Tre donne in Iran?
Con tanti posti da visitare perchè
andate proprio in Iran?
Che c’è da vedere in Iran?
Ma chi ve lo fa fare?
Con quello che succede
adesso andate in Iran?
di Simona Ceccarini
Queste sono state le reazioni, domande e perplessità piu’ frequenti una volta comunicato ai nostri familiari ed amici che insieme ad altre 2 amiche avevamo deciso di fare questo Viaggio di circa 15 giorni in Iran approfittando delle ferie di fine anno. Sottolineo la parola Viaggio perchè ritengo che una cosa sia la Vacanza e uno il viaggio.
In questo caso la nostra esperienza è stata davvero un viaggio nel tempo, in un’altra cultura, nella storia passata e contemporanea di un paese con una civiltà e una storia antichissima liberandoci di molti pregiudizi riguardanti il Paese e il popolo iraniano, che ci ha offerto uno spaccato di vita e di una società che troppo spesso non trova spazio nelle pagine dei giornali e in televisione, anzi mai come in questa occasione consiglierei di fare un breve ripasso di storia prima di partire, leggere articoli o libri di qualche autore iraniano contemporaneo o al limite vedere anche il bellissimo cartone animato Persepolis di M. Satrapi!
Ed è proprio conoscendo la loro storia che si potrà godere al meglio del viaggio, senza rischi, evitando atteggiamenti da turista distratto o incapace di adattarsi alle cultura locale, imparando a rispettare anche le restrizioni attuali imposte dal governo.
Rinunciando in partenza a capire o immaginare la loro applicabilità nel nostro mondo e nelle nostre vite.
Sappiate che dalla rivoluzione islamica del 1979 che ha rovesciato lo Scià Reza Pahalavi, in Iran vige un rigido rispetto del regolamento islamico.
Tanto che l’immagine dell’ayatollah Kohmeini, a capo della rivoluzione, è presente su murales e con propagande varie, forse anche di più di quella di Che Guevara a Cuba!
Il tempo in questo senso sembra quasi essersi fermato all’epoca della rivoluzione.
Lo si nota osservando le moto e macchine che circolano (ad es. le vecchie Prinz, BMW, Dyane o Renault 5, nonchè le Paykan iraniane degne più che altro dei cartoni animati dei Flinstones).
Oppure gli accessori ed arredi di alberghi e negozi, con tanti pezzi anni ‘70 molto vintage e bellissimi mobili di design anni ‘70 abbandonati nei sottoscala dei palazzi dell’ultimo Scià!
Dalla rivoluzione le norme islamiche impongono alle donne, anche straniere, di girare con il capo coperto (es. Pashime, foulard, Hejab con toni non troppo accesi), abiti non aderenti, lunghi, capi morbidi che coprano almeno i fianchi, trucco non vistoso, braccia e gambe coperte.
I controlli sono molto diffusi perciò non è il caso di provare a fare le furbe! Consigliamo alle donne di rassegnarsi, attrezzarsi con un abbigliamento consono, lasciare a casa il vestitino carino che tanto ci piace e attenersi a questo protocollo, e non ultimo per importanza, per non attirare troppi sguardi, evitare anche di fumare per strada.
Nonostante tutto le donne iraniane, almeno nelle città, cercano discretamente di manifestare la loro femminilità con makeup curatissmi, frangette appena uscite dal parrucchiere, pashmine o foulard più eleganti.
Noi, dopo lo choc iniziale, ci siamo calate talmente in questo ruolo che una volta indossato il Maqna’e, il tipico velo monacale scuro chiuso sotto il mento, sicuramente più pratico delle pashmine portate da casa, siamo sempre state scambiate per iraniane o almeno oriunde iraniane.
Qualche vantaggio lo abbiamo avuto siamo passate inosservate, il che è sicuramente utile passeggiando per la strada, nei bazar o nelle moschee e una volta scoperta la nostra identità abbiamo suscitato sicuramente una maggiore curiosità fra i locali!
Anche coloro che nel viaggio cercano occasioni per divertirsi nei locali o godersi la vita notturna è meglio che si rassegnino, il paese non offre molto da questo punto di vista, al massimo si può trascorrere qualche ora in una sala da tè fumando le pipe ad acqua o in un ristorante ascoltando la loro musica tradizionale, ovviamente senza alzare il gomito, perchè il consumo di alcool nei locali pubblici non è consentito!
Se proprio avete voglia di vedere posti più occidentali vi consigliamo di fare un giro per i quartieri armeni nelle 2 città principali, Teheran e Isfahan, dove si percepisce una minore tradizione islamica e dove, scusate se è poco, il caffè e il cappuccino sono decisamente più buoni che altrove.
Caffè e sigarette? Se fumate e avete una marca di sigarette preferita, vi consigliamo di farne una scorta dall’Italia, perchè a seguito dell’embargo le marche disponibili sono poche.
Detto ciò, avrete però dal popolo iraniano delle bellissime e piacevoli sorprese, noi siamo rimaste colpite dalla loro disponibilità, ospitalità, educazione e pacatezza, curiosità di parlare e confrontarsi con i turisti, voglia di esercitare un pò il loro inglese (specie i giovani) e una complicità speciale che abbiamo sempre percepito nei nostri confronti da parte delle donne e non ultimo, toni di voce estremamente sommessi e pacati, più facilmente immaginabili in Scandinavia che non in Medio Oriente!
Potrebbe addirittura capitarvi, come è successo a noi in un villaggio, di essere invitate a pranzare con loro in occasione di una festività religiosa e devo dire che è stata un’esperienza davvero indimenticabile che rimetterà in discussione alcuni pregiudizi avuti alla partenza.
Inoltre non essendoci un grande afflusso di turismo si potranno visitare i musei, moschee e siti archeologici nella maniera migliore, con calma, con un’atmosfera quasi surreale in alcuni posti.
Tipo Persepoli, senza correre il rischio di litigare per l’ultimo scatto fotografico con il solito giapponese di turno o attendere ore che le persone si spostino per effettuare le foto da cartolina!
In Iran troverete spunti di viaggio molto diversi e molte località già iscritte nelle liste del patrimonio UNESCO, siti archeologici antichissimi a partire dagli Assiri fino a quelli dell’impero persiano, antichi villaggi costruiti con il fango, palazzi e moschee usciti dalle fiabe delle Mille e una notte, bazar labirintici, deserti, montagne e altopiani maestosi, percorsi di trekking e addirittura piste da sci appena fuori Teheran.
Il nostro tour di circa 15 giorni è iniziato dalla capitale Teheran e si è concentrato principalmente nell’Iran Centrale (Shiraz siti di Persepoli, Pasargade e Naghs-eRostam, Yazd il sito zoroastriano di ChakChak, Isfahan, Kashan, i villaggi di Abarqu, Meybod, Karanaq, Abyaneh, Nai’n e il deserto di Garmeh) con una tappa anche nella parte Sud Occidentale del Paese, nei dintorni di Ahwaz (siti acamendi e ziggurat di Choqazambil e Susa).
Si è chiuso nuovamente su Teheran, dove ci siamo mosse usando anche taxi e mezzi pubblici.
Il biglietto costa 2000 Rials ovvero 0.15 euro, e l’esperienza è davvero unica! Visto che sia bus che metropolitana hanno vagoni e spazi riservati alle sole donne!
A proposito secondo noi la metropolitana di Roma è ancora una delle più sporche mai viste!)
Durante il nostro viaggio abbiamo incrociato sia gruppi organizzati, sia tanti viaggiatori indipendenti, anche famiglie e persone anziane, e possiamo confermare che nel nostro tragitto non ci siamo imbattute in problemi di sicurezza, episodi di criminalità contro i turisti e in particolare verso le donne, inoltre c’è una massiccia presenza delle forze dell’ordine, anche con posti di blocco lungo le strade.
Esistono aree maggiormente a rischio ma che sono ben segnalate all’interno delle guide (ad esempio quelle a ridosso dei confini afghani o pakistani).
TEHERAN (2 giorni) Da non perdere il Museo Archeologico Nazionale, il Museo dei Gioielli (dove vedrete dei gioielli davvero unici al mondo). I palazzi nel centro di Teheran dove risiedevano gli Scià e le dinastie regnanti: Palazzo Golestan (dinastia qagiara).
Altri Musei interessanti sono il Museo Reza Abbasi e quello del Tappeto Persiano (decisamente meglio vedere queste opere d’arte, piuttosto che farsi prendere in ostaggio dai soliti venditori di tappeti per l’esibizione di tutti i loro manufatti!) e quello del Vetro e della Ceramica, allestito in una bella palazzina d’epoca qagiara, vicino al palazzo Golestan. Vale inoltre la pena passare davanti la vecchia ambasciata americana per osservare tutti i Murales realizzati sui muri esterni (evitando però di fotografarli!).
Per distrarsi, riposarsi un po’ e respirare un’area meno inquinata di quella che avvolge perennemente Teheran, consiglierei di passeggiare nei loro parchi (es Park e-Shahr, E-Laleh) e giardini, curatissimi, dove poter osservare la gente comune o prendere il tè (vedi Park E-Shahr).
Se si ha tempo merita di essere visitata la zona a nord di Teheran, a ridosso delle imponenti montagne che la circondano, dove ci sono altri 2 complessi della dinastia Pahlavi e che vale la pena di vedere: Complesso Sad’Abad (residenza estiva dello Scià) e il complesso Niyavaran (ultima residenza dello Scià), poi si può proseguire per fare una passeggiata nel vicino parco Park E-Jamshidiyeh o proseguire verso le montagne dove ci sono bei parchi, sentieri e ristorantini tipici all’aperto nella zona di Darband e Darakeh.
Il Bazar di Teheran è molto grande, ma a nostro parere in Iran ne esistono di più belli ed autentici, perciò se si ha poco tempo a disposizione non dedicherei troppo tempo alla sua visita. Lo stesso discorso vale per le Moschee, visto che le più belle ed antiche dell’Iran sono altrove. Isfahan, Shiraz, Yazd.
AHWAZ e dintorni (1 giorno) Questa zona (raggiunta con volo interno Iran Air: costo circa 30 euro) si trova nella parte sud occidentale del Paese, quasi ai confini con l’Iraq, dove si concentrano anche i principali giacimenti petroliferi e raffinerie del paese.
Il paesaggio è un pò monotono e arido, ma ci sono dei siti archeologici interessanti ed antichissimi inseriti anche nel patrimonio UNESCO come la piramide/ziggurat di Choqua Zambil (1400 aC) posizionata in una zona solitaria ma molto suggestiva.
Nei dintorni ci sono altri siti archeologici antichissimi, Shush, una delle città più antiche della Persia dove si trova il complesso del palazzo Sa’ad Abad–palazzo di Dario, esteso ma un pò troppo abbandonato.
Proseguendo lungo la strada per Shiraz si trova la zona di Bishapur (epoca sasanide), nella zona oltre ai resti del palazzo e del Tempio vale la pena andare lungo le sponde del fiume, dove in una gola molto suggestiva si trovano dei magnifici bassorilievi scolpiti nella montagna che celebrano la vittoria dei persiani sui romani.
Da qui abbiamo proseguito per Shiraz.
SHIRAZ e dintorni (3 giorni) Dopo Teheran, grigia e caotica, siamo rimaste piacevolmente colpite da Shiraz, più tranquilla e raffinata, con splendidi giardini e moschee eleganti, dove abbiamo iniziato a vedere il tipico stile architettonico delle moschee iraniane, smaltate e piastrellate di ceramiche con i toni più belli del blu e turchese e i famosi giardini persiani.
Vale la pena vedere la moschea Nasir-ol-Molk una delle più famose e fotografate dell’Iran e anche il Bazar è tra i più belli visti in Iran, con una sala da tè all’interno molto carina e un caravanserraglio restaurato molto bene.
Tra i monumenti famosi di Shiraz da visitare ci sono le tombe di Hafez e Saadi, i 2 poeti persiani più famosi, (il primo è una figura quasi mitica per gli iraniani).
Sono immerse in giardini bellissimi con vasche d’acqua e sono veramente delle oasi di pace. Il palazzo con giardino che però ci è piaciuto di più, e che consigliamo di vedere, è stato quello Bagh-e Naranjestan (giardino degli Aranci) di proprietà di una famiglia nobile, dove potrete ammirare anche delle sale completamente ricoperte di specchi e vetrate bellissime. Se avete tempo anche la visita al Bagh-eEram, il giardino botanico dell’università di Shiraz, è molto piacevole e all’interno c’è un bel palazzo di epoca qagiara.
Nei dintorni di Shiraz, inoltre ci sono i siti archeologici più famosi e grandi dell’Iran, patrimonio dell’UNESCO, assolutamente da visitare. (N.B. sono in zona semidesertica e perciò molto calda).
Il più importante è PERSEPOLIS, il capolavoro della Persia, che mostra tutta la grandezza, splendore, e al tempo stesso il crollo, dell’impero persiano, sconfitto poi da Alessandro Magno (330 aC) che saccheggiò con il suo esercito tutta l’area. I bassorilievi delle scalinate e delle porte d’ingresso sono davvero magnifici, tra i più belli mai visti, vi lasceranno davvero senza parole!
A pochi km, da Persepoli c’è un altro sito da non perdere: Naqsh e Rostam (che dicono ricordi vagamente alcuni scorci di Petra in Giordania) con le imponenti tombe dei re persiani (Dario, Serse e Artaserse) scavate in una parete rocciosa e altri bassorilievi che celebravano le loro vittorie.
Sempre nei dintorni si trova Pasagarde (546 aC), la città iniziata da Ciro il Grande, ma purtroppo il sito ad eccezione della tomba del re, non è molto ben conservato.
YAZD E DINTORNI (3 giorni) Lungo la strada da Shiraz verso Yazd, abbiamo anche fatto una breve sosta nel villaggio di Abarqu, dove si trovano alcuni elementi ricorrenti dei villaggi iraniani, ovvero la Ghiacciaia e Cisterna, e un bellissimo cipresso di 4000 anni!
Yazd, con il suo nucleo centrale patrimonio dell’UNESCO, è molto interessante, completamente diversa da Shiraz e da Isfahan, è incastonata nel deserto centrale iraniano ed ha i tipici colori delle città con le case costruiti in mattoni di fango, che regalano sfumature di colore bellissime a seconda dell’ora della giornata.
Le case tradizionali, che vale la pena visitare, hanno le caratteristiche Torri del Vento, delle torri interne alle case costruite per immagazzinare aria fresca d’estate insomma degli antenati degli impianti attuali di condizionamento, ma sicuramente molto più salutari e belli esteticamente!
Alcune case sono adibite a piccoli alberghi e vi consigliamo di pernottarci, la nostra aveva un magnifico cortile con tappeti e divani dove prendere il tè e un ristorante sul tetto da cui si vedevano tutte le cupole e i minareti della città. Una vista davvero spettacolare.
Alla modica cifra di 12 euro a persona! La moschea del Jameh (moschea del venerdì) domina la città ed è molto bella, ha splendidi minareti, tra i più alti dell’Iran e degli interni rivestiti di piastrelle e mosaici turchesi meravigliosi!
Yazd racchiude anche esempi importanti dei siti Zoroastriani (il tempio del Fuoco e le torri del silenzio), lo zoroastrismo era la prima religione seguita dalla popolazione locale (1000-1500 aC) fino alla conquista araba che impose l’Islam.
ISFAHAN E DINTORNI (3-5 giorni) La città di Isfahan è davvero il capolavoro dell’Iran, è la città gioiello dell’antica Persia e fa parte del patrimonio UNESCO, la sua piazza è una delle più belle mai viste.
Il nucleo della città è la grandiosa Imam Squame, la seconda piazza più grande al mondo nella quale anticamente si giocava addirittura a polo.
Adesso la piazza è pavimentata e ricca di fontane, e circondata dai porticati del bellissimo bazar, 2 meravigliose moschee (moschea dell’Imam e moschea dello sceicco Lotfollah), dal palazzo Ali Qapu (residenza dello Scià che costruì Isfahan) tutti assolutamente da visitare e che costituiscono nell’insieme un vero museo a cielo aperto di architettura islamica e persiana.
Queste moschee sono davvero le più belle dell’Iran e le loro piastrelle e cupole hanno sfumature di colori che cambiano a seconda degli orari della giornata, e al tramonto regalano degli scorci spettacolari.
È bello girarla a piedi, perdendosi nel Bazar dove si trova il meglio dell’artigianato iraniano, gioielli, miniature, vasi e ceramiche, spezie e frutta secca, stoffe, e dolci buonissimi al pistacchio.
Una vista unica si può ammirare dalle terrazze del Palazzo Ali Qapu oppure fermandosi nella sala da tè situate sulla parte opposta della piazza.
Un altro palazzo che consigliamo di vedere è il Palazzo Chehel Sotun (del 1650), i cui saloni sono decorati in maniera superba con degli affreschi molto interessanti che raffigurano le scene di vita della corte e che ci mostrano le loro abitudini, del tutto simili a quelle delle nostre famiglie aristocratiche dell’epoca.
Vale la pena visitare anche la moschea del Jameh (secolo XI ) la più grande dell’Iran, che racchiude dei veri capolavori di stili architettonica e ha motivi di intarsi e mosaici leggermente diversi da quelli che si trovano nelle altre moschee iraniane. Le altre zone della città che consigliamo di visitare sono il quartiere armeno di Jolfa con una bellissima cattedrale armena con degli affreschi interni magnifici.
È molto bello poi arrivare nella zona del fiume che bagna Isfahan e passeggiare lungo i ponti o le sponde del fiume, frequentati sia stranieri che dalla gente del posto di tutte le età, anziani, famiglie con bambini e ragazzini. Al tramonto lo spettacolo è davvero molto bello, e ci si può fermare anche in una sala da tè con tavoli e divani all’aperto.
DINTORNI di Isfahan Da Isfahan si possono visitare anche dei siti zoroastraini molto interessanti, come quello di ChakChak ai margini del deserto, che è il luogo di pellegrinaggio più importante per i seguaci di questa religione.
DESERTO: Andando in direzione del villaggio di Nai’n si può proseguire poi verso l’interno del deserto centrale iraniano fino all’oasi di Garmeh, dove si può pernottare nel villaggio in una piccola locanda gestita da un artista iraniano, come abbiamo fatto noi, e volendo fare delle escursioni nel deserto o verso il lago salato, anche in cammello o semplicemente passeggiare nel piccolo villaggio e nel piccolo palmeto che la circonda.
La sua bellezza è proprio la pace di questi posti! In direzione di Teheran inoltre abbiamo fatto anche tappa nel villaggio di Abyaneh a circa 2300 metri, con case color ocra e situato in una vallata bellissima, ed infine a Kashan, dove si possono visitare delle bellissime residenze di ricchi e nobili dell’epoca, il bazar con una cupola decorata con le tipiche piastrelle smaltate, e infine un bellissimo hammam.