Il piacere di farlo anche con amici
e conoscenti. Un’operazione che
richiede tempo e che conviene
iniziare con notevole anticipo.
di Franco Liboa
Per il camperista un viaggio di solito identifica una vacanza, che secondo me inizia da quando l’idea si affaccia alla mente.
Personalmente comincio a “viverla” nella fase progettuale, immaginandomi già nella realtà del momento.
Fra l’altro pensare a cose piacevoli stimola l’attività cerebrale e la creatività, per fortuna ancora a costo zero. E non si pensi che sia prematuro pensare alle ferie; anzi, siamo nel periodo giusto, perché un viaggio impone una buona preparazione, pur senza pignolerie eccessive, per non essere schiavi di uno schema troppo rigido.
Quindi cominciamo ora a studiare un tema così piacevole, ricordando che tra una lunga vacanza e la successiva spesso intercorre un anno di lavoro. Perciò conviene prepararla al meglio.
Dove andare sarà la fantasia a suggerirlo. Potrebbe essere una meta molto distante, con un percorso impegnativo, quindi occorre una preparazione altrettanto accurata.
Oppure un viaggio meno arduo e a corto raggio, il che semplifica le cose. O ritornare su un tracciato già percorso in precedenza, in parte o in toto, senza però essere ripetitivo. A voi la scelta.
Quando andarci è imposto soprattutto dai vincoli di lavoro: il periodo delle ferie. Ma chi è in pensione non ha simili ostacoli.
Comunque è da tenere presente la climatologia locale, che potrebbe essere determinante per l’età, le condizioni di salute, il livello di sopportazione del caldo e del freddo. Quindi cerchiamo di cogliere il periodo statisticamente più idoneo, anche se il tempo può riservare sorprese.
Soprattutto cerchiamo di non strafare. Infine, per certe aree geografiche, è bene valutare con attenzione pure la situazione politico militare del momento.
Quanto prevedere, come durata, è un fattore abbastanza elastico, in funzione di vari parametri: tempo a disposizione, soldi da spendere, nostra resistenza a “macinare strada” (e di quella altrui se ci sono altri equipaggi), età e chilometraggio del veicolo.
Ma dipende pure dalla propensione ad indugiare lungo il percorso e a fare deviazioni non preventivate, per scoprire posti nuovi e/o vedere meglio quanto ci circonda.
Comunque nella pianificazione evitiamo di inserire tirate troppo lunghe, prevedendo magari una pausa di un giorno ogni quattro o cinque di viaggio, per visite, soste tecniche ed altro. Inoltre inseriamo qualche giorno extra per eventuali imprevisti, per uno “stacco” di riposo non preventivato, o da utilizzare a piacere verso la fine dell’itinerario.
Ad ogni modo occorre tenere bene a mente la regola fondamentale: tanti chilometri si fanno in andata, tanti ce ne saranno per il ritorno, e questi saranno i più pesanti. Se possibile cercare di evitare, almeno in parte, il “ricalco” dello stesso tracciato, considerando anche la possibilità di sfruttare qualche traghetto.
LA CARTOGRAFIA È FONDAMENTALE – È indispensabile sia ora in fase di pianificazione, che dopo, in viaggio, per consultazioni quotidiane.
Una “carta d’insieme” è necessaria per cominciare, se il nostro itinerario attraversa varie nazioni. Se possibile dovrebbe comprenderle tutte per avere una visione completa a colpo d’occhio.
Su questa occorre tracciare in itinerario di massima, scegliendo, se possibile, due differenti percorsi: uno per l’andata e l’altro per il ritorno; il viaggio sarà più vario ed interessante.
Questa carta, ad esempio, potrebbe abbracciare tutta l’Europa, avendo un denominatore di scala piuttosto grande, diciamo intorno a 1:3.000.000, o inferiore se sufficiente; dipende dai casi.
Servirà solo nella fase iniziale della progettazione, e non essendo soggetta a logorio durerà molti anni, disponibile poi per diversi riutilizzi. In fase di acquisto è consigliabile visionarne diversi esemplari, per scegliere la più idonea, dopo un attenta comparazione.
A nostro avviso ecco i requisiti principali:
1) Essere chiara e ben leggibile a colpo d’occhio, giustamente dettagliata, ma non zeppa di nomi che si accumulano troppo vicini gli uni agli altri, creando problemi di individuazione.
2) Che riporti le arterie fondamentali (autostrade e statali), ma anche le principali vie secondarie, fornendo l’identificazione alfanumerica delle stesse in modo inconfondibile ed evidente.
3) Che riporti le distanze (totali e parziali), chiaramente ed in colori differenti in base alle strade cui si riferiscono.
4) Che si vedano bene i confini di stato.
5) Che sia di recente edizione, utili per molto tempo. Stabiliti i tracciati di massima, il lavoro si trasferisce su carte più specifiche e particolareggiate, che potrebbero essere a copertura nazionale o inferiore, in funzione dell’itinerario.
Le “carte di dettaglio” hanno scala 1:1.000.000, o 1:500.000, o minore. Qui si valutano e si scelgono le strade da percorrere, tenendo presente che quelle secondarie, anche se più lunghe, ci consentono di entrare nei piccoli paesi ed osservare le realtà locali, attardandoci a piacimento.
Ecco uno dei vantaggi di viaggiare in camper! Invece per gli spostamenti più lunghi e veloci, che il viaggio potrebbe richiedere, possiamo andare su autostrade e/o superstrade.
Un ulteriore esame da fare riguarda le variazioni altimetriche e le relative pendenze, che nei casi più impegnativi spesso sono segnalate da “freccette” poste a cavallo della strada, con la cuspide indicante la salita.
Comunque dalla rappresentazione grafica: rettilinea o tortuosa, si indovina l’orografia e l’andamento altimetrico. Così si può valutare l’idoneità della via, o preferirne un’altra.
Queste carte, di impiego quotidiano in viaggio, in genere hanno dimensioni notevoli quando sono aperte, diventando troppo ingombranti per la consultazione in cabina, per cui occorre ripiegarle in varie misure e spesso, logorandole rapidamente.
Gli atlanti, libri di formato ridotto rispetto alle carte singole, sono una valida alternativa. Però l’itinerario può non seguire l’impaginazione, obbligando a saltare qui e là con una certa frequenza; quindi è bene annotare la successione cronologica delle “tavole”, a favore di un’immediata consultazione.
Personalmente ho adottato un sistema pratico per l’uso quotidiano. Stabiliti i percorsi, fotocopio la carta, sezionandola in varie parti, che cerco di dimensionare in base alla presunta percorrenza giornaliera, e comunque in fogli da infilare entro buste trasparenti formato “A4”, da inserire poi in un contenitore ad anelli.
Così il tratto che stiamo percorrendo è sempre a vista, ben leggibile (e ingrandito se occorre), in modo razionale e con minimo ingombro in cabina.
Il tutto segue lo sviluppo del tracciato, in sequenza; via un foglio ed ecco pronto il successivo. Inoltre, in fase di pianificazione identifico e visualizzo il percorso, con un pennarello evidenziatore, che “stacchi” dallo sfondo della carta, con un altro, di colore diverso, metto in risalto le varie distanze, e, volendo, posso completare i dati da avere bene a vista, con l’aggiunta di simboli, annotazioni di ogni genere ed etichette.
Il tutto senza sporcare minimamente la carta originale, che ho comunque al seguito, per eventuali consultazioni. Sempre nello stesso contenitore (o in un altro) inserisco un certo numero di buste vuote, per riporvi ricevute, scontrini,depliant ed altro.
Così tutta la documentazione del viaggio sarà raccolta in buon ordine e disponibile in qualsiasi momento, anche a distanza di anni, per possibili consultazioni.
A questo punto abbiamo creato una prima ipotesi di itinerario, speso soggetta a modifiche ed affinamenti, che deriveranno dall’acquisizione e dall’analisi di successive informazioni. Quindi tanto lavoro c’è ancora da fare, prima di arrivare al tracciato definitivo.
I NAVIGATORI SATELLITARI – In pochi anni hanno invaso il mercato dei veicoli ricreazionali, e sono pochi i camper che non li espongono sul parabrezza.
Sono di moda e fanno parecchia scena; ma attirano anche i ladri, che possono far danni ben maggiori per entrare, rispetto al bottino!
Comunque possono essere un aiuto specie nell’attraversamento di città non conosciute, a patto che le loro “carte” siano aggiornate, che non ci siano stati recenti cambiamenti nella circolazione locale, che non ci portino su tracciati non ancora aperti, che siano compatibili con le nostre dimensioni (larghezza ed altezza), ecc.
Ma non facciamone il solo sistema di navigazione; se dovesse guastarsi (o ce lo rubassero) rimarremmo letteralmente “in mezzo a una strada”.
Secondo me il miglior navigatore rimane il cervello. Ovviamente ogni mattina, prima di muovere è bene ripassare la lezione, memorizzando il percorso, poi, con l’aiuto del “navigatore umano” accanto a noi e della fedele carta, da consultare spesso, possiamo avviarci tranquilli.
E se sbaglieremo strada, pazienza, faremo inversione di marcia. Intanto in camper non si deve avere fretta. Ma voi fate come credete!
LE GUIDE TURISTICHE – Sono il naturale complemento delle carte geografiche, in quanto forniscono una serie di notizie che il viaggiatore dovrebbe già conoscere prima della partenza.
Gli argomenti contenuti sono molteplici, partendo da informazioni di carattere storico, geografico, ambientale, meteorologico, per passare ad usi e costumi, religione, dati sulla valuta, orari di banche ed esercizi commerciali, musei, mezzi pubblici, indirizzi di ambasciate e consolati, ecc.
Troviamo pure itinerari turistici di interesse, siti da visitare, manifestazioni culturali e folcloristiche, piante di città e porti, formalità burocratiche, doganali, precauzioni sanitarie per persone ed animali, eventuali vaccinazioni richieste o consigliate.
Disposizioni inerenti la circolazione, indirizzi di infrastrutture turistiche, ed altre notizie utili.
Da non dimenticare le norme inerenti eventuali animali al seguito,quelle concernenti limitazioni di valuta, sugli alcolici e sul tabacco, documenti personali ed eventuali visti, necessità di essere in possesso di patente internazionale o meno, particolari forme assicurative per i veicoli, ecc. Insomma una serie di dati ed informazioni che raramente sono noti a tutti.
Attenzione le guide devono essere studiate prima di partire, per sapere cosa vedere, come muoversi e cosa evitare. Se lo facessimo in viaggio perderemmo molti obiettivi interessanti.
GLI ENTI NAZIONALI DEL TURISMO – Hanno parecchio materiale informativo, sia a carattere generale, sia inerente specifiche aree, attività e temi particolari.
Il tutto, di solito, viene fornito gratuitamente, su richiesta degli interessati. In Italia le loro rappresentanze sono a Roma e/o Milano ed i relativi indirizzi sono reperibili sugli elenchi telefonici e su Internet.
Possono essere interpellati per posta normale ed elettronica, ma andando di persona avremo di sicuro informazioni più dettagliate e specifiche.
Visioneremo tutto il materiale disponibile: carte, libri ed opuscoli, scegliendo quello di interesse.
È anche possibile che, in base ai dati raccolti, sia il caso di apportare varianti alla programmazione, per organizzare al meglio la vacanza. Ecco un ulteriore motivo di consultazione e sarebbe sbagliato non approfittarne.
ALTRE FONTI DI INFORMAZIONI – Internet offre veramente di tutto. Infatti è da anni il più grosso “motore di ricerca” che permette di accedere ai più disparati “siti”.
Vi si possono contattare le riviste specifiche del nostro settore, quelle più genericamente di turismo, editoria di vario genere, le principali associazioni di campeggiatori, specifiche agenzie di viaggio, aziende produttrici e distributrici di accessori, attrezzature varie per veicoli ricreazionali e per il campeggio, ecc.
I traghetti non di rado costituiscono un segmento imprescindibile per raggiungere la meta di tanti nostri viaggi, o possono essere una variante piacevole per una parte dell’itinerario.
Anche qui Internet offre tutte le possibili informazioni sulle società di navigazione che battono le rotte di interesse, partendo da orari, servizi offerti, prezzi, fino ad arrivare a prenotazioni e relativi biglietti.
Da tenere presente che le tariffe spesso variano in base ai giorni ed agli orari nello stesso giorno. Inoltre adottando la formula dell’andata e ritorno, si possono avere sconti non trascurabili. Il nostro “Diario di bordo” offre una miriade di informazioni, piccole ma preziose.
Infine ulteriori notizie si possono ottenere da amici e conoscenti, che siano stati, meglio se di recente, nei luoghi che ci interessano.
Però conviene conoscere bene le persone ed i relativi gusti, per giudicarne l’affidabilità e l’opportunità di eventuali “filtraggi” su quanto riferiscono.
A questo punto dall’insieme dei dati raccolti possiamo valutare la fattibilità e la convenienza circa la realizzazione del nostro progetto, verificando se l’itinerario appena abbozzato sia quello ottimale, o se sia il caso di apportare cambiamenti. Comunque, se pure non definitivo, il tracciato di norma è stabilito.
I DOCUMENTI NECESSARI – Dai dati raccolti sappiamo quali dobbiamo avere al seguito; per i componenti l’equipaggio, compresi gli eventuali animali, e per il veicolo.
Verifichiamo che siano in corso di validità e che scadano in data abbondantemente successiva a quella del previsto rientro. Per le persone. Se non abbiamo il passaporto e fosse richiesto in uno dei paesi in cui andremo, conviene iniziare subito le pratiche per richiederlo.
È preferibile muoversi con notevole anticipo, specie se poi occorre pure un visto per l’ingresso. Attenzione se abbiamo bambini e/o ragazzi al seguito la cui età sia inferiore a quella necessaria affinché abbiano un loro documento personale. Informiamoci dettagliatamente sulle leggi in vigore in ogni paese in cui ci recheremo. Potremmo scoprire cose nuove, a volte anche insolite.
Per gli animali domestici ci possono essere limitazioni o divieti di vario genere. Verificare. Per il veicolo controlliamo innanzitutto che tutti i dati riportati sulla carta di circolazione siano esatti.
Che siamo in regola con la revisione periodica; che i pneumatici (specie se sono stati sostituiti), corrispondano come dimensioni, fattori di carico e velocità massima a quanto previsto (sempre sulla carta di circolazione). E con l’occasione è bene controllarne lo stato d’uso.
Che i dati del proprietario del veicolo coincidano con quelli riportati sull’ “attestato di proprietà”
NOTA: andando all’estero se il titolare del veicolo non fosse a bordo, sarebbe necessario che questi rilasci una dichiarazione di assenso in favore di chi guiderà il mezzo.
Accertiamoci che l’assicurazione sia pagata per tutto il periodo in argomento, avendo i relativi cedolini. Che la “Carta Verde” preveda la copertura per tutte le nazioni che attraverseremo e che non siano necessarie ulteriori forme assicurative.
Al di fuori della comunità europea in alcuni stati possono essere richiesti specifici ulteriori balzelli.
Quindi conviene informarsi in ogni minimo dettaglio. Il “CB” non è consentito ovunque. Inoltre esistono varie restrizioni, sia come potenza di emissione che tipi di modulazione.
Sul nostro “Diario di bordo” sono riassunte le modalità. Per ora mi fermo qui. Prossimamente proseguiremo il discorso. Buon viaggio.