime sembra di essere al mare. Passiamo la notte al parcheggio Bus dei tifosi di Samara.
La città è situata sulla riva sinistra del fiume Volga, che funge come suo confine per la parte occidentale. Il confine a nord è delimitato dalle colline Sokol’i e dalla steppa nella parte est e sud. La vita degli abitanti di Samara è sempre stata caratterizzata dalla presenza del fiume Volga, che non ha solamente offerto un’intensa attività commerciale verso le altre città della Russia, ma ha anche giocato un ruolo fondamentale per quanto riguarda il turismo, grazie all’ottimo colpo d’occhio offerto dal luogo.
Qui tra l’altro prima della II Guerra Mondiale è iniziata la produzione di materiali elettrici; materiale d’aviazione; velivoli; costruzione di gru; e in seguito di veicoli aerospaziali, satelliti e vari servizi spaziali, prodotti chimici. Poi la lavorazione ed estrazione di gas e petrolio; cioccolata; la Vodka Rodnik; e un’industria alimentare.
Qui inutilmente cerchiamo di fare mettere alla posta il timbro sui documenti avuti in frontiera del camper, in occasione delle manifestazioni calcistiche hanno sospeso questo servizio.
Ci invitano a effettuarlo presso un posto di polizia, ci proviamo senza riuscirci si sono trasferiti.
18 Giugno – Ufa Oblast’ di Orenburg, Russia. Strada M5 sosta per cercare l’acqua. Sosta in un Tir Park nella Repubblica della Baschiria, qui la brava Alina concorda una sosta per 50 rubli (0,68 €) a camper. Lungo la strada ci riforniamo di Gas, oggi è stata una tappa di 470 Km. Il posto è discreto e ceniamo all’aperto contornati da cuccioli di cane. Questo è il 4° comunicato del 18 giugno 2018 (trasmesso da AdPRadio in diretta), per riascoltarlo clicca sotto:
19 Giugno – Prima di fermarci facciamo acquisti nello spaccio aziendale di un immenso stabilimento per la lavorazione della carne a Kopejsk, Oblast’ di Čeljabinsk Russia. Ci fermiamo per la 3° visita alla Mercedes. Tommaso si trasforma da capogruppo in cuoco e prepara una grigliata. Dormiamo gratis in uno dei “diventati” nostri” PS Mercedes”.
20 Giugno – Kopejsk, anche qui la Mercedes ci fornisce gratis i taxi per andare a visitare la vicina Čeljabinsk (in russo: Челя́бинск). Ci lasciano sulla piazza principale, facciamo due passi aspettando i nostri amici. Notiamo il teatro della gioventù, entriamo e lo visitiamo. C’è uno dei tanti spettacoli di giovani, la ragazza che ci accompagna è incuriosita perché veniamo dall’Italia.
Ci presenta la Direttrice, una bella donna ex attrice, la Sig.ra Galina Bratischeva, che parla un po’ d’italiano. E’ venuta varie volte in Italia e conosce il Teatro San Carlo di Napoli. Ci accoglie nel suo ufficio come vecchi amici, ci offre del tè, in preziosissime tazze di porcellana illustrandoci l’attività del teatro che ha un vasto programma che dura per 11 mesi. Uscendo passeggiamo nella zona pedonale lungo quello che rimane dell’antica piccola città. Profondamente trasformata e cresciuta durante la II Guerra Mondiale (per la distanza da Mosca 1.981 Km), vi furono trasferiti diversi complessi industriali per la produzione dei carri armati T-34 e dei lanciarazzi Katjuša, e divenne nota come “Tankograd” (la città dei carri armati).
Ogni tanto ci telefona l’amico Tommaso che è rimasto alla Mercedes, per avere l’aiuto di Alina (padrona della lingua), con i meccanici. Visitiamo una piccola Moschea, arriviamo vicino al fiume dove in Truda Ulitsa davanti alla Filarmonica. Si avvicina Alessandro incuriosito sentendoci parlare italiano, sul momento non capiamo, ad Alina dice di essere il responsabile di una polizia privata e si offre come cicerone. Ci fa visitare l’interno del Teatro dell’Opera che è in stile classicheggiante. Sulle pareti stucchi con le immagini dei grandi compositori Europei tra i quali il nostro Giuseppe Verdi. Nel foyer c’è anche un’interessante mostra di pittura giapponese.
Subito dopo ci trasferiamo e visitiamo la sala da concerti con un grandissimo organo che la Direttrice orgogliosamente ci dice che le è stato donato dal Presidente Putin in persona. Lungo la strada vediamo il luogo dove, il 15 febbraio del 2013 intorno alle ore 9.20 cadde un meteorite nella zona causando un migliaio di feriti, con la rottura di 200.000 m² di vetri causata dall’onda d’urto. Oggi in quel luogo è stato costruito un moderno palazzo in vetro. Proseguiamo per il Tempio Sacro della Santissima Trinità, ricco di Icone all’interno. Sosta a Kurgan in un Tir Park.
21 Giugno – Lunghissima tappa di 568 Km, come sempre quelle che i russi chiamano Avtodoroga (Autostrada) spesso è a due corsie, quando il fondo è buono, si cammina velocemente. Arriviamo in prossimità di Malinovka sulla E30-P402 sostiamo in un Tir Park. Dove dopo un aperitivo siamo costretti invasi dalle zanzare a ritornare nei nostri camper, per dormire prima ne ho dovuto uccide almeno 60.
22 Giugno – Sosta notturna sulla Baykal avtodoroga M51, vicino a Barabinsk. Incontriamo una famiglia francese con 2 figli che stanno facendo un anno sabatico in viaggio. Approfittiamo di una doccia seria nella Toilette per camionisti. Costa 150 rubli (2,04 €) per mezz’ora di acqua calda, ma una persona alla volta. Ceniamo ottimamente nel ristorante del Tir Park, dove i nostri amici si fanno una partita a burraco. Sostiamo per la notte con 100 rubli (1,36 €) a camper.
23 Giugno – Novosibirsk, (in russo: Новосиби́рская) Oblast’ di Novosibirsk, Russia. il mattino visitiamo la città, dove c’è, il Teatro dell’Opera dicono più grande del mondo, (Purtroppo non possiamo visitarlo perché lo stanno allestendo per i 120 anni della fondazione della città). Si trova su un’immensa piazza con tante statue che ricordano la rivoluzione e la guerra patriottica. Entriamo in una boutique del cioccolato e ci concediamo un assaggio. Ci trasferiamo in una zona periferica per visitare il Museo dei Treni della Transiberiana, sono le 17 e sta chiudendo. Alina come sempre è molto convincente, parla per 10 minuti con il personale, li persuade e ci lasciano entrare.
E’ un Museo all’aperto su binari morti, ci sono i primi locomotori e vagoni della Transiberiana, tutti ben conservati, ci passiamo un paio di ore. Cercando il posto dove sostare, ci fermiamo a fare un po’ di spesa nel più diffuso dei supermercati russi della catena Lenta (in russo: Лентa).
Dormiamo sul porto lungo il fiume Ob’, dove in un primo momento non volevano farci entrare, come sempre Alina si rivela importante e indispensabile per trattare la sosta e poter parlare con tutti per chiedere informazioni. Qui in Siberia è difficile incontrare persone che conoscano altre lingue oltre al russo al baskyrio il tataro e/o altre lingue delle Repubbliche della Federazione russa.
24 Giugno – Ačinsk (in russo: Ачинск) Territorio di Krasnojarsk, Russia. Oggi grazie a Dio le strade sono buone e percorriamo una delle tappe più lunghe 628 Km senza problemi. Ci fermiamo a pranzo lungo il fiume Ob’ a Kemerovo. La sera sostiamo in un Tir Park tranquillo e, acquistiamo alimenti. Paghiamo i soliti 100 rubli.
Cerchiamo un posto, dove mangiare. Ci sono diversi ristoranti ma anche una grande polvere che ci investe mentre camminiamo. Il cibo in Russia è abbastanza ripetitivo, ceniamo discretamente, come sempre con pochi rubli. La notte farà per la prima volta molto caldo oltre 25°.
25 Giugno – Arriviamo a Tinskoy, Territorio di Krasnojarsk, Russia. La sera lungo la avtodoroga M53 di fianco ad un ristorante dove ceniamo, e dormiamo gratis.
Vicino a noi c’è una festa di diploma di alcuni studenti, con i quali parliamo. Qui come in Ucraina la festa di Diploma è molto importante, e i giovani specialmente le ragazze sono molto eleganti. I nostri amici giocano a burraco. Questo è il 5° comunicato del 25 giugno 2018 (trasmesso da AdPRadio in diretta), per riascoltarlo clicca sotto:
26 Giugno – Partiamo da Tinskoy, Qui la mattina mentre ci riforniamo d’acqua e laviamo della biancheria, si avvicina un uomo Alessandro e quando Alina gli dice di essere Ucraina, iniziano a parlare in ucraino e le dice di essere cittadino russo di origine ucraina. I genitori erano stati obbligati a trasferirsi in questo paese dai sovietici durante lo stalinismo. Ha chiesto ad Alina come si vive in Ucraina dove lui ha già una sorella.
E’ preoccupato perché da quando nel 2014 c’è la guerra di confine tra Russia e Ucraina, in questa zona si aggirano bande di russi che prelevano da casa la gente che sparisce solo perché è di origine ucraina.
Le strade sono bellissime tranne qualche piccolo tratto di 3-6 Km in rifacimento. Nuova sosta per acquistare miele lungo la strada M53. Nižneudinsk, Oblast’ di Irkutsk, Russia. Pranziamo vicino al fiume Ada, vediamo i locali che fanno il bagno. Così Alina e Tommaso approfittano anche loro per un bagno ristoratore, (io preferisco preparare due penne all’arrabbiata) facciamo anche il bucato. La sera abbiamo dormito al porto.
27 Giugno – Sosta caffè lungo la strada M53 ore 13,23 vicino al monumento ai Mammut. Andiamo alla Mercedes di Irkutsk, Tommaso ha di nuovo problemi con l’euro 6. Pranziamo lì nel parcheggio dell’officina, poi visitiamo la città. Partiamo in direzione del Lago Bajkal a Kultuk, Oblast’ di Irkutsk, Russia. Ceniamo al ristorante, dove dormiremo gratis con vista sul Lago Bajkal. Purtroppo il parcheggio è 50 metri dalla Transiberiana che ci coccolerà tutta la notte con il passaggio di decine di treni.
28 Giugno – Partenza direzione Ulan – Ude con sosta pranzo al Monastero Ortodosso di Alexander Syväriläinen dove il monaco visse in solitudine dal 1484, sul Lago Bajkal (in russo: о́зеро Байка́л, in ozero: Bajkal). Qui fu eretta una chiesa in legno della Santissima Trinità. La storia del monastero è stata sempre travagliata, fu costruito in legno poi in pietra gli svedesi lo bruciarono tre volte nel 1613, 1615 e 1618.
La ricostruzione fu già completata nel 1620. Da allora, il Monastero è stato il centro spirituale della Russia nord-occidentale. Nel 1670 fu eretto un edificio a due piani per i monaci. Nel 1695 fu costruita una chiesa trinitaria rocciosa al posto della prima e nel 1718 a nord fu costruita una chiesa in pietra di Ioann Damaskin. Nel 1918, i bolscevichi uccisero i monaci e depredarono il monastero. Che fu trasformato in un campo di concentramento, noto con il nome di Svirlag. Nel 1953, il campo fu trasformato in un ospedale psichiatrico per pazienti incurabili. Negli anni ’70, il Monastero della Trinità fu rinnovato e alcune delle strutture più antiche furono rimosse. Oggi lo sta restaurando una ditta ucraina. Arriviamo a Ulan – Ude (russo: Улан-Удэ) Repubblica di Buriazia, Russia. Non è facile arrivare al Monastero Datsan “Rinpoche Bagsha” a Lysaya Gora, i nostri GPS per quelle stradine bianche non ci sono d’aiuto.
Ci fermiamo a chiedere informazioni e una gentilissima giovane donna ci accompagna con la sua macchina. Finalmente arriviamo alle ore 17. Partecipiamo ad una cerimonia, buddista che registro, (clicca per ascoltarla) non potendo fare riprese.
Mentre lo visitiamo, notiamo una dozzina di Camper cinesi che vanno da Pechino a Mosca. La sera i camperisti cinesi si scatenano a fotografare sia noi che i nostri camper. Alcuni sono dei gran bei camper, non più lunghi di 6 metri simili a quelli di europei, ma con soluzioni all’americana estensibili: sul lato sinistro e posteriore. Guardandoli attentamente alcuni sono con meccanica Iveco, con il marchio di fabbrica PLA molto conosciuto in Italia, di Pier Luigi Alinari noto costruttore della Toscana. Chiediamo il prezzo, costano oltre 100mila €.
29 Giugno – Visitiamo la città di Ulan – Ude, scendiamo in centro con la Marshrutka 97 così si chiamano i mini/bus in Russia. Ci facciamo un giro per il centro storico utilizzando la guida Lonely Planet di Tommaso.
La statua della grande testa di Lenin è imponente, sembra sia la più grande di tutta la Russia.
Poi visitiamo il Museo di Storia, già si notava dalle persone che incontravamo quale fosse la prevalenza della gente locale con lineamenti mongoli, ma nel museo con la storia della città è più evidente quali siano gli autoctoni di questa zona.
Sopra al Monastero Lysaya Gora, Repubblica di Buriazia, Russia. La città È anche un importante snodo ferroviario, snodo della Transiberiana e della Transmongolica.
Nel pomeriggio ci rechiamo al Museo etnografico di Ulan – Ude che è all’aperto, situato nel villaggio di Berezovka, a 8 Km dalla città. E’ dedicato ai popoli della Transbaikalia. Grande circa 37 ettari, con più di 40 interessanti case chiese e una straordinaria esposizione di 11.000 pezzi. Sicuramente uno dei più grandi complessi della Russia. La sera sostiamo davanti all’ingresso del complesso museale.
30 Giugno – Arriviamo alla frontiera Russia – Mongolia alle ore 18,05 ci terranno fermi circa 2 ore, come fanno sempre alle frontiere i russi. Entreremo in Mongolia alle 23,45 dopo aver percorso 10.117 Km da Roma. Cambiamo 200 € in moneta mongola ci danno 566.000 Tugrik. Dopo aver avuto l’autorizzazione dalla polizia, decidiamo di dormire in frontiera, lato Mongolia.